lunedì 29 luglio 2019

Francesco Lorenzi, atletica: Nel fare sport ho scoperto e creato una persona nuova

Maratona di Verona, ho portato a casa un 'Sì' per il matrimonio e il personal best
Matteo SIMONE  21163@tiscali.it 

Francesco Lorenzi, Vicenza Marathon, aveva due sogni, uno era vincere una gara di ultratrail e l’altro scrivere un libro sulla sua storia. 

E’ riuscito a trasformare un sogno in realtà vincendo le seguenti gare nel 2018: Ultra Trail Soave Bolca; Ultra Trail Monte Baldo; Challenge Ultra Trail Montefortiana; Trail Dei Maroni; inoltre alla Pisa Marathon si classifica 22° in 2h39’ (a solo un minuto dal P.B.).
Nel 2019 ha vinto: Ecorun Collis; 6 Ore Pastrengo Staffetta; Trail della riva; Schio Night; Schio City; Trail Dell'Orsa Ultra; giovedì 25 luglio 2019 ha vinto il Vertical Maistrak e i due titoli di Campione Regionale di Specialità; inoltre si classifica 2° all’Ultrabericus Urban; 8° alla Sky Marathon Sentiero 4 Luglio Campionato Italiano; 2° ai Campionati Italiani di Trail Corto.
Per quanto riguarda il sogno di scrivere un libro sulla sua storia, per ora ha scritto abbastanza rispondendo al mio questionario e riporto di seguito le sue interessanti e utili risposte.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Mi sento campione nello sport ogni giorno che lo faccio perché ho la fortuna di poterlo praticare a differenza di altre persone che non possono e ringrazio sempre il Signore che mi dà la possibilità di farlo; poi se c’è una giornata in particolare dove mi sono sentito un campione nello sport, penso che sia stata la prima volta che ho vinto una gara competitiva, l’emozione di tagliare il traguardo per primi è bellissima e ti fa sentire un campione in quell’istante.”

L’istante di sentirsi campione potrebbe sembrare una nullità ma invece dura nel tempo e diventa infinito in quanto rimane nella memoria e nella pelle dell’atleta a ricordare cosa c’è stato prima della vittoria, quanto impegno, allenamenti, sacrifici, volontà, passione, dedizione e ricorda anche che se si vuole qualcosa si riesce ad ottenerla e tutto si trasferisce nelle attività al di fuori dello sport, familiari, lavorative, relazionali, personali.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?A questa domanda potrei scrivere un libro… il mio percorso è stato molto lungo, prima di diventare un atleta, in quanto ne ho passate di tutti i colori. Risponderò in maniera molto riassuntiva. All’età di 13-14 anni ho fatto una preparazione di ciclismo per la durata di un inverno ma poi ho mollato tutto perché non avevo la testa per continuare. Infatti, in mente avevo ben altre cose come amici, sigarette, alcool, ragazze e pertanto non avevo voglia di fare fatica in sella a una bici. Questo rimane l’unico sport fatto da bambino e ragazzo fino all’età di 25 anni, quando decisi di correre per dimagrire e perché ero una persona molto chiusa. 
Ho cominciato peraltro dentro una comunità per tossicodipendenti, San Patrignano. Quando correvo, oltre a perdere peso, che per me era già un traguardo fisico e mentale, vedevo che riuscivo a scaricare tutte le tensioni che accumulavo durante la giornata e riuscivo a esprimermi meglio con le persone, i giorni passavano e mi sentivo sempre meglio… Nel 2010 in comunità entrai a fare parte di una squadra e cominciai a fare qualche gara e proprio lì mi resi conto che avevo delle grandi qualità come atleta che nemmeno io pensavo. In quasi quattro anni passati la dentro ho avuto modo di allenarmi e provare nuove esperienze come correre per la prima volta 42km ad una maratona. Una volta terminato il percorso sono tornato a casa e ho continuato a praticare questo sport e devo dire che non immaginavo di arrivare a questo livello e di togliermi tante soddisfazioni (e quante ne avrò ancora!).

Coraggiosa e interessante testimonianza per trasmettere che la droga non è per sempre grazie anche allo sport. Direi che questo potrebbe essere il libro di Francesco Lorenzi “La droga non è per sempre grazie anche allo sport”. 
Un bel messaggio di testimonianza per coloro che ancora non riescono a venirne fuori, qualcosa si può fare a diversi livelli, oltre i farmaci, le medicine, le psicoterapie, i gruppi, anche lo sport può contribuire, da solo non basta come da sole non bastano le altre pratiche, ma insieme si può.
Quali fattori contribuiscono al tuo benessere o performance?I fattori che contribuiscono al mio benessere sono: fare una vita regolare, cibo sano, poco alcool, niente fumo e cerco di limitare il più possibile l’utilizzo di farmaci in maniera che il corpo si riprenda da solo in caso di malattia.”

La pratica di uno sport prevede uno stile di vita adeguato per essere in forma in allenamento e per arrivare eventualmente in gara nella migliore condizione possibile per esprimersi al meglio e portare a casa ricche esperienze e se possibile anche risultati e trofei.
Nello sport chi contribuisce al tuo benessere o performance?La mia famiglia contribuisce al mio benessere e alla mia performance, soprattutto mia moglie che mi capisce e crede in quello che faccio. Lei come mio figlio (ha 4 anni) vengono spesso a vedermi alle gare.”

E’ importante per l’atleta essere compresi e avere accanto persone di riferimento che sostengono e supportano nel percorso sportivo e nella vita quotidiana.
La gara della tua vita dove hai dato il meglio di te o hai sperimentato le emozioni più belle?La gara dove ho dato il meglio d me sicuramente è stata fino ad ora un trail di 43km dove ho dato tutto perché volevo vincere però a 10 km dall’arrivo per colpa di una caduta che mi ha fatto rallentare sono arrivato secondo ma, dentro di me, so che quella gara la potevo vincere io e questo non mi fa smettere di continuare a provarci. 
La gara invece che mi ha regalato più emozioni è stata sicuramente la maratona di Verona, al traguardo sono arrivato con uno striscione in mano in cui chiedevo alla mia fidanzata di sposarmi… in quel giorno ho portato a casa un 'Sì' per il matrimonio e il personal best che ho ancora tutt’ora sulla maratona.”

E’ importante rialzarsi sempre e ripartire con fiducia e resilienza e questo ha dimostrato Francesco continuando nel suo sport e vincendo successivamente un ultratrail.
Quale è stata la tua gara più difficile? “La gara più difficile è stata sicuramente quando mi sono trovato a correre gli ultimi 12 km di una maratona con i crampi ma la mia ostinazione e la voglia di non mollare mi hanno fatto arrivare comunque al traguardo.” 
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare?Un’esperienza che mi ha dato la convinzione che ce la potevo fare è stata la mia prima gara dove sono arrivato 3 assoluto. Lì ho pensato che posso fare molto di più e con impegno, costanza, sacrifici, tenacia sono migliorato tanto e penso che posso dare molto ancora, sempre se il fisico me lo permetterà.”

Sembra che il meglio debba ancora arrivare per Francesco che ha esordito con un terzo posto in classifica e intanto ha vinto alcune gare.
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Un episodio divertente e molto bello è stato quando ho corso la maratona di Venezia, accompagnando il mio compagno di squadra dall’inizio fino alla fine incitandolo fino all’arrivo; quel giorno per lui segnò il suo personal best sulla distanza. Ci siamo divertiti molto... per di più ho capito l’importanza dell’incoraggiamento ad una gara. Ti la forza e lo stimolo mentale di mollare mai.” 
Quali sensazioni sperimenti facendo sport?Le sensazioni che provo quando faccio sport sono benessere fisico e mentale, mi rilassa e riesco ad essere più aperto con la mente, a volte quando corro penso a molte cose della vita, del lavoro, famiglia, problemi, futuro, sogni …questo sport apre proprio la mente!

Lo sport non è solo competizione e vittorie ma anche condivisione dell’esperienza e benessere.
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione ?In questo sport devo stare molto attento a non farmi del male perché poi sarei in difficoltà con il mio lavoro perché sono un libero professionista(idraulico); le mie difficoltà principali sono il fare allenamenti dopo il lavoro, che a volte sono molto impegnativi, comunque la voglia di correre supera la stanchezza e devo dire che ogni volta che torno dalla corsa sto bene! 
Devo anche fare molta attenzione a come svolgo gli allenamenti a non caricare troppo sempre in base a come arrivo a fine giornata dal lavoro, poi curo molto l’alimentazione. Infatti sto attento a come mangio e quanto mangio anche se devo dire che ogni tanto qualche sgarro me lo concedo.”

Lo sport non solo dà ma anche toglie, c’è il rischio di farsi del male ed è meglio fare attenzione e considerare che oltre lo sport c’è anche la famiglia e il lavoro da on trascurare.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti inducono a fare una prestazione non ottimale?Sicuramente le condizioni fisiche come malattie, raffreddori, influenze e stanchezza psico-fisica. Per quanto riguarda le condizioni ambientali sono il troppo freddo, molto vento, e pioggia torrenziale, invece il caldo non mi spaventa anzi mi fa star bene.” 
Cosa ti fa continuare a fare sport?La cosa che mi fa continuare a fare sport è l’adrenalina che si prova a fare le gare e l’ambiente sano che ti fa conoscere molte belle persone.

In effetti lo sport è un bacino di amicizie con corretti stile di vita da prescrivere a tanti che vorrebbero cambiare il proprio stile considerato poco sano.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Io ho avuto molti infortuni alcuni anche gravi, sconfitte in ambito sportivo, gare perse, gare sbagliate e sbagli di percorso però non mi sono mai demoralizzato, ci resto male per un po’ poi tutto passa e si va avanti a testa alta per concentrarsi su nuovi obiettivi (ogni sbaglio è un’esperienza per me!).” 
Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport?Ragazzi fare sport è bellissimo, ti insegna molte cose che puoi trasmettere anche nella vita di tutti i giorni, non dovete mai mollare alla prime difficoltà, bisogna fare molti sacrifici, dare sempre il meglio e poi vedrete che le soddisfazioni arrivano e la forza dentro di voi aumenta come l’autostima di se...e che dire vi tiene pure lontani dalle cattive compagnie che ti rovinano il futuro.”

Concordo, gli errori servono per fare meglio e lo sport è un ottimo insegnamento di vita per tutti grandi e piccoli.
Quale può essere un messaggio per sconsigliare l’uso del doping?Bella questa domanda...  Io, ex tossico-dipendente, ho già le idee molto chiare su questo argomento! Assumere qualcosa per andare più forte non serve a nulla perché penso che la persona che ne fa uso non si sente libero e non accetti i propri limiti e rischia la vita per un successo sportivo o per i soldi; lo sport deve essere quella cosa che quando la pratichi ti fa star bene e non deve renderti schiavo per avere successo.” 
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport?I miei familiari e amici sono molto contenti di quello che faccio perché sapendo quello che ho passato anni prima, quando ero più giovane, ora nel vedermi cosi a volte non ci credono ancora e di questo ne vado fiero e non li voglio deludere; per questo anche non mollerò mai lo sport, perché lo sport mi ha dato una grande mano a uscire dalla vita che mi ritrovavo a fare prima.”

Grande coraggio, interessante e utile testimonianza che aiuta tanti ad aver fiducia e tentare sempre di cambiare vita se si vuole si può.
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica?
Nel fare sport ho scoperto e creato una persona nuova, una persona migliore.” 
Riesci a immaginare una vita senza sport?Non riesco ad immaginare una vita senza sport, ora come ora, è essenziale per me e farò di tutto per trasmettere a mio figlio l’importanza di esso nella vita poi sarà lui a scegliere cosa è meglio fare.”
Hai mai pensato per infortuni o altro di smettere di essere atleta?Ho pensato molte volte di mollare soprattutto per gli infortuni, ma è sbagliato, perché dagli infortuni si recupera, non bisogna mai mollare …pensare sempre in positivo è la cosa migliore.” 
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi?Lo psicologo nello sport secondo me a volte serve a persone che magari non si sentono sicure di se stesse o a certe persone quando cadono in un infortunio e magari non ne vedono via d’uscita.”

C’è sempre almeno un rimedio, almeno una soluzione per ogni problema e ogni difficoltà, bisogna essere fiduciosi e cercare quella più giusta.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare?
Ho due sogni nel cassetto, il primo è vincere una gara di ultra trail e l’altro sarebbe quello di scrivere un libro sulla mia storia per far capire a molti giovani la mia esperienza sulla droga e far vedere loro che si può uscire perché la vita non sai mai cosa ti riserva. Devo dire però che qualche soddisfazione l’ho già avuta vincendo alcune gare. Non bisogna mai smettere di sognare e di fissare nuovi obiettivi. Ti devo dire una cosa, mi ha fatto molto piacere rispondere alle tue domande.”

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it  
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

Nessun commento:

Translate