Matteo SIMONE
Sabato 13 Luglio 2019 si correrà in Alta Val Formazza (VB), nel Nord del Piemonte.
Sono in programma diverse distanze:
Bettelmatt Trail, 51,3 km e 3330 m D+-; Bettelmatt Sky Race, 33,2 km e 2665 m
D+-; Bettelmatt Race, 17,5 km e 880 m D+-; Bettelmatt Mini Trail, 8 km.
La
partenza della gara più lunga è alle 06:00. Briefing pre-gara ore 5.30.
Tra i favoriti della gara più lunga e
impegnativa spiccano i nomi dei vincitori delle due edizioni precedenti:
Riccardo Montani, vincitore nel 2018 e Riccardo Borgialli vincitore nel 2017. Interessante
le risposte di Montani a un paio di mie domande di un po’ di tempo fa:
Chi ha contribuito nello sport al tuo
benessere e/o alla tua performance?
“Ho ricevuto consigli importanti rispetto agli allenamenti da parte di un
amico, Riccardo Borgialli, che corre e vince gare come quelle che corro io,
anche per quanto riguarda la nutrizione ho avuto delle dritte da un amico
nutrizionista che lavora dove lavoro io.”
Qual è stata la gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni
più belle? “E’ probabilmente stata
l'ultima vittoria al Bettelmatt trail da 52km, dove oltre a stare bene durante
la gara ho trovato molti parenti e amici all'arrivo che mi hanno accolto
davvero calorosamente.”
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Montani e Borgialli attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Montani e Borgialli attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.
Qual
è stato il tuo percorso per diventare atleta?
Borgialli:
“Io arrivo dal calcio, dai 6 ai 21 anni ho
vissuto 15 anni di calcio in cui ho raccolto anche delle belle soddisfazioni,
non ero scarso, anzi! Poi però finite le scuole superiori mi sono trasferito a
Pavia per frequentare l’università, tornando a casa tra le montagne solo nel
weekend, lì ho cominciato a staccarmi sempre più dal mondo del calcio e
complice un mio grande amico che da un annetto si era dato alla corsa in
montagna, ho deciso di provarci. Ho iniziato con una gara da 8km, senza
allenamento particolare, e sono andato molto bene. Un mese dopo scalpitavo già
per il mio primo mini-trail (17km in Valle Antigorio), era nata la passione,
meno di un mese dopo infatti ero già passato ad un gara da 20 km. Dopodiché ho
continuato, anno per anno, ad aumentare le distanze cercando di trovare quella
più adatta a me, da un anno mi trovo molto bene e ottengo buoni risultati a
correre le gare da 50-55km (con dislivelli in media di 3000-4000m).”
Montani:
“Ho praticato sport fin da piccolo, ho
fatto 7 anni a giocare a basket, 1 anno mtb, 5 anni calcio. Con l'università ho
mollato il calcio per gestirmi la corsa più liberamente (nello specifico mio
zio mi ha indirizzato verso il trail running e lo skyrunning).”
Che dire! Entrambi ex calciatori ed
entrambi sono stati coinvolti da qualcuno, Borgialli dal suo grande amico e
Montani da suo zio. Se ci si accorge di essere portati in uno sport, allora se
c’è davvero passione e motivazione si possono fare grandi cose anche con
l’ausilio di altri che aiutano, sostengono, supportano, consigliano.
Lo sport risulta essere un ingrediente
importante e fondamentale nella vita di una persona, è importante praticare una
disciplina sportiva individuale o di squadra e se poi ci si accorge di essere
un talento è importante fare riferimento a persone più esperte e la strada
verso la performance diventa molto più percorribile.
Cosa
hai scoperto del tuo carattere praticando sport?
Borgialli:
“Che ho una forza d’animo incredibile,
non pensavo di essere così riluttante all’idea di gettare la spugna. La tenacia
è sicuramente il lato di me ho più piacevolmente scoperto.”
Montani:
“Già da quando giocavo a calcio ed ora
correndo per le montagne mi sono accorto di avere una grande tenacia, qualità
che a volte mi porta però ad essere un po' troppo testardo nella vita
quotidiana.”
Borgialli e Montani sembrano davvero molto
simili e affiatati, entrambi dichiarano di essere tenaci, certo tra di loro c’è
molta conoscenza e complicità, ognuno apprende dall’altro e diventa un
riferimento per l’altro.
Hai
sperimentato il limite nelle tue gare?
Borgialli:
“Sicuramente, la forza di volontà forse è
il mio più grande pregio, riesco a non mollare mai, nonostante i crampi che
talvolta possono arrivare o le energie che sono finite, in un modo o nell’altro
però riesco sempre a raggiungere il mio obbiettivo.”
Montani:
“Credo di esserci andato veramente vicino
al termine di alcuni chilometri verticali.”
Attraverso questo sport ci si conosce
sempre di più, si riesce a superare momenti difficili o crisi, si comprende
sempre di più come e dove attingere nuove energie per continuare o andare più
forti.
Che
significa per te partecipare a una gara?
Montani: “Significa certamente cercare di ‘dare tutto’,
perché sono competitivo e orgoglioso, e solo così, riconoscendo che non avrei
potuto fare di meglio, potrò essere in pace con me stesso anche quando la
classifica non sarà clemente.”
Borgialli:
“Partecipare alle gare mi permette di
confrontarmi con gli altri atleti e valutare il mio livello, in particolare poi
in gara si registrano tempi sempre migliori perché vuoi l’adrenalina, vuoi il
vedere ‘i forti’ correre veloce, tutto questo fa sì che tu possa dare ancora di
più di quello che hai. In altri casi invece la gara è l’unico modo per fare un
percorso, mi spiego, percorsi da 100 e più km non potrebbero essere corsi
“rapidamente” se non ci fossero ristori e assistenza da parte di un
organizzazione, queste gare infatti molte volte permettono ai partecipanti di
vedere luoghi che altrimenti non riuscirebbero mai a visitare.”
La gara è gara, quando si tratta di
mettere il pettorale per partecipare alla gare si cerca di fare del proprio meglio,
si cerca di essere competitivi al massimo per testarsi, per vedere quanto è
stato redditizio l’allenamento e la preparazione, per vedere a che punto siamo
lungo un percorso importante verso mete e obiettivi sfidanti con un duro lavoro
e un impegno costante senza scorciatoie e senza prendere in giro se stessi e
gli altri.
Quale
gara ritieni non poter riuscire a portare a termine?
Montani:
“Credo che con la giusta preparazione
possa riuscire a terminare qualunque gara, se ce la fanno gli altri perché non
dovrei io? Il TOR de Geants è una gara che mi impressiona ad esempio, al
momento non mi interessa prepararla, ma non mi dico che non possa farcela.”
Borgialli:
“Io credo che con un allenamento adeguato
posso terminare qualsiasi gara, poi la differenza sta sempre in come la si
vuole finire, per esempio affrontandola con un passo adeguato penso che potrei
terminare anche una 100 miglia.”
Lo sport è anche una buona modalità per
approfondire la conoscenza di se stessi, di comprendere se stessi nelle
difficoltà, lo sport incrementa la consapevolezza delle proprie qualità,
caratteristiche, capacità e limiti.
Se
potessi tornare indietro cosa faresti o non faresti?
Borgialli:
“Non cambierei nulla, è giusto arrivare a
certi sport e certi livelli per gradi, io sono soddisfatto dei miei
miglioramenti ma non rinuncerei a tutte le amicizie e ai bei momenti che ho
passato nel calcio.”
Montani:
“Non ho grandi rimpianti sinceramente,
forse mi sarei potuto mettere d'impegno con gli allenamenti già qualche anno fa
ma ho comunque avuto soddisfazioni da altri aspetti della mia vita.”
Nella vita ci sono momenti e fasi, è
importante prendere il meglio da ogni momento e da ogni fase serenamente.
Hai
un sogno nel cassetto?
Borgialli:
“Certo! Ne ho tanti, riguardo questo
ambito mi piacerebbe partecipare alle gare simbolo del mio sport, l’ultra-trail,
così mi piacerebbe un giorno partecipare alla UTMB (Ultra Trail du Mont Blanc),
alla Western States Endurance Run e al Tor des Geants, ma c’è tempo per questo,
sono ancora giovane e mi dirigerò su distanze così elevate solo tra qualche
anno, per ora devo sfruttare la mia velocità sulle 50km, provando a fare dei
buoni piazzamenti, così un sogno potrebbe realizzarsi già questa estate,
sarebbe quello di salire sul palco di Chamonix entrando nei cinque alla OCC
(gara che fa parte dell’evento UTMB).”
Montani:
“Penso di non aver ancora realizzato
veramente dei sogni dal punto di vista dell'atleta, sono molto felice però che
finalmente da quest'anno uno sponsor mi supporti (Salomon). Sogno di vincere la
gara di casa, l'ultra trail del lago d'Orta e di fare bene in gare di livello e
internazionali.”
E’ importante sviluppare la consapevolezza
delle proprie capacità e caratteristiche e anche dei propri limiti ed essere
sempre pronti a cavalcare l’onda del cambiamento per comprendere cosa è
possibile fare ora e quale direzione vogliamo prendere per raggiungere e mete e
obiettivi cercando di trasformare sogni in realtà.
Riccardo Borgialli è menzionato nel libro “Maratoneti
e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, edito da Edizioni Psiconline.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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