lunedì 30 maggio 2016

Maddalena Lanzilotti, ultrarunner: da Firenze a Faenza "100km del Passatore"

Matteo SIMONE

Tra i sogni di Maddalena vi era il Passatore, una gara podistica di 100km da Firenze a Faenza, ecco come rispose alla domanda sui prossimi obiettivi a breve, medio e lungo termine e sui sogni realizzati e da realizzare: 

Per ora il Passatore, poi sorpresa. Scherzi a parte ci penso subito dopo il passa Io sono sempre alla ricerca di stimoli non mi fermo mai, gli stimoli danno forza alla mia vita!! Mio marito dice che sono duracell mentre i miei amici mi chiamano wonder woman spero di esserlo ancora per molti anni anche perché ho scoperto questo sport tardi non per mia decisione, spesso la vita per cui ora voglio viverlo appieno.

Maddalena ha scoperto questo sport che ti rapisce ed ora non la ferma più nessuno, infatti il sogno del Passatore ora è realtà, ha raggiunto il suo obiettivo ed è felicissima e lo esprime con le seguenti parole al termine della gara lunghissima ed impegnativa: “Eccomi qui felice e contenta finalmente ce l'ho fatta un sogno avverato che mai più prima di 3 anni fa pensavo. Testa e cuore c'erano, ci son sempre stati alla grande...la preparazione anche, ho cercato di fare quel che potevo ma come ben sappiamo 100km sono un'infinità, poi di quel calibro, in più il caldo straziante ha massacrato tantissimi, io sono partita piano come mi ero ripromessa dovevo stare su alla colla in 6h30' non prima, così è stato (anche perchè non avendo mai fatto più di 60km non potevo sapere la reazione del mio corpo). Correre di notte al buio non è semplice... Ma la mia testa non ha mai mollato era lì che pensava a quel traguardo...l'ho corsa da sola volevo farla sola così è stato anche se per strada ho conosciuto e conoscevo tanta tanta gente...grinta a tutti e per tutti anche perchè 100km dovevano passare. La mia salvezza è stata l'acqua ogni 3/4 km e il non aver avuto nessun problema muscolare unica paura che mi disturbava mentalmente. Per questo ci tengo a ringraziare un grande Allenatore e soprattutto una grande persona 'Sergio Benzio' ha fatto sì che i miei problemi muscolari non mi potessero dare problemi! Grazie ancora di tutto Sergio Benzio!”

domenica 29 maggio 2016

Calciatori ed oncologi per un progetto di corretti stili di vita


Matteo Simone

Psicologo dello sport, Psicoterapeuta

 

Calciatori di serie A affianco degli oncologi, incontrano direttamente nelle scuole italiane gli adolescenti per un progetto nazionale itinerante di educazione a corretti stili di vita. “Non fare autogol” è un’iniziativa promossa dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) per la formazione e la sensibilizzazione degli adolescenti italiani sui principali fattori di rischio oncologico.

Il 31 maggio nuova tappa del tour della prevenzione oncologica. All'Istituto “Pagano-Bernini” di Napoli salirà in cattedra contro il ‪#‎cancro, l'ex azzurro Ciro Ferrara.

I social network, se usati bene, diventano un ottimo strumento di informaizone e di comunicazione ed arriva subitissimo dappertutto. E’ stato attivato un sito internet (www.nonfareautogol.it), un canale YouTube (http://www.youtube.com/NonFareAutogol), una pagina Facebook (www.facebook.com/NonfareAutogol) e un profilo Twitter (http://twitter.com/NonFareAutogol).

L'Associazione Italiana di Oncologia Medica non ha fini di lucro, ed ha lo scopo di promuovere il progresso nel campo clinico, sperimentale, e socio-assistenziale, di favorire i rapporti tra gli oncologi medici, i medici di medicina generale e gli specialisti di altre discipline, di stabilire relazioni scientifiche e di collaborazione con analoghe Associazioni italiane ed estere, ed altre società e organismi scientifici, nonché di partecipare e collaborare con organismi istituzionali nazionali, regionali e locali, compresi il Ministero della Salute, le Regioni, le Aziende Sanitarie, ed ogni altro organismo e istituzione sanitaria pubblica.

Giuseppe Mangione, come il vino buono, 2016 chiude 100km passatore in 10h30’

Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta
 

Ecco le sue parole all’alba di un nuovo giorno all’arrivo del Passatore: 

Buogiorno a tutti amici, qui a Faenza è l’alba di un bellissimo giorno, tantissimi atleti che ancora arrivano, sono contentissimo e sono come il vino buono, la 100km passatore 1996 chiusa in 10ore e 59min, passatore 2016 dopo 20 anni chiusa in 10ore e 30 minuti, un sincero grazie ad Antonio Termite per avermi prestato una maglia termica lungo il percorso, un sincero grazie a Samuele Fabrizio per avermi dato 2 gel per integrarmi, forse il 10,30 si poteva un po' ritoccare, ma va bene lo stesso, questo quinto posto di categoria in una gara di alto spessore Internazionale mi ripaga molto, ma che caldo ragazzi, questa gara è per 2 carissime amiche che ho sempre nel cuore Mary Moor e Lucrezia Dibenedetto, e poi ai miei tifosi la mia famiglia, e a tutta la grande Barletta sportiva, un saluto a tutti i componenti del gruppo g.a.r.a di Corato, al suo fondatore cui ringrazio per il suo interessamento, il grande Riccardo Blasi e consorte, è andata bene Rik, poi ti racconto ma un caldo micidiale, un abbraccio a tutti a presto.”

sabato 28 maggio 2016

Allenatori scendono in campo per favorire corretti stili di vita fra gli adolescenti

Matteo Simone
Psicologo dello sport, Psicoterapeuta

“Per fare sport bisogna essere in salute e per stare bene in salute bisogna fare sport" (Max Allegri)

Il pediatra, l'insegnante, la famiglia, l'allenatore, tutti in campo per aiutare gli adolescenti italiani a condurre stili di vita sani evitando i comportamenti scorretti legati al fumo, all'abuso di alcol, alla cattiva alimentazione ed alla sedentarietà.

La campagna "Allenatore, alleato di salute" è stata promossa dalla Società Italiana di Pediatria (SIP), dalla Fondazione Insieme contro il cancro, e realizzata sotto l'egida del Coni.
Presentata a Roma il 23 maggio 2016 all'Auditorium del Ministero della Salute la campagna "Allenatore, alleato di salute", è il primo progetto al mondo che intende coinvolgere l’allenatore anche nell'educazione a corretti stili di vita degli adolescenti.

Mattias Blecha, mezzofondo: Quest'anno voglio vincere i campionati Austriaci

This year I want to win the Austrian championships

L’atleta non è solo, è affiancato dall’allenatore che dovrebbe conoscere le sue potenzialità, i suoi punti di forza e di debolezza, dovrebbe costruire con l’atleta un progetto di obiettivi raggiungibili, stimolanti, da rivalutare all’occasione, dare feedback adeguati, spiegare le sedute di allenamento, l’importanza del gesto sportivo, il significato, raccontare aneddoti, far parte della storia sportiva dell’atleta, condividere momenti di gioia e sofferenza, di vincite e di sconfitte, essere disposto ad ammettere di aver fatto un errore, di aver preteso, di aver sottovalutato, di non aver considerato.

venerdì 27 maggio 2016

Domenico Martino: Per me correre è vita, più vado verso l'estremo e più mi gratifica

Matteo SIMONE 

Domenico Martino, un uomo semplice del tavoliere delle Puglie, aveva sempre temuto la maratona considerata una cosa più grande di lui. 

Un giorno percorse la distanza della maratona in allenamento e da allora non si è più fermato nessun altra distanza ha temuto.
Ecco l’augurio di una sua amica, Matilde Staffa, alla vigilia della partenza di una lunga gara: “Domani alle 15:00 partirà la 100 Km de 'Il Passatore' e questo piccolo grande uomo nonché ultra maratoneta percorrerà questi 100 km per la nona volta! Forza e coraggio come sempre, con la mente il cuore e le gambe! Noi siamo tutti con te! Porta alto il nome di Lucera come hai sempre fatto! Forza Domenico un grande viaggio lungo 100 km pieno di emozioni ti aspetta!”.

Ecco come si racconta Domenico.
Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta?Il mio percorso per diventare ultramaratoneta è stato nel fare più maratone allenando il mio corpo a lunghe distanze, da sottolineare che mi spaventava tanto ma dentro di me ho detto: esiste questa gara? La fanno altri? E la farò anch' io, cos ho fatto la mia prima 100km.”

Grande cuore dimostrano di avere i runner per Vincenza Sicari

Matteo Simone 

Un grande cuore e una elevata sensibilità dimostrano di avere i runner e gli ultrarunner.

Se una di loro ha un problema, basta dar voce al problema e si cerca di trovare una soluzione e tante possono essere le soluzione ma il fine è unico aiutare Vincenza Sicari che per il momento sta male, di un male che appare raro, quasi inspiegabile dalla medicine e richiede ulteriori accertamenti e cure adeguate possibilmente all’estero come spesso avviene.
A Vincenza piaceva allenarsi, gareggiare, dare il massimo, allenarsi duramente per ben figurare per se stessa ma anche per un ritorno di immagine della nazione Italia. 

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