Mauro Marchi un ultramaratoneta uomo delle montagne,
anche a lui ho provato a fare alcune domande per approfondire il mondo delle
ultramaratone per portare al termine il mio prossimo libro dal titolo
Ultramaratoneti e gare estreme. Ecco l’intervista via email.
Ti puoi definire ultramaratoneta? “Mahh per
definizione e per chilometraggio direi di potermi definire tale o almeno ci
provo..visto per me il massimo per ora e stato 115km.” Una volta la maratona
era considerata una gara estrema, biusognava aspettare anni e anni per pensare
di prepararla e portarla a termine prevenendo il cosiddetto muro del 30-35°km,
e si pensava di correrla in età più
matira dopo i 30 anni. Ora è tutto più facile, tutti vogliono accorciare i
tempi e sperimentarsi da subito in disstanze lunghissime.
Cosa significa per te essere ultramaratoneta? “Ma
credo significhi andare oltre...tentare l'oltre cercando un limite proprio forse..io
sto provando questo.” Si prova, si sperimenta, si cerca di trovarsi nel bel
mezzo di situazioni difficili da superare, da portare a termine, da uscirne
fuori.
Qual è stato il
tuo percorso per diventare un
ultramaratoneta? “E’ stato un percorso fatto dopo 1 anno di ritorno alle corse in
montagna o comunque trail di vario genere..prima le 20/30 poi le 40 e via
dicendo ora è il secondo anno in corso di ultra cominciano dei buoni risultati
e ci sono programmi di allungare per i prossimi anni futuri un po alla
volta...per ora il mio grosso delle gare si aggira tra i 40 e gli 80km.” La
gradualità e la sperimentazione è importante, il fisico e la mente devono piano
piano abituarsi ad assorbire la fatica e i chilometri percorsi in modo da
stabilizzare fisico e mente allo sforzo sempre pi prolungato e gradualmente si
arriva a tutto.