domenica 16 giugno 2024

Valeria Lori: Voglio diventare una brava maratoneta!

Gli allenamenti più importanti sono anche quelli di testa! 
Matteo SIMONE 
 

La maratona risulta essere una grande sfida per cui prepararsi a dovere per un periodo di tempo con allenamenti mirati in modo da arrivare alla partenza pronti e consapevoli di ciò a cui si può andare incontro.
 

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Valeria (ASD Villa De Sanctis)  attraverso risposte ad alcune mie domande.
L’evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? L'evento sportivo dove ho sperimentato più emozioni è stata la mia prima mezza maratona, circa sei anni fa. Non avevo mai fatto una gara, corricchiavo due volte a settimana, senza seguire alcun obiettivo, facevo altri sport. Non amavo la competizione perché in casa mia se ne è sempre respirata troppo, ci pensavano mio papà e mio fratello a gareggiare!
Poi mio papà si ammalò e durante il suo ultimo mese di vita per non farlo arrendere gli dissi che avrei corso la mia prima mezza maratona … Mio padre era un grande ciclista, un grande atleta, purtroppo non ho fatto in tempo a renderlo partecipe, ma io la mia mezza maratona l'affrontai, con tutte le sue più grandi paure ed emozioni … e da lì è nato poi tutto.
 

Si fa sempre in tempo a prendere o cambiare un treno dello sport, per mettersi in gioco e sperimentarsi, confrontarsi con se stesso e con gli altri. 
Valeria ha corso la sa prima mezza maratona a Roma, il 12 marzo 2017, la Roma Ostia in 1h54’25”. 
Cosa sperimenti prima, durante, dopo una impresa sportiva? Nelle imprese sportive mi aspetto sempre tanto, mi piace sperimentare e mettermi alla prova. Ma questa cosa l'ho scoperta da non molto, inizialmente ero più intimorita.  
L’evento sportivo più estremo o più difficile? L'evento più estremo, senza meno la maratona, quest'anno ho esordito nella mia prima maratona! Il mio grande sogno! La preparazione molto impegnativa ma non vedo l'ora di farne un'altra. 
Hai sperimentato il limite nello sport? Adesso mi entusiasma non pormi dei limiti. Ad esempio, quest'anno finita la maratona mi sono fatta coinvolgere in una staffetta a squadre per correre un miglio, e insomma con un mese non è stato facilissimo nella preparazione, passare da 42 km a 1 miglio ma con tenacia, impegnandomi, ho raggiunto un obiettivo veramente inaspettato. 

La pratica di uno sport aiuta a occuparsi di se e a sviluppare sempre più fiducia in . Consapevolezza e resilienza. Si è più pronti ad affrontare gli eventi sportivi e la vita quotidiana con più ottimismo e voglia di mettersi in gioco. Il 17 marzo 2024, Valeria ha corso la sua prima maratona a Roma con l’ottimo crono di 3h39’38”. 
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Ritengo fondamentale lo psicologo nello sport, per affrontare sconfitte e successi, traumi, fatiche, nel gestire una performance ma non solo nello sport, faccio regolarmente psicoterapia, e ne sono molto affascinata!  
In che modo lo sport ti aiuta nella vita quotidiana? La corsa mi aiuta in tutto. La corsa mi fa respirare. Con la psicoterapia sto cercando di lavorare proprio su questo aspetto. Perché a volte può essere una forma di evasione, l'importante è approfondire e stare in pace. 

In effetti, sia lo psicologo che a maggior ragione lo psicoterapeuta possono essere delle risorse per ogni persona sia nello sport che nella vita quotidiana, che potrebbero aiutare ad affrontare, gestire, superare situazioni critiche dove non si vedono vie di uscita o risoluzioni immediate.
Ma con un percorso più o meno breve o lungo, si può avere un’altra visione di se stessi, della vita, delle persone con i quali si è in relazione e ci potrebbero essere degli sblocchi importanti che aiutano ad andare avanti, a riorganizzarsi, elaborare, accettare, riprendersi, ricostruire. 
Sogni realizzati, da realizzare, rimasti incompiuti? Altri sogni da compiere, fare una maratona sotto le 3h 30 e quello rimasto incompiuto, farmi accompagnare da mio padre in bicicletta nei tanti lunghi, e negli allenamenti duri, lui da eccellente scalatore mi avrebbe potuto dare consigli vari su come gestire la fatica! 

Sembrano essere due sogni comunque fattibili entrambi. La maratona sotto le 3h30’ ci si può lavorare avendo fatta la prima in 3h39’, la seconda preparazione può essere migliore con l’esperienza acquisita in allenamento e in gara. Il secondo obiettivo è fattibile in parte in quanto l'accompagnamento può avvenire comunque in modo simbolico, nel cuore e nella mente, con l’immaginazione, vivendo intimamente con se stessi questa esperienza, aiuterebbe tantissimo e fortificherebbe. 
Prossimi obiettivi a breve, medio, lungo termine? Prossimo obiettivo a breve e medio termine, la maratona di Firenze, quindi lavorare per buttare giù una base di costruzione forte per affrontarla al meglio! E a lungo termine, voglio diventare una brava maratoneta!

Un ottimo obiettivo con una scadenza adeguata dove si può potenziare fin da ora con allenamenti di potenziamento e forza in salita e gare con lunghe salite e poi a settembre e ottobre si possono fare tanti lavori lunghi con ripetute e gare di distanza intermedia di mezza maratona e possibilmente anche superiore, tipo 25-30 km per arrivare più solidi, sicuri e pronti per un ritmo un po’ più veloce e costante nel tempo.
 
C’è qualcuno che ti incoraggia o scoraggia nelle tue imprese sportive? L'incoraggiamento lo trovo quando Alessio mi dice: 'ma certo che ce la puoi fare’, allora comincio a crederci!  
A chi ti ispiri? Sei di ispirazione per qualcuno? Non mi ispiro a nessuno, stimo molti atleti, ho ammirato moltissimo Alessio, quest'anno ha fatto un'impresa straordinaria nella sua maratona di Roma, mi ha regalato una grande gioia. 

Un’ottima prestazione per Alessio in maratona e anche nelle gare successive, un grande riferimento per Valeria e d entrambi sembrano essere una risorsa l’un per l’altro, sembra esserci un’ottima amicizia e relazione tra due persone molto educate, corrette, genuine, rispettose. Insieme possono fare grandi cose e prendersi bellissime soddisfazioni nello sport e nella vita quotidiana, li vedo spesso in gara, prima e dopo. 
Cosa dà e cosa toglie lo sport? Certamente lo sport toglie tanto e io sono una che se ha una gara evita di uscire, sono molto rigida in questo, ma poi amo festeggiare. Lo sport appunto ti toglie tanto ma ti riempie allo stesso tempo. La fatica appaga!  
Cosa dicono di te familiari, amici, colleghi di lavoro, fan? Sono cresciuta a pane e ciclismo per via di mio padre e, dunque, non ho mai immaginato la mia vita senza sport, in famiglia la domenica invece di andare a messa si gareggiava.
In amicizia, la mia migliore amica Alice è la mia più grande fan, mi ha sempre supportato, quest'inverno durante il mio infortunio durato due mesi se non ci fosse stata lei e la mia psicoterapeuta, mi sarei sentita persa! Gli altri quelli più vicini provano a capire, gli altri con un po' più di fatica ...ma è comprensibile …. Qualcuno di loro ammira la mia costanza. 

Una bella testimonianza che fa capire il valore della pratica dello sport in famiglia come esempio di persone che faticano per far bene, seguendo uno stile di vita sano e trasmettendo agli altri componenti della famiglia il valore della competizione sana, del superamento delle crisi, della fatica in salita che non bisogna evitarla ma domarla e addomesticarla per avere dopo un ritorno in termini di autoefficacia, sicurezza, soddisfazioni. 
Gli allenamenti più importanti? Mi ricordo l'ultimo lungo di 35 km prima della Maratona… avevo un'ansia, un'angoscia, ecco per me quello è stato l'allenamento davvero importante!
Ovviamente a livello psicologico, perché erano già tre mesi che mi stavo preparando… quindi gli allenamenti più importanti sono anche quelli di testa!  

La preparazione alla maratona è davvero dura e impegnativa, anche le ripetute, sia corte che lunghe, si fanno con pochissimo recuperi attivo, c’è bisogno di simulare il più possibile parte della fatica in gara e perciò è fondamentale e importantissimo il cosiddetto lunghissimo di circa 35km 1 mese / 3 settimane prima della maratona, risulta essere una prova del nove, un grande test che a volte impaurisce l’atleta per paura di non essere in grado di fare una buona prova e quindi una buona maratona, ma comunque risulta essere un singolo allenamento, una mattonella che si aggiunge agli altri allenamenti comunque ognuno fondamentale per la buona riuscita della gara. 
Cosa ti spinge a fare sport? 
Per me una vita senza sport non sarebbe stata possibile. È la normalità. 
Cosa diresti a te stessa di dieci anni fa? Alla Valeria di dieci anni fa, direi di far da parte l'ambizione per il lavoro, la smania del successo professionale e dedicarsi di più a se stessa, alle prestazioni sportive e ascoltare i propri sentimenti! 

A volte si perdono di vista tante cose che potrebbero essere importanti, ma la vita è il momento presente e quindi in ogni momento possiamo fare il meglio di noi, con le consapevolezze che abbiamo in quel momento, le sensibilità, le risorse e bisogna prendere quel che c’è e andare avanti con coraggio, impegno, determinazione e pronti a ogni cambiamento. 
Cosa hai scoperto del tuo carattere facendo sport? Ho scoperto che prima di tutta la determinazione e l'ambizione che riponevo nel lavoro ora la impiego nella corsa. Ciò non significa che non mi dedico più in maniera seria al lavoro ma lo vivo diversamente. Lo sport e la disciplina ti formano il carattere, con la corsa ho superato il dolore e ho aperto il mio cuore a delle nuove esperienze ricche di sentimenti preziosi. 

Bellissima e utile
testimonianza che trasmette il valore di una passione che aiuta a restare in piedi, vivi, a riprendere in mano le redini della propria vita, a crederci ancora che si può andare avanti comunque, che si può fare, da soli o in compagnia, credendoci sempre, giorno dopo giorno, momento dopo momento, nonostante tutto.
 

Matteo SIMONE  
380-4337230 - 21163@tiscali.it   
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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