Da
interviste ad ultramaratoneti emerge la scoperta di potenzialità insospettabile, infatti alla domanda: “Cosa hai
scoperto del tuo carattere nel diventare ultramaratoneta?”, ho ricevuto le seguenti risposte:
“Della
mia esperienza ultra decennale da maratoneta e poi da ultramaratoneta, ho
scoperto un lato del mio carattere che nella vita di tutti i giorni invece non
è proprio cosi: quello di avere una fermezza decisionale e una sicurezza
caratteriale prima e durante le gare che sono quelle che ti fanno arrivare al
traguardo!”
“Non credevo di esserne capace, fino al 2004 pesavo
105kg e non facevo sport.”
“Sicurezza, ho vinto la mia timidezza, la
mia forza, non pensavo di avere tutta questa volontà mentale.”
“Di avere un carattere che non si abbatte
mai e che sa trovare in se stesso la forza per superare gli ostacoli con
tenacia che a volte sfiora l’ostinazione. Ognuno di noi ha dentro di sé dei
poteri insospettabili quanto non sollecitati a dovere. Ho scoperto anche di
avere delle buone qualità di leader e di saper condurre anche gli altri al
traguardo, sapendo suscitare in loro le giuste motivazioni e dando sempre l’esempio.”
“Ho
scoperto di avere una mente forte, in grado di non pensare a niente se non a
correre per tantissime ore, in grado di focalizzarsi su un impegno senza
lasciarsi distrarre da pensieri, soprattutto negativi.”
“Di essere più forte di quanto pensassi,
affronto meglio le difficoltà della vita di tutti i giorni.”
“Pace e serenità, prontezza di riflessi e
tanto altro ancora.”
“Ho solo avuto conferme. Se voglio, posso
fare tutto.”
“Del mio carattere le ultra mi hanno
insegnato a essere sicura e determinata e a superare le paure della vita.”
Da queste risposte emerge, che gli atleti
sperimentano più sicurezza, inoltre sentono di valere, di saper prendere
decisione, di sentirsi leader, in sostanza aumenta l’autoefficacia personale
nell’ambito sportivo, si sentono riconosciuti dagli altri, si scopre di
possedere capacità insospettate, si impara a superare qualsiasi ostacolo, a
comprendere che per ogni problema c’è almeno una soluzione e che è possibile
superare gli imprevisti, le sofferenze che comunque diventano passeggere. Ecco
perché queste persone non si fermano mai, più corrono e più sperimentano, più
sperimentano più si emozionaano, più si emozionanano e più si sentono vivi,
sentono che la loro vita ha un senso per loro anche se gli altri li giudicano
matti da legare, o suicidi o masochisti, ma per loro l’essenza della vita è
misurarsi con l’impossibile e l’incerto. Sfide continue per conoscere se
stessi, per entrare dentro se stessi e fare un viaggio interiore alla ricerca
di se stessi e delle proprie possibilità, capacità di affrontare e ritornare
sempre a rialzarsi quando si casca, ci si infortuna.
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