Maratona di Verona, ho portato a
casa un 'Sì' per il matrimonio e il personal best
Francesco Lorenzi, Vicenza Marathon, aveva due sogni, uno era vincere una gara di ultratrail e l’altro scrivere un libro sulla sua storia.
E’ riuscito a
trasformare un sogno in realtà vincendo le seguenti gare nel 2018: Ultra Trail Soave
Bolca; Ultra Trail Monte Baldo; Challenge Ultra Trail Montefortiana; Trail Dei Maroni;
inoltre alla Pisa Marathon si classifica 22° in 2h39’ (a
solo un minuto dal P.B.).
Nel 2019 ha vinto: Ecorun Collis; 6 Ore Pastrengo
Staffetta; Trail della riva; Schio Night; Schio City; Trail Dell'Orsa Ultra; giovedì
25 luglio 2019 ha vinto il Vertical Maistrak e i due titoli di Campione Regionale
di Specialità; inoltre si classifica 2° all’Ultrabericus Urban; 8° alla Sky Marathon
Sentiero 4 Luglio Campionato Italiano; 2° ai Campionati Italiani di Trail Corto.
Per quanto riguarda il sogno di scrivere un libro sulla sua storia, per ora ha scritto abbastanza rispondendo al mio questionario e riporto di seguito le sue interessanti e utili risposte.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Mi sento campione nello sport ogni giorno che lo faccio perché ho la fortuna di poterlo praticare a differenza di altre persone che non possono e ringrazio sempre il Signore che mi dà la possibilità di farlo; poi se c’è una giornata in particolare dove mi sono sentito un campione nello sport, penso che sia stata la prima volta che ho vinto una gara competitiva, l’emozione di tagliare il traguardo per primi è bellissima e ti fa sentire un campione in quell’istante.”
L’istante di sentirsi campione potrebbe
sembrare una nullità ma invece dura nel tempo e diventa infinito in quanto
rimane nella memoria e nella pelle dell’atleta a ricordare cosa c’è stato prima
della vittoria, quanto impegno, allenamenti, sacrifici, volontà, passione,
dedizione e ricorda anche che se si vuole qualcosa si riesce ad ottenerla e
tutto si trasferisce nelle attività al di fuori dello sport, familiari,
lavorative, relazionali, personali.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?
“A questa domanda potrei scrivere un
libro… il mio percorso è stato molto lungo, prima di diventare un atleta, in
quanto ne ho passate di tutti i colori. Risponderò in maniera molto
riassuntiva. All’età di 13-14 anni ho fatto una preparazione di ciclismo per la
durata di un inverno ma poi ho mollato tutto perché non avevo la testa per
continuare. Infatti, in mente avevo ben altre cose come amici, sigarette,
alcool, ragazze e pertanto non avevo voglia di fare fatica in sella a una bici.
Questo rimane l’unico sport fatto da bambino e ragazzo fino all’età di 25
anni, quando decisi di correre per dimagrire e perché ero una persona molto
chiusa.
Ho cominciato peraltro dentro una comunità per tossicodipendenti, San
Patrignano. Quando correvo, oltre a perdere peso, che per me era già un
traguardo fisico e mentale, vedevo che riuscivo a scaricare tutte le tensioni
che accumulavo durante la giornata e riuscivo a esprimermi meglio con le
persone, i giorni passavano e mi sentivo sempre meglio… Nel 2010 in comunità
entrai a fare parte di una squadra e cominciai a fare qualche gara e proprio lì
mi resi conto che avevo delle grandi qualità come atleta che nemmeno io
pensavo. In quasi quattro anni passati la dentro ho avuto modo di allenarmi e
provare nuove esperienze come correre per la prima volta 42km ad una maratona.
Una volta terminato il percorso sono tornato a casa e ho continuato a praticare
questo sport e devo dire che non immaginavo di arrivare a questo livello e di togliermi
tante soddisfazioni (e quante ne avrò ancora!).”
Coraggiosa e interessante testimonianza
per trasmettere che la droga non è per sempre grazie anche allo sport. Direi
che questo potrebbe essere il libro di Francesco Lorenzi “La droga non è
per sempre grazie anche allo sport”.
Un bel messaggio di testimonianza per
coloro che ancora non riescono a venirne fuori, qualcosa si può fare a diversi
livelli, oltre i farmaci, le medicine, le psicoterapie, i gruppi, anche lo
sport può contribuire, da solo non basta come da sole non bastano le altre
pratiche, ma insieme si può.
Quali fattori contribuiscono al tuo benessere o performance? “I fattori che contribuiscono al mio
benessere sono: fare una vita regolare, cibo sano, poco alcool, niente fumo e
cerco di limitare il più possibile l’utilizzo di farmaci in maniera che il
corpo si riprenda da solo in caso di malattia.”
La pratica di uno sport prevede uno
stile di vita adeguato per essere in forma in allenamento e per arrivare
eventualmente in gara nella migliore condizione possibile per esprimersi al
meglio e portare a casa ricche esperienze e se possibile anche risultati e
trofei.
Nello sport chi contribuisce al
tuo benessere o performance? “La
mia famiglia contribuisce al mio benessere e alla mia performance, soprattutto
mia moglie che mi capisce e crede in quello che faccio. Lei come mio figlio (ha
4 anni) vengono spesso a vedermi alle gare.”
E’ importante per l’atleta essere
compresi e avere accanto persone di riferimento che sostengono e supportano nel
percorso sportivo e nella vita quotidiana.
La gara della tua vita dove hai dato il meglio di te o hai
sperimentato le emozioni più belle? “La
gara dove ho dato il meglio d me sicuramente è stata fino ad ora un trail di
43km dove ho dato tutto perché volevo vincere però a 10 km dall’arrivo per
colpa di una caduta che mi ha fatto rallentare sono arrivato secondo ma, dentro
di me, so che quella gara la potevo vincere io e questo non mi fa smettere di
continuare a provarci.
La gara invece che mi ha regalato più emozioni è stata
sicuramente la maratona di Verona, al traguardo sono arrivato con uno striscione
in mano in cui chiedevo alla mia fidanzata di sposarmi… in quel giorno ho
portato a casa un 'Sì' per il matrimonio e il personal best che ho ancora
tutt’ora sulla maratona.”
E’ importante rialzarsi sempre e
ripartire con fiducia e resilienza e questo ha dimostrato Francesco continuando
nel suo sport e vincendo successivamente un ultratrail.
Quale è stata la tua gara più difficile? “La gara più difficile è stata sicuramente
quando mi sono trovato a correre gli ultimi 12 km di una maratona con i crampi
ma la mia ostinazione e la voglia di non mollare mi hanno fatto arrivare
comunque al traguardo.”
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare? “Un’esperienza che mi ha dato la convinzione
che ce la potevo fare è stata la mia prima gara dove sono arrivato 3 assoluto.
Lì ho pensato che posso fare molto di più e con impegno, costanza, sacrifici,
tenacia sono migliorato tanto e penso che posso dare molto ancora, sempre se il
fisico me lo permetterà.”
Sembra che il meglio debba ancora
arrivare per Francesco che ha esordito con un terzo posto in classifica e
intanto ha vinto alcune gare.
Ti va di
descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Un episodio divertente e molto bello è stato
quando ho corso la maratona di Venezia, accompagnando il mio compagno di
squadra dall’inizio fino alla fine incitandolo fino all’arrivo; quel giorno per
lui segnò il suo personal best sulla distanza. Ci siamo divertiti molto... per
di più ho capito l’importanza dell’incoraggiamento ad una gara. Ti la forza e
lo stimolo mentale di mollare mai.”
Quali sensazioni sperimenti facendo sport? “Le sensazioni che provo quando faccio sport sono benessere fisico e
mentale, mi rilassa e riesco ad essere più aperto con la mente, a volte quando
corro penso a molte cose della vita, del lavoro, famiglia, problemi, futuro,
sogni …questo sport apre proprio la mente!”
Lo sport non è solo competizione e
vittorie ma anche condivisione dell’esperienza e benessere.
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa
devi fare attenzione ? “In
questo sport devo stare molto attento a non farmi del male perché poi sarei in
difficoltà con il mio lavoro perché sono un libero professionista(idraulico);
le mie difficoltà principali sono il fare allenamenti dopo il lavoro, che a
volte sono molto impegnativi, comunque la voglia di correre supera la
stanchezza e devo dire che ogni volta che torno dalla corsa sto bene!
Devo
anche fare molta attenzione a come svolgo gli allenamenti a non caricare troppo
sempre in base a come arrivo a fine giornata dal lavoro, poi curo molto
l’alimentazione. Infatti sto attento a come mangio e quanto mangio anche se
devo dire che ogni tanto qualche sgarro me lo concedo.”
Lo sport non solo dà ma anche toglie,
c’è il rischio di farsi del male ed è meglio fare attenzione e considerare che
oltre lo sport c’è anche la famiglia e il lavoro da on trascurare.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti
inducono a fare una prestazione non ottimale? “Sicuramente le condizioni fisiche come malattie, raffreddori, influenze
e stanchezza psico-fisica. Per quanto riguarda le condizioni ambientali sono il
troppo freddo, molto vento, e pioggia torrenziale, invece il caldo non mi
spaventa anzi mi fa star bene.”
Cosa
ti fa continuare a fare sport? “La
cosa che mi fa continuare a fare sport è l’adrenalina che si prova a fare le
gare e l’ambiente sano che ti fa conoscere molte belle persone.”
In effetti lo sport è un bacino di
amicizie con corretti stile di vita da prescrivere a tanti che vorrebbero
cambiare il proprio stile considerato poco sano.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Io ho avuto molti infortuni alcuni anche
gravi, sconfitte in ambito sportivo, gare perse, gare sbagliate e sbagli di
percorso però non mi sono mai demoralizzato, ci resto male per un po’ poi tutto
passa e si va avanti a testa alta per concentrarsi su nuovi obiettivi (ogni sbaglio
è un’esperienza per me!).”
Quale può
essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? “Ragazzi fare sport è bellissimo, ti insegna
molte cose che puoi trasmettere anche nella vita di tutti i giorni, non dovete
mai mollare alla prime difficoltà, bisogna fare molti sacrifici, dare sempre il
meglio e poi vedrete che le soddisfazioni arrivano e la forza dentro di voi
aumenta come l’autostima di se...e che dire vi tiene pure lontani dalle cattive
compagnie che ti rovinano il futuro.”
Concordo, gli errori servono per fare
meglio e lo sport è un ottimo insegnamento di vita per tutti grandi e piccoli.
Quale può essere un messaggio per
sconsigliare l’uso del doping? “Bella
questa domanda... Io, ex
tossico-dipendente, ho già le idee molto chiare su questo argomento! Assumere
qualcosa per andare più forte non serve a nulla perché penso che la persona che
ne fa uso non si sente libero e non accetti i propri limiti e rischia la vita
per un successo sportivo o per i soldi; lo sport deve essere quella cosa che
quando la pratichi ti fa star bene e non deve renderti schiavo per avere
successo.”
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport? “I
miei familiari e amici sono molto contenti di quello che faccio perché sapendo
quello che ho passato anni prima, quando ero più giovane, ora nel vedermi cosi
a volte non ci credono ancora e di questo ne vado fiero e non li voglio
deludere; per questo anche non mollerò mai lo sport, perché lo sport mi ha dato
una grande mano a uscire dalla vita che mi ritrovavo a fare prima.”
Grande coraggio, interessante e utile
testimonianza che aiuta tanti ad aver fiducia e tentare sempre di cambiare vita
se si vuole si può.
Cosa hai scoperto di
te stesso nel praticare attività fisica? “Nel fare sport ho scoperto e creato una persona nuova, una persona
migliore.”
Riesci a immaginare una
vita senza sport? “Non riesco ad immaginare
una vita senza sport, ora come ora, è essenziale per me e farò di tutto per
trasmettere a mio figlio l’importanza di esso nella vita poi sarà lui a
scegliere cosa è meglio fare.”
Hai
mai pensato per infortuni o altro di smettere di essere atleta? “Ho pensato molte volte di mollare soprattutto
per gli infortuni, ma è sbagliato, perché dagli infortuni si recupera, non
bisogna mai mollare …pensare sempre in positivo è la cosa migliore.”
Ritieni utile lo psicologo
dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi? “Lo psicologo nello sport secondo me a volte serve a persone che magari
non si sentono sicure di se stesse o a certe persone quando cadono in un
infortunio e magari non ne vedono via d’uscita.”
C’è sempre almeno un rimedio, almeno una
soluzione per ogni problema e ogni difficoltà, bisogna essere fiduciosi e
cercare quella più giusta.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? “Ho due sogni nel cassetto, il primo è
vincere una gara di ultra trail e l’altro sarebbe quello di scrivere un libro
sulla mia storia per far capire a molti giovani la mia esperienza sulla droga e
far vedere loro che si può uscire perché la vita non sai mai cosa ti riserva.
Devo dire però che qualche soddisfazione l’ho già avuta vincendo alcune gare.
Non bisogna mai smettere di sognare e di fissare nuovi obiettivi. Ti devo dire
una cosa, mi ha fatto molto piacere rispondere alle tue domande.”
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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