mercoledì 6 novembre 2013

Psicologia dello sport per la perfomance sportiva

Incremento dell’autoefficacia
L’autoefficacia è la convinzione della propria capacità di fare una certa cosa, o in altre parole, di raggiungere un certo livello di prestazione. L’autoefficacia viene definita dallo psicologo Albert Bandura come “la fiducia che una persona ripone nella propria capacità di affrontare un compito specifico”.
Importanti dati di ricerca sottolineano come le persone con forti convinzioni di autoefficacia sono sicure di potersi esprimere al meglio delle proprie potenzialità, hanno aspirazioni ambiziose, si impegnano nelle attività che fanno e si riprendono rapidamente dagli insuccessi; tutti questi sono elementi importanti per una prestazione di successo.
L’autoefficacia per un certo compito è resistente quando una persona resta convinta delle sue capacità anche di fronte a insuccessi e difficoltà di vari tipo; non lo è invece quando difficoltà e insuccessi portano a sentirsi meno capaci.
La persona che avrà sviluppato un forte senso d’autoefficacia sceglie obiettivi più elevati, è più motivata, usa le proprie capacità con maggiore efficienza, è meno ansiosa, gestisce meglio i fallimenti, è più tenace e ottiene risultati più soddisfacenti di chi invece ha una percezione negativa delle proprie possibilità.

Il segreto per mantenersi in salute

L’attività fisica fa bene alle persone di ogni età: nei bambini promuove uno sviluppo fisico armonico e favorisce la socializzazione, mentre negli adulti diminuisce il rischio di malattie croniche e migliora la salute mentale. Non è mai troppo tardi per iniziare con l’attività fisica. Per gli anziani, i benefici riguardano l’autonomia funzionale, la diminuzione del rischio di cadute e di fratture e la protezione dalle malattie correlate all’invecchiamento. (1)
L' Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato le “Global recommendations on physical activity for health”. Questo documento indica i livelli di attività fisica raccomandati per la salute nelle fasce d'età 5-17 anni, 18-64 anni e over65. Le raccomandazioni sono orientate alla prevenzione primaria delle malattie cardiorespiratorie, metaboliche, muscolo-scheletriche, tumorali e dei disturbi depressivi.
Quattro ore di sport a settimana sono il segreto per mantenersi in salute secondo le raccomandazioni dell'Istituto Superiore di Sanità emanate nell'ambito del programma "Guadagnare Salute" sulla linea delle Global recommendations on physical activity for health redatte dall'OMS.

La forte determinazione nella vita e nello sport Modello O.R.A.: Obiettivi, Risorse, Autoefficacia con Gestalt Therapy, E.M.D.R. ed Ipnosi Eriksoniana

Se vuoi puoi con forte determinazione, basta volerlo e lo puoi fare attraverso 2 fasi:
-          1^ fase lavoro nel presente, fase contemplativa, dell’autoconsapevolezza, dell’aggancio, della sensibilizzazione.
       Modello R.O.S.A.: Respiro, Osservazione,Sensazioni, Autoconsapevolezza (Fase contemplativa) (per stare bene) attraverso Meditazione, Psicoeducazione, Gestalt Therapy ed Ipnosi Eriksoniana.

-          2^ fase lavoro con presente, passato, futuro. Fase della stabilizzazione, dell’azione, mantenimento, dell’uscita dal problema, disagio, difficoltà, attraverso l’autoconsapevolezza e la rielaborazione, desensibilizzazione informazioni legate ad antichi o peggiori episodi, eventi, immagini e lavoro su futuro, obiettivi imminenti.
       Modello O.R.A.: Obiettivi, Risorse, Autoefficacia (Fase dell’azione) (per eccellere) attraverso E.M.D.R., Gestalt, ipnosi Eriksoniana (lavoro sul presente, passato, futuro).

Ricerca, installazione, potenziamento delle risorse facendo focalizzare sull’obiettivo imminente e considerando le risorse occorrenti, le precedenti situazioni dove si sono sperimentate, immaginare l’obiettivo da raggiungere legato alle risorse occorrenti, insomma un lavoro sull’incremento dell’autoefficacia con l’aiuto dell’EMDR.

Cambiano motivazioni ed obiettivi ma campioni si può rimanere

Si inizia a praticare sport per scelta, per caso, per riabilitazione, invogliati da genitori, da istruttori di educazione fisica, si inizia con una motivazione intrinseca, ludica, per il gusto di giocare, di divertirsi, per apprendere delle abilità da piccoli per poi incontrare lo sport da calzare, dove si è portati, dove si è visti potenziali vincenti e quindi si inizia ad investire tempo e soldi nello sport ma bisogna sempre essere consapevoli delle proprie sensazioni, dei propri bisogni, esigenze, bisogna sempre monitorare le proprie motivazioni, calibrare i propri obiettivi e decidere volta per volta cosa è meglio per se stessi, continuare la strada da campione o investire in altro, studio, lavoro, apprendere un arte o mestiere in cui credere. Ecco alcune testimonianze di alcuni campioni rispetto alle loro motivazioni ed obiettivi.

Lo sportivo non è solo

Impegnatevi per ottenere ciò di cui avete bisogno, e quando non riuscite a ottenerlo, ebbene, sorridete e tentate ancora, in un modo diverso.
William Hart  (1)



Si inizia a praticare sport per scelta, per caso, per riabilitazione, invogliati da genitori, da istruttori di educazione fisica, si inizia con una motivazione intrinseca, ludica, per il gusto di giocare, di divertirsi, per apprendere delle abilità da piccoli per poi incontrare lo sport da calzare, dove si è portati, dove si è visti potenziali vincenti e quindi si inizia ad investire tempo e soldi nello sport ma bisogna sempre essere consapevoli delle proprie sensazioni, dei propri bisogni, esigenze, bisogna sempre monitorare le proprie motivazioni, calibrare i propri obiettivi e decidere volta per volta cosa è meglio per se stessi, continuare la strada da campione o investire in altro, studio, lavoro, apprendere un arte o mestiere in cui credere. (2)
Lo sportivo non è solo, è circondato dall’allenatore che dovrebbe conoscere le sue potenzialità, i suoi punti di forza e di debolezza. Dovrebbe costruire con lui un progetto con obiettivi raggiungibili, stimolanti, dare feedback adeguati, spiegare le sedute di allenamento, l’importanza del gesto sportivo, il significato, raccontare aneddoti, far parte della storia sportiva dell’atleta, condividere momenti di gioia e sofferenza, di vincite e di sconfitte, essere disposto ad ammettere di aver fatto un errore, di aver preteso, di aver sottovalutato, di non aver considerato. (3)
I famigliari contribuiscono al benessere o al malessere dell’atleta, durante il percorso sportivo, l’atleta ha necessità di prendere decisioni sul proseguio della sua carriera sportiva, ha bisogno di proiettarsi sul futuro per immaginare quello che potrà essere, diventare, fare se dovrà abdicare dal mondo sportivo per motivi vari, esempio, infortunio, calo motivazione, impegni di allenamento diventati gravosi.

Conferenza gratuita: Modello O.R.A. Obiettivi, Risorse ed Autoefficacia nello sport e nella vita

Sabato 16 novembre ora 10.00 – 12.00

Conferenza gratuita: Modello O.R.A.
Obiettivi, Risorse ed Autoefficacia nello sport e nella vita

Ordine degli Psicologi del Lazio
Via del conservatorio 91 – 00186 Roma

Se desiderate compiere qualcosa nella realtà, innanzitutto visualizzate voi stessi mentre riuscite a compierla.” (Lazarus A., 1989)

La mia intenzione è di presentare un modello di intervento che ho definito con l’acronimo O.R.A.: Obiettivi, Risorse ed Autoefficacia.
L’idea è scaturita dall’integrazione di aspetti della Psicologia dello Sport, tecniche della Psicoterapia della Gestalt, il protocollo EMDR adattato alle prestazioni eccellenti e l’Ipnosi Ericksoniana.
Gli aspetti della psicologia dello sport che ho considerato di primaria importanza sono il goal setting (formulazione degli obiettivi) e l’autoefficacia di Bandura.
Il protocollo EMDR di Sviluppo e Installazione di Risorse (RDI – Resource Developement and Installation) contribuisce, a fare un lavoro di sviluppo delle risorse occorrenti. Si lavora per un obiettivo futuro partendo dal “Qui e Ora” e attraverso la storia narrata dal soggetto si cerca di individuare ed enfatizzare le capacità e le competenze possedute.
L’Ipnosi Eriksoniana viene utilizzata nel momento di individuare le esperienze passate dove si è sperimentato di possedere le risorse occorrenti e nel momento di immaginare di affrontare la situazione impegnativa utilizzando la risorsa “installata”.

Matteo SIMONE
3804337230 - 21163@tiscali.it

http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html

Visualizzare per il rilassamento e la performance


Ho iniziato a visualizzare nel 1978. La mia visualizzazione è stata perfezionata sempre di più col passare degli anni. 

Questo è ciò che veramente mi ha dato il record del mondo e le medaglie olimpiche. Mi vedo nuotare in gara prima della gara reale ….. Circa 15 minuti prima della gara ho sempre visualizzato la gara nella mia mente e "vedo" come andrà. Vedo dove sono tutti gli altri, e poi mi concentro su di me. Non mi preoccupa nessun altro. Penso alla mia propria gara e a nient’altro .... Stai realmente nuotando la gara. Nella mia mente … mi sento in acqua. "(Nuotatore olimpico di successo) (1)

Liggett e Hamada, fanno una distinzione tra imagery mentale ed imagery cinestesica. L'imagery mentale consiste nel vedersi da soli eseguire la prestazione, nel caso degli atleti, come se si stesse guardando un film o un video della loro stessa prestazione. Nell'imagery cinestesica, l'immaginazione diventa più intensa o più profonda, l'atleta sente realmente il movimento nei muscoli e sperimenta le emozioni della performance; rispetto a quella mentale, l'imagery cinestesica è più efficace a causa degli impulsi, confrontabili a quelli dell'evento reale, che vanno ai muscoli.

Studenti protagonisti contro le droghe e le mafie

Lo studio di una popolazione che includeva 4746 adolescenti di scuole medie e superiori del Minnesota, equamente divisi per sesso (50,2% maschi, 49,8% femmine) evidenziò che gli adolescenti maschi erano più propensi delle adolescenti di sesso femminile di ammettere di aver usato SA per aumentare i muscoli negli ultimi 12 mesi (5,4% e 2,9% rispettivamente).
Tra gli adolescenti, l’uso di steroidi è tipicamente motivato da benefici a breve termine, includendo il desiderio di aumentare la forza e il rendimento atletico e il desiderio di migliorare l’aspetto. In generale, gli utilizzatori di steroidi che sono atleti sono più propensi ad usare steroidi per motivi legati al rendimento atletico, mentre gli utilizzatori che non sono atleti sono più motivati da preoccupazioni relative l’aspetto.
Un’analisi del contenuto delle 10 riviste più popolari tra le persone tra i 18 e i 24 anni evidenziò che le riviste lette dagli uomini (Sports illustrated, Playboy, Newsweek, National Geographic, Rolling Stone, Penthouse, Life, Field and Stream, Jet, e Gentlemen’s Quarterly), diversamente da quelle lette dalle donne, contenevano più articoli sulla forma fisica che sulla dieta. Gli autori suggeriscono che le pubblicità il contenuto di articoli dei mass media possono giocare un ruolo importante nel persuadere le donne ad essere preoccupate primariamente con il peso e gli uomini a focalizzarsi sul cambiamento della forma fisica (Olivardia R., Pope H.G., Hudson J.I., 2000).
L’immagine del corpo è stata a lungo un soggetto di ricerca e la maggior parte degli individui sono risultati essere infelici in qualche modo con il loro corpo.

Studenti protagonisti contro le droghe e le mafie

Lo studio di una popolazione che includeva 4746 adolescenti di scuole medie e superiori del Minnesota, equamente divisi per sesso (50,2% maschi, 49,8% femmine) evidenziò che gli adolescenti maschi erano più propensi delle adolescenti di sesso femminile di ammettere di aver usato SA per aumentare i muscoli negli ultimi 12 mesi (5,4% e 2,9% rispettivamente).
Tra gli adolescenti, l’uso di steroidi è tipicamente motivato da benefici a breve termine, includendo il desiderio di aumentare la forza e il rendimento atletico e il desiderio di migliorare l’aspetto. In generale, gli utilizzatori di steroidi che sono atleti sono più propensi ad usare steroidi per motivi legati al rendimento atletico, mentre gli utilizzatori che non sono atleti sono più motivati da preoccupazioni relative l’aspetto.
Un’analisi del contenuto delle 10 riviste più popolari tra le persone tra i 18 e i 24 anni evidenziò che le riviste lette dagli uomini (Sports illustrated, Playboy, Newsweek, National Geographic, Rolling Stone, Penthouse, Life, Field and Stream, Jet, e Gentlemen’s Quarterly), diversamente da quelle lette dalle donne, contenevano più articoli sulla forma fisica che sulla dieta. Gli autori suggeriscono che le pubblicità il contenuto di articoli dei mass media possono giocare un ruolo importante nel persuadere le donne ad essere preoccupate primariamente con il peso e gli uomini a focalizzarsi sul cambiamento della forma fisica (Olivardia R., Pope H.G., Hudson J.I., 2000).
L’immagine del corpo è stata a lungo un soggetto di ricerca e la maggior parte degli individui sono risultati essere infelici in qualche modo con il loro corpo.

Gli stadi del cambiamento: Modello Transteorico di DiClemente e Prochaska

Matteo SIMONE 
3804337230- 21163@tiscali.it 

I cambiamenti possono essere meglio compresi attraverso l’esame di tre dimensioni: comportamento, cognizione e contesto.

Il comportamento è “ciò che uno fa”: indica quindi tutte le azioni fisiche effettuate dagli individui, compresa la ricerca di informazioni circa la propria salute.
La cognizione è “ciò che uno pensa”: il modo in cui le persone definiscono e considerano la realtà e le proprie attività e il modo in cui cambiano opinione e atteggiamento. Sono esempi di cognizione le credenze religiose, la fiducia/sfiducia nella medicina, la consapevolezza che il fumo è dannoso.

Descrizione libro “O.R.A.: Obiettivi, Risorse, Autoefficacia” (Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport)

Matteo Simone

L’obiettivo di questo mio scritto è illustrare argomenti riguardanti il raggiungimento di obiettivi nella vita e nello sport, con tecniche della psicoterapia della Gestalt, approccio E.M.D.R. e Ipnosi Ericksoniano, integrando con aspetti della Psicologia dello Sport, quali il goal setting, la motivazione, l’autoefficaicia, riportando un mio modello di intervento denominato Modello O.R.A. che è l’acronimo di Obiettivi, Risorse ed Autoefficacia.

Modello O.R.A. (Obiettivi, Risorse, Autoefficaica) applicato al gruppo

Descrizione libro: Psicologia dello sport e dell'esercizio fisico (Dal benessere alla prestazione ottimale)

Se desiderate compiere qualcosa nella realtà, innanzitutto visualizzate voi stessi mentre riuscite a compierla.
Arnold Lazarus, L’OCCHIO DELLA MENTE


Il’attività fisica intesa sia quale forma preventiva tesa al benessere fisico, sociale e psicologico, sia quale sport da praticare per raggiungere prestazioni eccellenti.
l presente volume affronta le problematiche inerenti
Il mondo dello sport include diversi aspetti e tante sfaccettature, è un mondo assai complesso; infatti si parla di sport individuali, di squadra, aerobici (di resistenza), anaerobici (di potenza). Inoltre, contempla l’attività fisica come forma di benessere psico-fisico e di prevenzione come ad esempio il contrastare l’ipertensione e la colesterolemia.
Pag. 33: Il cammino rappresenta il primo livello per tutti co-loro che desiderano iniziare a dedicarsi alla propria salute. Camminiare ogni volta che è possibile, ricordandosi che i bene-fici maggiori si ottengono con la continuità.
Camminare rappresenta un’attività motoria indicata per ogni ca-tegoria di persone, senza preclusione di sesso o di età, è un’attività che svolge un ruolo importante sia nella prevenzione primaria che secondaria delle malattie cardio-vascolari, può rap-presentare un modo per riscoprire il valore del dialogo, dell’amicizia, della compagnia degli altri.
Lo sport riguarda anche le competizioni agonistiche e quindi tutto ciò che comprende la prestazione (performance). Ne sono argomentazioni a riguardo, il raggiungimento della prestazione ottimale (peak performance), es. i record dei campioni, lo sperimentare il Flow, considerato come uno stato alterato di coscienza dove tutto funziona alla perfezione ed anche l’IZOF, una zona di funzionamento ottimale che porta l’atleta a raggiungere la sua  peak-performance.

Sport e resilienza

L’obiettivo dell’intervento è fornire strumenti per credere in se stessi, valorizzare le proprie risorse, fissare obiettivi e raggiungerli, illustrare, in maniera teorico e pratico-esperienziale, argomenti riguardanti il raggiungimento di obiettivi nella vita e nello sport, con tecniche della psicoterapia della Gestalt, approccio E.M.D.R. e Ipnosi Ericksoniano, integrando con aspetti della Psicologia dello Sport, quali il goal setting, la motivazione, l’autoefficaicia, riportando un mio modello di intervento denominato Modello O.R.A. che è l’acronimo di Obiettivi, Risorse ed Autoefficacia.
Approccio: attenzione, partecipazione reciproca, focalizzazione, cercare risorse, adattarsi al soggetto, potere dell’osservazione.
Si definisce resilienza la capacità di resistere alle frustrazioni, agli stress, in generale alle difficoltà della vita. La resilienza permette la ripresa dopo un evento traumatico, dopo un infortunio, dopo una sconfitta. La persona resiliente possiede propensione a ricercare strategie creative di fronte alle difficoltà. La persona resiliente possiede risorse personali, autostima, attitudine ad apprendere dall’esperienza), importanti relazioni familiari, amicali, e una buona rete di relazioni formali e informali. Mimmo sa su chi contare, sa a chi rivolgersi per ottenere sostegno, per ottenere supporto, sa come entusiasmare i suoi fan.
La persona resiliente affronta i problemi in modo costruttivo, sa uscire dalle situazioni difficili.

Insegnamenti fondamentali per la gestione delle sconfitte

Matteo SIMONE
 

Impegnatevi per ottenere ciò di cui avete bisogno, e quando non riuscite a ottenerlo, ebbene, sorridete e tentate ancora, in un modo diverso. (William Hart) (1)

 
L’atleta può considerare il non raggiungimento di un obiettivo prefissato come una sconfitta personale. Ma nello sport si mettono in conto le sconfitte, servono a farti fermare, riflettere, fare il punto della situazione, osservare, valutare, capire cosa c’è stato di utile, di importante nella prestazione eseguita e su cosa, invece, bisogna lavorare, cosa si può migliorare. Quindi, tutto sommato, la sconfitta potrebbe servire per fare una valutazione delle proprie risorse, punti di forza e, al contempo, delle criticità.
Importante in caso di prestazione percepita come sconfitta è la motivazione, se un atleta è fortemente motivato nel voler praticare il suo sport che comporta lavori, sacrifici, rinunce, affronterà le sconfitte a testa alta, complimentandosi con se stesso per quello di buono che è riuscito a fare finora, complimentandosi con l’avversario per la bravura dimostrata in quell’occasione, anche perché prima o poi lo trovi uno più forte o che comunque riesce a batterti.

lunedì 4 novembre 2013

domenica 3 novembre 2013

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