Matteo Simone
Riccardo Pagliari ha trovato nello sport una sorta di terapia, in particolare nella pratica del Karate ha sperimentato talmente benessere da sentirsi campione e sperimentarsi più sicuro di se stesso e più capace di affrontare la vita quotidiana e di relazionarsi con gli altri, Ecco come si racconta.
Ti sei sentito
campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Si
mi sono sentito un campione il giorno che vinsi per la prima volta una
competizione di karate.”
Come ha
contribuito lo sport al tuo benessere? “Ha formato il mio
carattere, mi ha dato la capacita di relazionarmi con estranei.”
Ci sono diverse modalità per
relazionarsi, ed a volte lo sport aiuta ad incontrare persone e popoli, a
faticare insieme, a lottare per la vittoria, a condividere gioie e dolori.
Come hai scelto
il tuo sport? “Su consiglio di uno psicologo per
migliorare le mie capacita di relazionarmi con gli altri sia familiari che
estranei.”
Nella tua
disciplina quali difficoltà si incontrano? “Nel
karate l'allenamento è a 360° non puoi tralasciare niente, resistenza, massa
muscolare e velocità sono le basi e devi allenarle in egual misura, il karate
allena i riflessi e la capacita di ragionare in fretta, capire quando e dove
colpire durante la gare è la prima cosa ad essere insegnata prima dei
combattimenti, nel karate si rischiano due tipi di danni quelli fisici:
fratture, stiramenti ed altri problemi muscolari sia quelli di tipo mentale:
essere spavaldi, troppo sicuri di se, o non accettare sconfitte o verità.
Mentre per i primi basta il riposo nei secondi il karate si pone l'obbiettivo
di cambiare e plasmare un carattere in grado di essere in pace con se stessi
nel senso di sapersi accettare per come sei cercando sempre di migliorarsi.”
Il karate diventa una via per
l’autoconsapevolezza, per conoscersi meglio, per curare e migliorare aspetti
carenti, diventa una sorta di alchimia di capacità da potenziare e da
utilizzare negli allenamenti, negli incontri e nella vita quotidiana.
Quale
alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? “Ovviamente
un alimentazione corretta bisogna seguirla sempre, sia prima che durante le
gare. Ma durante una competizione si cerca di mangiare leggero per non
appesantirsi, frutta e verdura, e succhi di frutta erano la base del mia pasto
pre-gara.”
Quali condizioni, fisiche o ambientali, ti hanno indotto a non
concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale? “Ambientali
nessuna ma fisiche sono state: un cattivo riscaldamento, un dolore inaspettato o
una cattiva preparazione fisica (allenamento eseguito male).”
Cosa ti ha fatto
mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “Ho
dovuto mollare il karate per mancanza di tempo e orari incompatibili con le
lezioni universitarie.”
Nella vita si fanno scelte momento per
momento, è importante comprendere e conoscere le proprie possibilità, i propri
bisogni ed esigenze e fare decisioni importanti.
Nello sport chi ha
contribuito al tuo benessere e/o performance? “I
miei compagni di squadra e il mio maestro hanno reso questo sport speciale per
me, anche un incoraggiamento da parte dei miei genitori ha aiutato a
contribuire a rendere questo sport stupendo.”
La gara della tua vita dove hai dato il
meglio di te o hai sperimentato le emozioni più belle? “La
gara della mia vita non è stata nel karate ma nello sci, quando ero in montagna, in vacanza con i miei. Ogni fine corso, i maestri organizzavano una gara per
vedere chi era il migliore di tutti gli studenti e io vinsi questa gara
sconfiggendo persone più grandi di me, io avevo solo dieci anni.”
Una tua esperienza che ti può dare la convinzione che ce la puoi fare nello sport o nella vita? “La
gara di sci, se a dieci anni ho sconfitto ventenni allora posso fare molto di
più in futuro sia nell'ambito sportivo sia non.”
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport per il tuo benessere e/o performance? “Amicizia e solidarietà tra chi pratica lo stesso
sport e un aiuto esterno dai genitori che mi hanno incoraggiato a continuarlo.”
Cosa pensano familiari e amici della tua
attività sportiva tesa al benessere e/o performance? “Ora non ne ho una, purtroppo, e questo gli fa dispiacere in passato ne
erano fieri.”
Un episodio curioso o divertente
della tua attività sportiva? “Stavo facendo una gara di sci, era uno slalom e
ci misi pochissimo tempo a completarlo, arrivato a valle me ne vantai con
tutti, gli altri ridevano e io non capivo perché, quando arrivò il maestro
scoprii che ne avevo saltato metà avevo trascinato a valle due porte (le porte
sono le aste che si piantano nella neve per creare i percorsi) dopo un primo
momento di vergogna risi con loro per tutta la giornata.”
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare
attività fisica? “Che non potevo rimanere sempre cosi timido e chiuso in me
stesso, ho dovuto modificare me stesso fino a quello che sono oggi, sì è stato
strano, ero soddisfatto per aver dato tutto me stesso, amareggiato perché non è
servito a vincere e poi mi sentivo prosciugato di tutte le mie forze.”
Quali sono le tue sensazioni pre-gara, in gara, post gara? “Nel pre-gare ansia e nervosismo,
durante la gara non penso a niente se non all'obbiettivo e a cosa devo fare,
nel post-gara dipende se ho vinto o perso, nel primo caso soddisfazione nel
secondo insoddisfazione ma anche voglia di migliorarsi.”
Quali sono i tuoi pensieri in allenamento e in gara? “Saper guardare lontano
serve ma i pensieri principali sono tutti rivolta al migliorarsi e a fare
quello per cui ti sei allenato tutto questo tempo.”
Ti è capitato di
avere la sensazione che ti cascasse il modo addosso? Come sei riuscito a continuare dritto? “Una
gara di karate in cui non vi erano restrizioni di peso ma solo range di età ne
rimasi molto spiazzato e all'inizio non sapevo come affrontare gli avversari.”
Hai dovuto scegliere di lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? “Si quello
che mi è successo iniziando l'università.”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne
l’uso? “Avendo avuto un insegnamento sano da parte di maestri e
compagni non sono mai incorso in questo problema. Il messaggio è: 'il doping è
inutile rovina lo sport e la competitività e poi ti sottrae il desiderio di
migliorarti'.”
Riesci a immaginare una vita senza sport? “No, ma
in questo momento la sto vivendo perché non riesco a far convivere studi con
sport.”
Come hai superato eventuali crisi,
sconfitte, infortuni? “Sempre con raziocinio, cercavo di capire dove e come ho
sbagliato e come potevo evitare di incorrere di nuovo in un infortunio o
sconfitta.”
Hai mai rischiato
per infortuni o altri problemi di smettere di essere atleta? “Si ho rischiato
infortuni ma questo non mi ha mai fermato e mai ho desiderato di smettere anche
se sapevo che non sarei mai diventato un campione.”
Ritieni utile lo
psicologo dello sport? “Non ho mai sentito parlare dello psicologo dello sport ma so per
esperienza che lo sport è un ottima terapia per formare e aiutare i ragazzi.”
Un tuo messaggio rivolto ai
ragazzi per avvicinarli a questo sport fatto di fatica e impegno? “Questo è
uno sport con una storia millenaria ha tradizioni e un suo galateo, richiede
rispetto e reverenza verso i maestri che hanno perfezionato e creato quest'arte
marziale, ma se voi riuscirete a chinare il capo di fronte a questi principi vi
si aprirà una realtà di onore e rispetto, e voi apprenderete il modo di
affrontare non solo gli avversari che avrete davanti ma anche la realtà che vi
circonda, verrete formati caratterialmente e fisicamente vi renderà uniti in
gruppo e forti in solitario, vi farà pensare velocemente a come affrontare
difficoltà di ogni giorno, ricordate se volete solo menare le mani non fa per
voi ma se volete imparare nessuno è rifiutato.”
Sogni realizzati e da realizzare? “In ambito sportivo non lo so, ma so che in futuro, anche se
lontano, voglio riprendere a fare sport, anche se non potrò riprendere il karate, ma almeno andare in palestra. Un sogno è che un mio futuro figlio possa voler
fare anche lui karate.”
Un'intervista a Riccardo è riportata nel mio libro “Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell'atleta” di Matteo Simone.
Editore: Prospettiva Editrice. Collana: Sport & Benessere.
Data di Pubblicazione: 15 novembre 2017.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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