Aumentano sempre di più i messaggi e le
iniziative per combattere l’epidemia del DOPING che cerca di sconfiggere lo
sport. Ma lo sport praticato in maniera corretta e con il rispetto delle regole
fa tanto bene per la salute psicofisico e quindi è importante da parte di
tutti, cittadini, associazioni ed istituzioni mobilitarsi per una corretta
informazione e sensibilizzare alla pratica dello sport quale attività
aggregativa e senza scorciatoie.
Nel
libro “Mondo doping” sono riportate spontanee dichiarazioni che il 13 dicembre
2001 Barbi riportata ai Carabinieri dei NAS: “Sono un atleta della maratona già
appartenente alla Società Cover di Verbania ed alla nazionale Italiana di
atletica. Sono stato trovato positivo al test epo ai controlli antidoping agli
scorsi mondiali tenutisi nell’agosto 2001 in Canada ad Edmington. In relazione
a tale positività mi è stata inflitta, dalla Federazione Italiana di Atletica
Leggera e dalla Federazione Internazionale, una squalifica di 4 anni. Questo
episodio ha cambiato la mia vita: al di là dell’allontanamento dallo sport che
amo mi ha profondamento colpito anche per motivazioni di carattere morale: ho
una bambina di nove anni che sta iniziando ora l’attività atletica, voglio
quindi contribuire a farla crescere in un mondo sportivo pulito ed allo stesso
tempo voglio riacquistare il più possibile la credibilità ed il rispetto
dell’opinione pubblica. Per questo ho deciso di rivolgermi a qualcuno per
raccontare il reale svolgimento dei fatti e tutto quello che è a mia conoscenza
sulla piaga del doping, con la speranza di contribuire a migliorare le cose. Ho
fatto uso di eritropoietina per migliorare i miei risultati sin dal giugno
1998, prima della maratona di New York nella quale mi qualificai 6°.”