Matteo SIMONE
Domenico Martino, un uomo semplice del tavoliere delle Puglie, aveva sempre temuto la maratona considerata una cosa più grande di lui.
Un giorno percorse
la distanza della maratona in allenamento e da allora non si è più fermato
nessun altra distanza ha temuto.
Ecco l’augurio di una sua amica,
Matilde Staffa, alla vigilia della partenza di una lunga gara: “Domani alle
15:00 partirà la 100 Km de 'Il Passatore' e questo piccolo grande
uomo nonché ultra maratoneta percorrerà questi 100 km per la nona volta!
Forza e coraggio come sempre, con la mente il cuore e le gambe! Noi
siamo tutti con te! Porta alto il nome di Lucera come hai sempre fatto! Forza Domenico un grande viaggio lungo 100 km pieno di emozioni ti aspetta!”.
Ecco come si racconta Domenico.
Qual è stato il tuo percorso per diventare un
ultramaratoneta? “Il mio percorso per
diventare ultramaratoneta è stato nel fare più maratone allenando il mio corpo
a lunghe distanze, da sottolineare che mi spaventava tanto ma dentro di me ho
detto: esiste questa gara? La fanno altri? E la farò anch' io, cos ho fatto la
mia prima 100km.”
Per Domenico se per gli altri non ci
sono limiti allora neanche per lui ci sono limiti ed ecco come si è trovato a
sperimentare la 100 km.
Ti puoi definire ultramaratoneta? “Ho iniziato nel 96
piccole gare max 10 km, pian piano ho continuato arrivando alla mezza maratona
21.097 km, la distanza della maratona mi spaventava solo a sentire quel 42.195
km tanto che fino al 2005 ho fatto centinaia di 10 km e mezze maratone. Un
giorno solo mi ricordo benissimo che c'era la maratona di Roma tutti i miei
amici andarono io per paura di non farcela rimasi al mio paese e uscii solo
percorrendo 42 km, da allora mi convinsi che anch'io potevo farcela, dal 2005 ad
oggi ho fatto 80 maratone e ultrmaratone di cui 32 volte la 6 ore una 12 ore
due 24 ore 9 volte la 100 km, 8 volte consecutive la 100km. Quest'ultima 24 ore
che mi ha portato a podio 8°assoluto e 3° di categoria portandomi un bronzo.
Alla sua 1^ domanda rispondo si mi ritengo un ultramaratoneta.”
Cosa ti motiva a essere ultramaratoneta? “Le
motivazioni non riesco a spiegare mi viene tutto naturale non lo faccio per essere
qualcuno faccio questo sport con amore lei mi può insegnare tutti questi km vengono
fatti con la testa, oltre ad un buon allenamento ed il ho allenato il mio
cervello ad andare oltre.”
Per Domenico la corsa è un gesto naturale e così è
riuscito ad allenare gambe e testa a correre distanze sempre più lunghe grazie
anche ad una grande passione.
Hai mai rischiato per infortuni o altri problemi di
smettere di essere ultramaratoneta? “Al momento non ho mai avuto infortuni
anche perché il campanello d'allarme del nostro corpo lo avvertiamo noi stessi,
quando vedo che sto esagerando rallento oppure se è il caso riposo assoluto.”
Molto saggio Domenico, fa tanta attenzione a
mantenersi integro a lungo e sa quando riposarsi e come recuperare.
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? “Ancora non ho
fatto esperimento di limite ma credo che non esiste, volere è potere basta usare
la dose giusta nel senso che con calma si raggiungono tutti i traguardi.”
Per Domenico con il giusto approccio e la calma si può arrivare a fare
tutto senza sperimentare limiti.
Che significa per te partecipare a una gara estrema? “Partecipare a una gara estrema significa
tanto, vivo per la corsa, non riesco a spiegare, per me correre è vita, più vado
verso l'estremo e più mi gratifica, mi sento appagato, dopo una lunga distanza
riesco a dire: 'grazie Signore Dio nostro, anche oggi mi hai dato tanta forza'. Per
me correre è come amare, ogni cosa che faccio ci metto tanta passione e tanto
amore, solo così viene fuori il meglio.”
Ti va di raccontare un aneddoto? “Potrei raccontare
episodi, curiosità e tant'altro fino a domani......al momento mi viene
questo...…lo racconto spesso per invitare gente a correre senza far pesare la
fatica. La mia prima maratona non arrivava mai ….Il mio amico e collega mi
invitava, mi faceva l'iscrizione e io arrivato al giorno della gara mi
inventavo infortuni: 'mi fa male la caviglia...…mi fa male l'interno coscia …..e tutto di più', solo perché sentire 42 km, il solo pensiero, mi
spaventava. Oggi racconto questo per far convincere gli amici che quella
distanza è solo un numero e il mio amico lo racconta con me ripetendo che non
riesce a credere come io, dalla paura sono arrivato all'estremo.”
Domenico non riesce ancora a credere a quello che
riesce a fare se pensa che temeva la distanza della maratona, ma una volta superato
questo muro niente gli è precluso.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel diventare
ultramaratoneta? “Posso dire di aver scoperto che quello che faccio rispecchia
la mia persona, sinceramente mi sento appagato e soddisfatto di quel che faccio
rispettando sempre di più il mio corpo e la mia mente.”
Si può dire che Domenico ha trovato la pace dei sensi
attraverso le corse di lunga distanza.
Hai un sogno nel cassetto? “Il mio sogno nel cassetto è fare intanto la
nove colli 202,4 km e continuando a fare esperienza per poter poi arrivare a
coronare il mio sogno con una estrema tipo la Spartathlon”.
Molto gentile Domenico, ha ancora tanta strada da fare per coronare i suoi sogni e ha continuato a coltivare la sua passione riuscendo anche a migliorarsi e a salire ancora sul podio sul gradino più alto: “Amo davvero questo sport lo pratico con tanto amore e lui mi regala emozioni e soddisfazioni. Sabato 04-12-2015 ho fatto un'altra 24ore x Telethon a Lavello (PZ) ho percorso 145 km, nonostante il freddo la notte sono riuscito ancora una volta ad andare a podio classificandomi 10°assoluto e 1° di categoria grazie alla forza di volontà.”
Io stesso ho partecipato a una 24ore, la "Run and Go" a Putignano e ho constatato personalmente la difficoltà di restare svegli facendo attività fisica per 24 ore apprezzando il momento presente e l’alternarsi della luce e del buio, del giorno e della notte, del caldo e del freddo, della fame e della sete, assieme a tanti altri atleti amici che ti sorridono, ti salutano, ti danno consigli, con le brande che chiamano, che ti invitano a fermarti, a riposare un po', ed in quella occasione feci 133km. Pertanto un grande complimento per Domenico Martino.
A volte lo sport fa emozionare, ti fa superare qualsiasi condizione di difficoltà, ti mette in contatto con la propria essenza.
Rispondere al questionario è anche un esercizio di consapevolezza, un'opportunità per fare un resoconto della propria storia, di fermarsi a scrivere, a riflettere su ste stessi, a fare il punto della situazione, a farsi delle domande.
Domenico è menzionato nei seguenti libri:
“Correre con la mente. Perché correre? Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni”, Matteo Simone, pubblicato da Progetto Cultura.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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