Quello che rimane di iimportante nelle esperienze delle corse di lunga
distanza in condizioni definite estreme, al di fuori del normale, sono le
relazioni, le conoscenze, le scoperte che si fanno a contatto con gli altri che
si trovano nella tua stessa situaizone che sperimenta le tue stesse difficoltà,
interessanti sono gli aneddoti raccontati dagli ultramaratoneti.
“Ti va di
raccontare un aneddoto?”, di
seguito le risposte ricevute:
“Quando ero ricoverato in ospedale, il mio vicino di letto, un signore di
81 anni, quando ha sentito perché stavo là, mi ha chiesto: Ma quanto ti hanno
dato? E gli ho risposto niente, anzi avevo sostenuto una bella spesa per
andare, mi ha detto che ero stato proprio scemo! E ci avevo pure rischiato a
vita! Ed ero diventato un soggetto in quanto i dottori dell’ospedale di altri
reparti, dopo che avevano sentito il mio caso, venivano a trovarmi e mi
domandavo sorpresi di quello che avevo fatto. “
“Ormai è fatta. A 2km dalla fine si entra nel paese, spengo la frontale e
la metto in tasca, ormai è fatta, 98km e corro ancora, sono appena passate le
4:00 del mattino, è ancora buio, ho vinto la scommessa col sole, arriverò prima
io del suo sorgere.
L’ultimo km è qualcosa che non si può descrivere, un misto di gioia,
soddisfazione e sofferenza, penso ai tanti km fatti, al magnifico viaggio
iniziato 5 mesi fa e che sta per terminare.
Ultimi 400mt inizia la volata, ho un tizio davanti e non voglio mi rovini
la foto dell’arrivo, lo supero a 200mt dal traguardo, passo sotto l’arco di
arrivo, esausto ma soddisfatto!
Alzo le braccia al cielo, ce l’ho fatta, contro il ginocchio, contro il
piede, sono fiero di me mentre una ragazza mi mette la medaglia al collo e mi
dice “bravo”!