martedì 12 aprile 2016

Senza fretta, un passo alla volta, si risolve o si trovano altre modalità

Matteo SIMONE 21163@tiscali.it

Impegnatevi per ottenere ciò di cui avete bisogno, e quando non riuscite a ottenerlo, ebbene, sorridete e tentate ancora, in un modo diverso. (
William Hart )

Bisogna imparare a stare al mondo senza pretendere, senza fretta, piano piano si sistema tutto, basta cambiare un po' i programmi e le aspettative, aver fiducia e un passo alla volta si risolve o si trovano altre modalità per sperimentare benessere
L’atleta dovrebbe essere in grado di formulare una pianificazione degli obiettivi a breve, medio e lungo termine, obiettivi che siano difficili ma raggiungibili, sfidanti, si dovrebbero poter visualizzare, immaginare nel momento in cui si raggiungono.
Può capitare che ci siano delle difficoltà nel raggiungere questi obiettivi e qualche volta l’atleta può considerare il non raggiungimento di un obiettivo prefissato come una sconfitta personale. Ma nello sport le sconfitte, servono a riflettere, a fare il punto della situazione, osservare, valutare, capire cosa c’è stato di utile, di importante nella prestazione eseguita e cosa, invece, si può migliorare. Quindi, tutto sommato, la sconfitta potrebbe servire per fare una valutazione delle proprie risorse, punti di forza e, al contempo, delle criticità.

Anna Giunchi: Dimostrare a me stessa di stare bene correndo una maratona

Matteo SIMONE 

Anna la maratoneta, amante della corsa, nonché collega psicologa, racconta la sua passione, l'impegno e la determinazione nella corsa.

Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? Ho iniziato a dedicarmi all’attività sportiva con serietà spronata da un anziano maestro di tennis, che mi ha invitato a fare almeno 20 vasche di nuoto al giorno. Da lì ho praticato agonismo nel tennis, poi, negli anni a venire, nel calcio. Ma la scossa maggiore l’ho avuta quando, dopo una brutta crisi di anemia, mi sono posta l’obiettivo di guarire e dimostrare a me stessa di stare bene correndo una maratona. Da allora non ho mai smesso di correre. Mi piacerebbe giocare ancora a tennis.”

Il vecchio amore non si scorda mai, la passione del tennis solletica Anna, ma per ora ancora tanti obiettivi e performance nella corsa.

lunedì 11 aprile 2016

Dario Santoro: Ogni maratona riserva un’avventura diversa dall’altra


L'esordiente ventitreenne Amos Kipruto (Kenya) vince la 22^ Maratona di Roma in 2:08.12!!

Primi 10 6 keniani e 4 Etiopi primo arrivato 2.08.12 Amos Kipruto, primo Italiano Dematteis Martin 2.18.20 a seguire Guadi Giovanni Fiamme Gialle 2.18.20 e Dario Santoro Atl. Potenza Picena, atleta di Manfredonia. Ultimo uomo arrivato Lomuscio Eligio Barletta Sportiva 7.30.45.
Donne vince l’Etiope Tusa Rahma 2.28.49, seconda la connnazionale Duru Mulu Melka 2.29.59, terza Algerina Dahmani Kenza 2.33.53, quarta Epis Giovanna G.S. Forestale 2.38.20. Ultima donna arrivata Soli Francesca UISP Reggio Emilia 7.30.20.

domenica 10 aprile 2016

La maratona come metafora della vita, un passo alla volta

Matteo SIMONE 

Lo sport, un mondo meraviglioso che tutti dovrebbero provare, allena fisico, cuore e mente. Fortifica il carattere. 

Ti fa star bene, sviluppa autoconsapevolezza, autoefficacia e resilienza. Crea rete tra persone anche di culture diverse, nella sofferenza ci si avvicina.
Lo sport che rende felice, fa ringraziare a te stesso, a chi ti ha seguito nel lungo periodo di preparazione, a chi ti ha sostenuto in gara, fa ringraziare a qualcuno di superiore. Se riesci nello sport riesci anche nella vita ad aiutare te stesso e gli altri.

sabato 9 aprile 2016

Intervenire con programmi di intervento su chi pone in essere la violenza

 Matteo Simone 

Questa è la volta buona per interrompere il ciclo della violenza, è importante intervenire quando si verificano comportamenti violenti, ma è ancora più importante prevenire, fare formazione, monitorare, fare aggiornamento agli operatori, informare ed educare comunità e famiglie. 

E’ preferibile strutturare interventi multidisciplinari e integrati che coinvolgono diverse figure di professionisti e le diverse istituzioni e associazioni locali, per comprendere il problema dai diversi punti di vista, comprendere cosa fa l’altro e come.

venerdì 8 aprile 2016

Vincenza Sicari, quasi paralizzata, corre nei pensieri degli ultrarunner





Fino a qualche anno fa Vincenza Sicari era sui giornali ed in televisione per le sue performance, per le sue vittorie, per rappresentare l’Italia in competizioni Internazionali indossando la maglia azzura, era un onore per l’Italia schierare nella sua squadra una donna del calibro di Vincenza Sicari capace di ben figurare alle varie competizionii europee, mondiali, olimpiche nelle varie specialità dell’atletica dal mezzofondo alle distanze più lunga la maratona che prevede impegno, sacrificio, dedizione.

A Vincenza piaceva impegnarsi per questo, piaceva allenarsi, gareggiare, dare il massimo, allenarsi duramente per ben figurare per se stessa ma anche per un ritorno di immagine della nazione Italia.


Stefano La Cara: Per una buona causa correrò la Maratona di Roma



Tante le cose in comune con Stefano, la passione per lo sport, gli spostamenti in bici casa lavoro, l’endurance, la maratona e l’ironman, la giusta casa e cioè correre la maratona di roma per sport senza Frontiere, permettere a bambini e d adolescenti di diventare più resilienti attraverso la pratica dello sport, attraverso la partecipazione delle attività sportive organizzate da sport Senza Frontiere attraverso il progetto For Good. Altra passione è lo scrivere, scrivere articoli, curare un blog, trasmettere esperienze personali e conoscenze teoriche, di seguito si racconta Stefano.

Ti puoi definire Ironmam?Sì, e ne vado moderatamente orgoglioso.

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