Ora vivo con più tranquillità le mie corse
Domenico Ricatti è un ex atleta della nazionale che per diversi anni ha fatto parte del “C.S. Aeronautica Militare” e dal 2019 è un atleta di “Terra dello sport”.
E' nato nel 1979 e prima dei 30 anni ha avuto eccellenti risultati nel mezzofondo con i seguenti risultati: 800 metri in 1:52.39 il 06/09/2003 a Castelfidardo; 1500 metri in 3’42”28 il 14/07/2006 a Roma; 3000 metri in 7’57”56 il 06/06/2006 a Torino; 5000 metri in 13’45”79 il 30/08/2006 a Rovereto.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Mimmo attraverso risposte ad alcune mie domande.
In che modo ti senti un riferimento per gli altri atleti? "Non so se mi sento un riferimento per gli altri, ma cerco con tutto me stesso di condurre con etica e rispetto altrui le mie esperienze ed in ciò spero di portare anche il mio prossimo a fare ugualmente".
Mimmo può essere considerato un esempio di atleta che ha interpretato la corsa con dedizione e gradualità avvalendosi di allenatori e figure professionali che gravitano attorno agli atleti ottenendo risultati di prestigio e aumentando progressivamente i chilometri in gara, partendo dal mezzofondo, fino a competere in maratona esprimendosi in risultati di livello nazionale che gli hanno permesso di far parte della rosa degli azzurri della Nazionale Italiana.
Ha indossato per tre volte la maglia azzurra: Centro Universitario Sportivo Italiano (CUSI) nel 2007 alle Universiadi di Bangkok nei 5000 metri; Nazionale Italiana di atletica leggera nell’Agosto del 2014 nella maratona ai Campionati Europei a Zurigo (SUI) e Nazionale Italiana Militare nel 2016 ai mondiali militari di maratona a Torino. Il 29 giugno 2011 si è laureato Campione Italiano Assoluto dei 10.000 mt in pista a Torino in 29'51"84 e nel 2012 conquista l’Argento ai Campionati italiani assoluti (Roma-Ostia), Maratonina in 1h04'03" e diventa Campione Italiano Assoluto dei 10 km in strada il 30 Settembre a Scicli in 29’30”.
Le ultime convocazioni ai Raduni in Nazionale risalgono a Dicembre del 2015 a Tirrenia per il mezzofondo e dall’11 Gennaio al 4 Febbraio 2016 a Kapsabet (Kenia) per la maratona.
Come contraccambi il sostegno e il tifo di familiari, amici, fan? "Devo dire di essere fortunato! Ho tante persone che mi vogliono bene e mi sostengono. Mi piace ricambiare al sostegno ricevuto impegnandomi al massimo nelle sfide in cui loro mi appoggiano".
Ti sei avvicinato al duathlon e/o triathlon? "Le multidiscipline mi sono capitate per gioco, mi sono cimentato nel duathlon e nel ciclismo regalandomi anche qualche piccola vittoria".
Mimmo sembra essere uno che non si tira mai indietro, accetta le sfide sportive relative la sua disciplina dove meglio si esprime ma si mette in gioco anche in altre discipline come il duathlon e il ciclismo e anche al di fuori dello sport interpretando parti in docufilm dove deve esprime non solo l’aspetto muscolare e atletico ma anche quello emozionale che è molto più privato e delicato. Cosa c’è dietro una maratona di 2h15’? "2h15' non è neanche un granché! Posso dire di essermi impegnato per correre nel modo migliore tutte le distanze che ho corso in carriera, in maratona forse avrei potuto ottenere performances un poco migliori ma ritengo che la più grande soddisfazione derivi dalla bellezza del percorso che mi ha condotto ad esse".
Ci pensi alle ultramaratone? "Ultramaratone? No direi di no...ma mai dire mai..!".
Superati i 30 anni Mimmo ha ottenuto le sue migliori prestazioni nelle distanze più lunghe: 10000 metri in 29'02” il 15/09/2012 a Carate Brianza; maratonina in 1h03’38 il 04/10/2015 a Telese Terme; Maratona in 2h15’07 il 23/03/2014 a Roma.
Come è stato il passaggio dal professionismo allo sport amatoriale? "Lo sport è stato per me uno stile di vita che mi ha accompagnato sia da professionista che oggi da corridore non più professionista. Il passaggio è stato ciò non di meno una tempesta che al tempo stesso ha spazzato via tutto e rimesso tutto in ordine".
I cambiamenti ci sono sempre nella vita di una persona, il tempo passa e le cose cambiano, bisogna avere la consapevolezza di quello che si è stato, che si è e che si vorrà essere, senza essere attaccati a niente, né al risultato, né alla fama, importante è sempre l’esperienza che ci accompagna che può essere piacevole o spiacevole e ciò dipende in gran parte da noi che possiamo cavalcare l’onda del cambiamento con consapevolezza, fiducia e resilienza, cercando stimoli ed entusiasmo in tutto ciò che facciamo e che vogliamo realizzare. Comunque Mimmo continua a vincere anche dopo i 40 anni ottenendo i seguenti titoli: nel 2017 Oro ai Campionati italiani A.M. (Monopoli) mezza maratona in 1h10'31 e nel 2019 Oro ai Campionati italiani Master 40 (Trani) mezza maratona in 1h08'41 e Oro ai Campionati italiani Master 40 (Ravenna) maratona in 2h24'51”.
Superati i 40 anni, Mimmo Ricatti oltre che continuare a correre, in un docufilm del regista Francesco Delvecchio ha interpretato Matteo Bonadies, stimato ultraottantenne barlettano, atleta che proviene da un’esperienza sportiva e che ha impiegato la sua vita nelle vesti di marito, padre, imprenditore, politico e scrittore.
Cosa toglie e cosa dà lo sport? "All'apparenza lo sport potrebbe togliere e dare ma in realtà ti porta per mano e ti dona sempre qualcosa che sia nell'ora o nel poi".
Sono tanti i regali dello sport, a iniziare da tutto ciò che si sperimenta e che insegna fino ad arrivare a risultati sperati e apprezzati soprattutto da
sé stessi e poi dagli altri che seguono e sostengono. Cosa ti spinge a fare sport? "Cosa ti dà il respiro? Ti fa vivere! Ecco, lo sport mi fa vivere!".
La pratica dello sport permette di sentirsi sempre vivi, validi, efficaci, soprattutto in questo lungo periodi di pandemia dovuto al covid 19, dove l’attività fisica aiuta a non essere immobilizzati dal terrore e/o dalla paura di non farcela.
In che modo sperimenti benessere e/o performance nello sport? "Oggi, rispetto al passato non rincorro più il risultato, bensì cerco il benessere e a volte capita che venga anche il risultato".
Come è cambiato nel tempo il tuo modo di allenarti? "Un tempo ero a caccia del risultato spasmodicamente, ora la mia programmazione è più diluita e meno stressante, in questo modo vivo con più tranquillità le mie corse".
Il fisico e la mente non dimenticano di essere stati performanti e a volte anche non cercandolo il risultato può venire inaspettato senza pressioni della gara, senza stress, senza giudizi.
Quali sono i tuoi allenamenti più importanti e decisivi? "Non c'è mai stato un allenamento più importante di altri. L'allenamento dev'essere inteso come periodo, in esso ci sono molte esperienze d'allenamento e tutte insieme possono portarti a correre forte".
L’atleta costruisce la sua prestazione ottimale attraverso prove ed errori, attraverso periodi di duro lavoro che comprendono vari tipi di allenamento senza evitare la fatica che alla fine paga sempre permettendo id ottenere prestigiosi risultati.
Quali sensazioni ti mancano dello sport professionistico? "Non mi manca niente! Ho tutto, la vita è stata gentile con me e credo che mi darà ancora tanto. Tutto questo può essere vero solo se lo credi fermamente".
Ti definisci ancora competitivo? Ora quali sono i tuoi obiettivi? "Competitivo? In ambiti più umani! Direi che posso divertirmi e divertire ancora un po'".
La competizione è innata negli atleti, non si cancella nemmeno dopo le migliori prestazioni, rimane nello spirito e nella mente dell’atleta per ricordare che bisogna fare sempre bene, dare sempre il massimo nello sport e nella vita per sé stessi e per gli altri ma senza ammazzarsi e sempre con il sorriso e un po’ di umorismo che non guasta mai ma rende le cose più piacevoli per sé stessi e per gli altri.
Cosa consigli a chi predilige ancora il divano? "A chi preferisce il divano consiglio di sceglierne almeno uno comodo. No scherzo… pensare al divano come un piccolo premio dopo una bella passeggiata o una corsettina o una pedalatina, vi gusterete ancor di più il vostro poggiapiedi...AHAHAHAHAH".
Vero, forse è meglio guadagnarselo il divano, conquistarselo dopo una fatica lavorativa o sportiva, così si può apprezzare di più la comodità e il riposo meritato.
Quali sono le tue consapevolezze ora? "Le mie consapevolezze? “Sono un uomo con un percorso sportivo alle spalle e un futuro interessante, nuovo, tutto da scoprire".
Come stai affrontando, gestendo, superando il periodo covid 19? "Il virus è una prova e se sei in gamba lo dribbli e ne uscirai più forte ed esperto di prima. Farlo insieme sarebbe meglio".
Bella l’affermazione di Mimmo, infatti la vita riserva diverse prove e sorprese, bisogna essere sempre pronti ad accettarle, gestirle, affrontarle, dribblarle e superale in qualche modo per rafforzarsi e continuare la propria vita ricca di interessi e stimoli.
Riesci a sentirti ancora positivo nonostante il covid 19? "Positive things togheter..!". Cosa c’è dietro il tuo sorriso? Spavalderia, sicurezza, paura, simpatia? "Dietro il mio sorriso…? Credo i denti… ! Ma anche tutti i bei pensieri che frullano nella mia mente e nella mente di chi vuole partecipare con me a questa grande avventura…!".
In effetti nello sport e nella vita bisogna imparare a pensare positivo, a fidarsi di sé stessi, a crederci un po’ di più e anche ad agire insieme per ottenere qualcosa o sconfiggere n male o un nemico.
Un’intervista a Mimmo è riportata nel libro “Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, Edizioni Psiconline.
Mimmo è menzionato nei seguenti libri:
“Sviluppare la resilienza. Per affrontare crisi, traumi, sconfitte n Sviluppare la resilienza (per affrontare crisi, traumi, sconfitte nella vita e nello sport) di Matteo Simone (Autore), Prospettiva Editrice, 2021.
“O.R.A. Obiettivi, risorse, autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport”, Aras Edizioni. “Sport, Benessere e Performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta”, Prospettiva Editrice.
“Cosa spinge le persone a fare sport?”, edito da Aracne Editrice.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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