Sergio Mazzei, Direttore dell’Istituto Gestalt e Body Work, spiega l’importanza di superare la tendenza al dubbio e allo scetticismo nella prefazione del libro O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport: “La nostra mente ha dei poteri immensi di intervenire sul corpo e una via per poter accedere a questa misteriosa e sconosciuta forza è quella di superare la tendenza al dubbio e allo scetticismo che è presente nella nostra mente inconscia. Rilassamento, immaginazione, meditazione e capacità di adattamento sono vie estremamente efficaci per migliorare la propria condizione. Noi viviamo in una società che predilige principalmente le funzioni logiche dell'emisfero sinistro mentre rifiuta in larga misura quelle proprie dell'emisfero destro ed è proprio a causa di ciò i nostri poteri dell'immaginazione, della visualizzazione e della fantasia vanno sempre più atrofizzandosi.
L’utilizzo di questo potere, anche definito resilienza, di cui in realtà non si conoscono ancora i confini, sembra stare nella nostra capacità di governare questo nostro ologramma corporeo, ovvero i nostri costrutti personali modellati dalle nostre convinzioni pre-costituite che determinano la nostra visione. Le immagini mentali tendono a suscitare le emozioni, e a produrre le condizioni fisiche e gli atti ad esse corrispondenti. Pertanto maggiore sarà la nostra consapevolezza e maggiori saranno le opportunità di superare i nostri limiti. L’atteggiamento da aversi nell’esplorazione della nostra dimensione interiore, qualunque ne sia il fine, sia esso di natura corporea, psicologica o spirituale, dovrà essere quello del testimone imparziale, ovvero coltivando ciò che il filosofo fenomenologo Husserl chiama epoché che è l’atteggiamento del sospensione il giudizio applicando la posizione della mente che semplicemente contempla il proprio territorio interno. E’ infatti ben dimostrato che l’attività di giudizio inibisce il fluire spontaneo della manifestazione interna, è come se il fiume della consapevolezza venisse interrotto da una diga, appunto quella del giudizio, che è la resistenza principale nell’osservazione di sé.”
Da interviste ad ultramaratoneti emerge la scoperta di potenzialità insospettabile, infatti alla domanda: “Cosa hai scoperto del tuo carattere nel diventare ultramaratoneta?”, ho ricevuto le seguenti risposte:
“Della mia esperienza ultra decennale da maratoneta e poi da ultramaratoneta, ho scoperto un lato del mio carattere che nella vita di tutti i giorni invece non è proprio cosi: quello di avere una fermezza decisionale e una sicurezza caratteriale prima e durante le gare che sono quelle che ti fanno arrivare al traguardo!”
“Non credevo di esserne capace, fino al 2004 pesavo 105kg e non facevo sport.”
“Sicurezza, ho vinto la mia timidezza, la mia forza, non pensavo di avere tutta questa volontà mentale.”
“Di avere un carattere che non si abbatte mai e che sa trovare in se stesso la forza per superare gli ostacoli con tenacia che a volte sfiora l’ostinazione. Ognuno di noi ha dentro di sé dei poteri insospettabili quanto non sollecitati a dovere. Ho scoperto anche di avere delle buone qualità di leader e di saper condurre anche gli altri al traguardo, sapendo suscitare in loro le giuste motivazioni e dando sempre l’esempio.”
“Ho scoperto di avere una mente forte, in grado di non pensare a niente se non a correre per tantissime ore, in grado di focalizzarsi su un impegno senza lasciarsi distrarre da pensieri, soprattutto negativi.”
“CHE MI SONO SPESSO SOTTOVALUTATA SENZA VALIDE MOTIVAZIONI.”
“Di essere più forte di quanto pensassi, affronto meglio le difficoltà della vita di tutti i giorni.”
“Pace e serenità, prontezza di riflessi e tanto altro ancora.”
“Scoperto credo nulla, sicuramente alcuni aspetti si sono evidenziati, ma quello che dico sempre a tutti coloro che mi chiedono consigli per la loro prima ultra, tipo Passatore, dico che dal giorno dopo non si è più la stessa persona perché si acquista in consapevolezza e orgoglio.”
“Ho solo avuto conferme. Se voglio, posso fare tutto.”
“Del mio carattere le ultra mi hanno insegnato a essere sicura e determinata e a superare le paure della vita.”
Da queste risposte emerge, almeno per quanto riguarda le ultramaratone che gli atleti sperimentano più sicurezza nel riuscire a portare a termine tali competizioni estenuanti, inoltre sentono di valere, di avere forza mentale, di saper prendere decisione, di sentirsi leader, in sostanza aumenta l’autoefficacia personale nell’ambito sportivo, si sentono riconosciuti dagli altri ma prima di tutto da se stessi, si scopre di possedere capacità insospettate, e questo serve da insegnamento anche nella vita oltre che dallo sport, si impara a superare qualsiasi ostacolo, a comprendere che per ogni problema c’è almeno una soluzione e che è possibile trovare tale soluzione che ti porterà al traguardo finale a superare gli imprevisti le sofferenze che comunque diventano passeggere. Ecco perché queste persone non si fermano mai, più corrono e più sperimentano, più sperimentano più si emozionaano, più si emozionanano e più si sentono vivi, sentono che la loro vita ha un senso per loro anche se gli altri li giudicano matti da legare, o suicidi o masochisti, ma per loro l’essenza della vita è sperimentare le proprie capacità personali, misurarsi con l’impossibile e l’incerto. Sfide continue per conoscere se stessi, per entrare dentro se stessi e fare un viaggio interiore alla ricerca di se stessi e delle proprie possibilità, capacità di affrontare e ritornare sempre a rialzarsi quando si casca, ci si infortuna.
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