lunedì 21 marzo 2022

Maria Rosaria Provenzano: Prossimi obiettivi? Maratona di Roma il 27 marzo

 Con impegno e costanza non ti può fermare nessuno 
Matteo Simone 3804337230- 21163@tiscali.it 
 

La maratona è un grande obiettivo per un runner, una grande sfida da preparare con dedizione, motivazione, impegno, costanza. 

Di seguito Maria Rosaria, vice presidente dell’ASD Runners for Emergency, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. 
Quando ti sei sentita campionessa nello sport? Sempre, se mi confronto con chi sta sul divano.  

Praticare sport non significa vincere a tutti i costi ma semplicemente mettersi in gioco allontanandosi da zone di troppo comfort come il divano che fa sprofondare e impigrire trascurando se stessi e gli altri. 
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Un giorno ho iniziato a correre molto controvoglia su invito di un’amica e da allora non ho più smesso.  
Cosa pensano familiari, amici, colleghi del tuo sport? Sono tutti molto orgogliosi e un po’ invidiosi. 
Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? La voglia di migliorare su me stessa. La corsa è fatica ma la sensazione di benessere dopo un allenamento è impagabile. Inoltre, correre in compagnia, condividere le fatiche e i successi genera amicizie profonde e inossidabili, magari con persone con cui diversamente non si ha nulla in comune. Si creano legami difficili da comprendere dall’esterno. 

L’esperienza di tanti è odiare la corsa vista come pura fatica ma a volte qualcuno spinge a provare e si sperimenta benessere e voglia di riprovare per stare all’aria aperta, a volte in compagnia, notando progressi sul corpo e sulla mente e raggiungendo obiettivi minimi ti tempo di corsa o chilometri percorsi. 
Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? Nel mio sport serve costanza e grande impegno perché si può fare affidamento solo su se stessi. Io sono solita dire che la corsa è una splendida metafora della vita: impegnati, fai affidamento solo sulle tue forze e non mollare mai. 
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni, Covid? Solo con la volontà e l’impegno. Per un runner, saltare anche solo un allenamento è motivo di grande sconforto per cui non si vede l’ora di riprendere e recuperare. 
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare sport? Che con l’impegno e la costanza non ti può fermare nessuno. Ho realizzato di poter conseguire obiettivi inimmaginabili prima, tipo correre una maratona o una 6 ore. 
Quali sono gli ingredienti del successo? Impegno e costanza senza chiedere niente a nessuno. Altrettanto importante è condividere i successi e anche le sconfitte con i propri compagni di allenamento e di squadra. Lo sport è prima di tutto condivisione e amicizia. E se poi tutto questo si unisce alla solidarietà, come nel caso della mia quadra, allora è veramente il massimo. 

Per raggiungere risultati soddisfacenti bisogna crederci e impegnarsi con costanza e determinazione, ricavandosi spazio e tempo durante la giornata o settimana per allenarsi ed eseguire piani e programmi di allenamento mirato per l’obiettivo prefissato. 
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? Non ci sono particolari difficoltà e i rischi sono connessi a infortuni vari. Il running è uno sport semplicissimo che non richiede strutture o attrezzature particolari. Ci si può far male correndo ma in genere si risolve con un po’ di riposo e magari qualche seduta da un bravo fisioterapista.  
Cosa e chi ti ostacola nella pratica dello sport? Nessuno, solo il brutto tempo (ma deve essere veramente brutto) e ovviamente un infortunio. 
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Sinceramente no ma parlo per me. 
La gara dove hai sperimentato le emozioni più belle? La mia prima maratona a Vienna. Tagliare il traguardo dopo 42 km, in un’avventura che non sai mai se riuscirai a portare a termine, è un’emozione indescrivibile. Quando mi hanno messo la collana al collo ho pianto irrefrenabilmente. 

La prima maratona è un grande obiettivo che i runner prima o poi metto in conto dedicando alcuni mesi di preparazione mirata e cercando di aumentare gradualmente il chilometraggio di allenamento settimanale per arrivare pronti e consapevoli sulla line di partenza per voler percorrere l’intera distanza di 42 chilometri e 195 metri fino all’arrivo superando eventuali crisi sul percorso. 
La gara più difficile? Tantissime, soprattutto i trail. I trail sono in assoluto le gare più spettacolari perché si corre immersi nella natura su percorsi che diversamente non si praticherebbero mai ma nello steso tempo sono gare estremamente impegnative e anche un po’ pericolose. Ricordo un trail sulla Maiella di soli 14 km per completare il quale ho impiegato più di 4 ore. Alla fine ero esausta e felice di essere ancora viva. 
Un messaggio per invogliare persone a praticare sport? Mettete un paio di scarpe da running e uscite. Tornerete molto più contenti. Vi libererete dei cattivi pensieri e del peso dei problemi di ogni giorno e vi sentirete molto più leggeri. E, soprattutto, inizierete a vedere benefici sul vostro corpo senza ricorrere a diete o trattamenti costosi. 

Lo sport in genere rende felici e resilienti, soprattutto la corsa sembra essere una disciplina sportiva a disposizione di tutti, facilmente praticabile nei diversi contesti ambientali, basta metter un paio di scarpe da ginnastica e si può iniziare a correre e poi l’appetito vien mangiando, si vogliono fare sempre più chilometri e più velocemente possibili misurandoli con orologi sempre più sofisticati con scarpe sempre più all’avanguardia e abbigliamento tecnico sempre più alla moda. 
Un episodio curioso, divertente, triste, bizzarro nel tuo sport? Tantissimi, tipo vedere gente che si trascina esausta per raggiungere il traguardo. Questo succede soprattutto alle maratone dopo aver percorso diversi km. Oppure il runner sconosciuto che durante una gara in una giornata calda ti offre la sua bottiglia di acqua. Un episodio toccante mi è capitato alla maratona di Parigi, quando, a un certo punto, mi sono seduta sul marciapiede per sistemarmi una calza. Tutti quelli che passavano credevano che non volessi più continuare e mi incitavano ad alzarmi e proseguire. È stato bellissimo.  
Una parola o frase che ti aiuta nei momenti difficili? Non mollare, ma non sempre funziona… Una delle ultime mezze maratone l’ho corsa senza preparazione adeguata, per cui, intorno al 18esimo km, mi sono fermata e non volevo più continuare. Ho pensato che fermarsi significava dichiararsi sconfitti, Ho camminato per i restanti 3 km ma la gara l’ho conclusa. 
Prossimi obiettivi? Maratona di Roma il 27 marzo ma non la sto preparando bene e la cosa non mi piace. La maratona è una signora che va trattata con i guanti. Ma mi sono iscritta e ci vado. Poi si vedrà. 
Cosa c'è prima, durante e dopo una gara? Prima leggerezza, durante sforzo enorme, dopo euforia. 

Nello sport non si inventa niente, una volta definito l’obiettivo bisogna stilare un programma di allenamento e cercare di rispettarlo il più possibile facendo dei test su allenamenti impegnativi e intese ed eventuali gare intermedie per capire se si sta lavorando bene e poi crederci tanto durante la preparazione e durante la gara. 
Anch’io correrò la maratona di Roma per contribuire alla raccolta fondi per i progetti dell’Associazione Sport Senza Frontiere per permettere ai bambini e ragazzi in condizioni disagiate di fare una vita dignitosa a partire dallo sport. Perché lo sport non è solo performance, ma anche inclusione, integrazione, solidarietà, aggregazione quando è possibile. 
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Matteo Simone 3804337230- 21163@tiscali.it  
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR  

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