L’autoefficacia è la convinzione
della propria capacità di fare una certa cosa, o in altre parole, di
raggiungere un certo livello di prestazione. L’autoefficacia viene definita
dallo psicologo Albert Bandura come “la fiducia che una persona ripone nella
propria capacità di affrontare un compito specifico”.
Importanti dati di ricerca
sottolineano come le persone con forti convinzioni di autoefficacia sono sicure
di potersi esprimere al meglio delle proprie potenzialità, hanno aspirazioni
ambiziose, si impegnano nelle attività che fanno e si riprendono rapidamente
dagli insuccessi; tutti questi sono elementi importanti per una prestazione di
successo.
L’autoefficacia per un certo compito
è resistente quando una persona resta convinta delle sue capacità anche di
fronte a insuccessi e difficoltà di vari tipo; non lo è invece quando
difficoltà e insuccessi portano a sentirsi meno capaci.
La persona che avrà sviluppato un
forte senso d’autoefficacia sceglie obiettivi più elevati, è più motivata, usa
le proprie capacità con maggiore efficienza, è meno ansiosa, gestisce meglio i
fallimenti, è più tenace e ottiene risultati più soddisfacenti di chi invece ha
una percezione negativa delle proprie possibilità.
L’auspicabile intervento può espletarsi nell’applicazione delle tecniche della psicologia dello sport tra le quali:
- esercizi di visualizzazione al fine di rievocare
le sensazioni provate in occasione di una gara andata particolarmente
bene;
- elevazione della consapevolezza delle emozioni
attraverso la descrizione di gare precedenti;
- lavoro di concentrazione sulla prestazione
attraverso l’immaginazione su quello che si dovrà fare: un’azione fluida,
coordinata e sicura;
- fissare obiettivi limitati, raggiungibili e
progressivamente più ambiziosi è uno dei modi migliori per aumentare
l’autoefficacia dell’atleta;
- ulteriore elemento che può consolidare la
convinzione di efficacia è la persuasione verbale da parte di altri, dei
quali si hanno fiducia e stima attraverso gli incoraggiamenti verbali che
tendono a sottolineare gli elementi positivi di un gesto o una azione.
L’infortunio rappresenta un evento
destabilizzante l’equilibrio psicologico dello sportivo; un cattivo adattamento
all’infortunio può comportare la comparsa di sensazioni di rabbia e impotenza,
sbalzi di umore, sensi di colpa, pensieri depressivi, con la conseguente
compromissione delle relazioni famigliari, interpersonali, dell’andamento
scolastico o lavorativo.
L’auspicabile intervento può
espletarsi nell’aiutare l’atleta infortunato:
- a ridefinire le priorità che si era prefissato
prima dell’incidente;
- ad allargare i suoi interessi anche ad ambiti non
sportivi, continuando, contestualmente a mantenere i contatti con il suo
mondo sportivo, l’allenatore e la squadra;
- ad accettare le emozioni negative legate
all’infortunio, in attesa di riprendersi la sua identità di sportivo;
- a sentirsi soggetto attivo nel processo di
riabilitazione;
- a ripetere mentalmente il gesto motorio dato che
l’imagery consentirebbe di rimanere tecnicamente e muscolarmente allenati
anche in stato fisico di effettivo riposo.
Prestazione Ottimale con l’EMDR
L’Eye Movement Desensitization and
Reprocessing (EMDR ) è stato strutturato come metodo terapeutico nel 1989 da
Francine Shapiro. Nel 1995 l’EMDR uscì dal campo sperimentale per diventare un
metodo terapeutico standard, strutturato in otto fasi.
E’ un approccio psicoterapeutico che
si focalizza sulla risoluzione delle problematiche, conflitti, disagi attuali
considerando che ciò che accade ora deriva dalle informazioni, ricordi del
passato, antichi che sono stati congelati nella memoria, quindi la
focalizzazione dell’EMDR è sul ricordo dell’esperienza traumatica.
L’EMDR agisce sulle difficoltà del
presente andando all’origine, nel passato ed operando nel futuro, l’obiettivo
dell’EMDR è di riprendere l’informazione, l’immagine, il ricordo originale e
permettere al paziente di rielaborarlo in modo che l’informazione congelata
diventi adattiva nel presente.
Attraverso il lavoro con l’EMDR, i
ricordi, le informazioni, le immagini vengono rielaborate dal paziente con
l’aiuto di appropriate stimolazioni bilaterali che possono essere visive,
uditive o tattili (tapping) con lo scopo, a seconda della fase, di agevolare
l’elaborazionie dell’informazione o facilitare l’instaurarsi di una cognizione
positiva per poi passare a valutare le sensazoini corpore prima di passare ad
un lavoro sul futuro, su come il paziente vorrebbe affrontare le prossime
situazioni considerate difficili invitando la persona ad immaginare vividamente
come potrebbe sperimentarsi nel futuro prossimo adesso che le sue convinzioni,
le sue credenze sono cambiate.
L’EMDR può essere usato anche con
professionisti per affrontare un impegno imminente, in questo caso
non lavora su eventi passati ma rimane focalizzato sulla prestazione imminente.
A tal fine è opportuno invitare la persona a mettere da parte qualsiasi cosa
che vada al di fuori del compito attuale, comprese le distrazioni interne,
quali dubbi su se stessi o preoccupazioni spiegando che si lavorerà sui temi
del passato quando si avrà più tempo, ora è opportuno focalizzarsi sull’evento
imminente, quindi concentrarsi sulla prestazione imminente.
L’auspicabile intervento può essere
utilizzato per aiutare la persona a:
- sviluppare risorse interne allo scopo di aiutare
a stabilire un senso di efficacia e di possibilità per il Futuro: aiutare
la persona a concentrarsi sulle sensazioni positive legate a ogni risorsa
e a localizzare la sensazione corporea positiva;
- creare un suo Consigliere Interiore o un
“Allenatore Interiore”: far immaginare una persona vera o immaginaria che
possa costituire una risorsa interiore, la sua voce mentre dà suggerimenti
o ricorda i punti di forza, le sue qualità positive;
- creare una “Squadra Interiore” di aiutanti o di
sostenitori, ognuno in grado di apportare un’influenza positiva;
- sviluppare un piano per un’azione futura
efficace: far descrivere la situazione impegnativa da superare, far
esprimere le sue qualità che servono per gestire la situazione, far
immaginare cos’altro ancora gli serve per gestire, affrontare la
situazione e far elaborare un piano dove stabilisca come acquisire tali nuove
capacità;
- fare in modo che la persona immagini l’intera
prestazione dall’inizio alla fine facendo attenzione a sentire l’intero
corpo, le sensazioni muscolari mentre fa questo, muovendosi all’interno
dell’esperienza il più vividamente possibile.
Attenzione: si precisa che
l’approccio EMDR non si improvvisa ma bisogna apprenderlo attraverso dei corsi
appositi che permettono di non incorrere in gravi errori ai danni delle persone
che si fidano della professionalità del terapeuta.
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Piazza Ragusa n. 5 – Roma (Stazione Tuscolana) – Metro Furio Camillo
380-4337230 - 21163@tiscali.it
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