Essere Ultramaratoneta non significa solamente fare
uno sforzo fisico ed atletico per una distanza superiore alla maratona che è di
42km e 195 metri ma ha a che fare anche con dimensioni non fisiche ma mentali
quali una ricerca interiore, sperimentare nuove e forti emozioni, misurarsi con
i propri limiti non solo fisici ma anche mentali:
“Accettare una nuova sfida della lunga distanza, una
scommessa con te stesso che nonostante tutto quello che succede intorno a te
nel mondo reale di tutti i giorni e nella vita sei pronto a reagire e metterti
in discussione a nuove emozioni e sensazioni che ti accompagnano lungo le
strade di una gara.”
“Un
motivo di orgoglio e di autostima; l’acquisizione di una mentalità da
ultramaratoneta nel senso di capacità di autoregolazione delle proprie energie
fisiche e di autocontrollo psichico sperimentato sulla lunga durata della
prestazione sportiva; una capacità di saper ‘soffrire’, tener duro e saper
resistere ad uno sforzo prolungato.”
“Significa poter correre in armonia con il
corpo e con la mente per molte ore”.
“Significa
misurarmi con i miei limiti soprattutto mentali. Non ho una corporatura da
maratoneta; sono alto 1,94 mt e peso intorno ai 95 kg e negli anni passati già
la maratona per me era una misura limite. Poi ho scoperto le ultra e ciascuna
di esse è stato un percorso dentro me fatto di sfida, difficoltà, solitudine,
contatto con la natura, rispetto, voglia di mettermi alla prova. Quando parto
so che vivrò un’esperienza irripetibile e unica.”
“Vuol
dire non accontentarsi, aver voglia di mettersi alla prova, soffrire e cercare
di raggiungere altri obiettivi senza smettere di sognare.”
“Ultramaratoneta
per me significa andare avanti in modo lucido, con un obiettivo, passando
attraverso sacrifici e difficoltà ma sempre però attraverso una pianificazione
e con metodo.”
“Non aver imbarazzo e paura di se stessi;
nelle ultramaratone si passano ore e ore in compagnia solo dei propri
pensieri.”
“Significa fare quello che mi piace fare.”
“Avere appunto una filosofia differente
dal semplice runner, cercare sempre di spingersi ad affrontare sfide diverse e
sempre più dure, ma non per dimostrare qualcosa a qualcuno, al contrario,
l’ultramaratoneta a mio parere cerca di sorprendere e migliorare se stesso per
fortificare mente e corpo.”
“Letteralmente
un podista che pratica corse più lunghe della maratona. Secondo la mia
accezione, significa aver trovato un attività sportiva che mi faccia star bene
e mi regali sensazioni irripetibili, che mi faccia vivere emozioni molto forti
e mi ha aiutato a trovare dentro di me la giusta forza di volontà e convinzione
per superare i momenti di difficoltà.”
“Significa perforare il mondo interiore ed
esteriore.”
“Per me essere ultramaratoneta significa in primis aver trovato un ottimo
equilibrio psicofisico.”
“Per me essere una ultramaratoneta vuol dire essere grande, forte.”
“Significa
semplicemente ritenere possibile correre QUALSIASI distanza. Senza limiti.
Significa che il mio cervello non vede confini, il mio corpo neanche.”
“Nel
senso stretto del termine significa percorrere distanze superiori ai classici
42 km….in senso piu’ ampio per me significa amare correre su strada o per
sentieri per un periodo di tempo abbastanza lungo da far entrare in gioco variabili
diverse oltre a quelle della classica ‘gara di corsa’, variabili che riguardano
l’ambiente esterno ma anche il proprio intimo modo di vivere la lunga
distanza.”
“Significa raggiungere una meta lontana
ottimizzando le proprie risorse a disposizione.”
“Cercare di fare qualcosa che al momento
presente sembra impossibile, impegnarsi, farlo e poi accorgersi che non era
impossibile.”
“Per me non è niente di speciale, mi
accorgo di essere leggermente diverso solo quando mi trovo con gente che non fa
queste cose, ma ultimamente anche i miei amici sono corridori come me.”
Dalle
risposte alla seconda domanda “Cosa significa per te
essere Ultramaratoneta?” una parte degli atleti ha evidenziato
semplicemente una distanza superiore alla maratona mentre un’altra parte ha
evidenziato aspetti inerenti le capacità mentali di perseguire uno sforzo
prolungato nel tempo oltre quello previsto per la percorrenza della distanza di
una maratona e le conseguenze relative, tipo la capacità di saper soffrire, di
saper autoregolare le proprie energie, lo sperimentare nuove emozioni, ecc..
Matteo SIMONE
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