Matteo SIMONE
A cura di Matteo Simone, psicologo e psicoterapeuta Gestalt ed EMDR. Responsabile Nazionale Sezione Sport Corpo Italiano di Soccorso Ordine di Malta (CISOM). Atleta e dirigente dell’ASD Atletica La Sbarra. Triatleta di Podistica Solidarietà. 21163@tiscali.it - 3804337230
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mercoledì 3 agosto 2016
Franco Varesio: Le emozioni più belle? Ultra Trail Mont Blanc 2007 e Ironman Zurich 2010
Matteo SIMONE
Più è intensa l’attività fisica, più le competizioni sono prolungate nel tempo, più si tratta di sport di endurance e più le esperienze sono intense, ricche di emozioni.
E’ l’esperienza di molti
atleti di endurance, ultrarunnner, ironman, di seguito l’esperienza raccontata
da Franco Varesio.
Ti
sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita o sempre un
comune sportivo? “Sempre un comune sportivo o meglio un grandissimo
appassionato di sport.”
Come
ha contribuito lo sport al tuo benessere e performance? “Lo sport mi rilassa e
mi diverte moltissimo, anche perché condivido questa passione con amici
goliardici.”
Ebbene
sì, lo sport anche se può sembrare duro, pesante, stancante, diverte tanto se
hai passione e diverte condividere la passione e gli aneddoti con gli amici che
si trovano a sperimentare esperienze simili, di fatica, di crisi, di riuscita,
aneddoti vari, visioni ma anche esperienze di finisher.
martedì 2 agosto 2016
Gara della vita: campionati nazionali Giochi della Gioventù di “orienteering”
Le gare indimenticabili non sono solo quelle dove si vince,
si sale sul podio o si ottiene la miglior prestazione; le gare indimenticabili
sono anche quelle dove sperimenti la sconfitta ma ti rialzi continuando ad
allenarti, ad andare avanti, allenandoti con metodo, con passione, impegno e
determinazione. Di seguito l’esperienza di un atleta di pallanuoto.
Ti
sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Sicuramente
si, soprattutto per migliorare la propria consapevolezza nonché attitudine alla
sana competizione sportiva.”
Qual
è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? “Ho iniziato dai primi
anni adolescenziali a praticare molteplici sport fino a sceglierne uno/due sui
quali mi sono concentrato per ottenere le massime performance.”
Hai dovuto abbandonare uno sport a causa di una carriera scolastica o
lavorativa? “Si mi è capitato durante il liceo, soprattutto negli ultimi anni
di scuola a causa di un allenamento agonistico di pallanuoto troppo impegnativo
nei tempi.”
Quali
sono i fattori che hanno contribuito al tuo benessere o alla tua performance? “Sicuramente
una stabilità nonché serenità familiare compensata anche dagli ottimi risultati
sia nello sport che nello studio.”
ISTINTO O RAZIOCINIO? COME IMPOSTARE LA TABELLA DI ALLENAMENTO
STEFANO SEVERONI
Probabilmente vi sarà capitato d’incontrare
qualche atleta in un campo di atletica leggera, parco, villa, strada, ecc.,
concentrato a svolgere il proprio allenamento. Forse vi sarete chiesti se egli
stava seguendo una tabella di allenamento oppure si affidava
all’improvvisazione.
Cercherò di analizzare come dev’essere
impostata una tabella di allenamento in modo che sia funzionale all’atleta e
alle distanze di gara cui intende partecipare. Agire d’istinto non è sempre
sufficiente, affinché l’atleta possa rendere al meglio e preservarsi dagli
infortuni.
ETÀ Diverso
è il caso di un adolescente da quello di un ultra quarantenne. Bisognerà
considerare se l’atleta ha o meno alle spalle una preparazione atletica di
base, magari pure in attività sportive differenti dalla corsa. In Italia si
difetta di cultura sportiva, con la presenza di una vera e propria “cultura del
pallone”. L’educazione fisica a scuola aiuta in modo relativo alla crescita
della persona a livello fisico e anche mentale. Molto possono fare i genitori,
ma spesso questi non possiedono le coordinate per sapere orientare
razionalmente il proprio figlio/a.
PESO CORPOREO Anche questo è un fattore importante da tenere
in considerazione. Bisogna pensare, che con l’attività atletica il fisico
acquista muscoli e perde grasso. Per chi è sovrappeso o addirittura obeso,
l’allenamento inizialmente non prevederà un eccessivo chilometraggio, per non
gravare su articolazioni, sollecitate oltremisura nel gesto motorio. La
gradualità anche qui è principio cardine.
Marinella Pignat: Danza classica dai 5 ai 12 anni, l'anno scorso la prima 110km
La vita è bella perché è
sorprendente, ogni giorno è una sorpresa, puoi fare tutti i progetti che vuoi,
ma domani è diverso da oggi, ieri non c’è più, oggi è il momento in cui si
vive, ora sai quello che vuoi fare, cosa ti spinge a coltivare una passione, a
rincorrere un sogno. Marinella ci racconta la sua esperienza nel corso degli
anni alla ricerca di quello che è meglio per lei giorno per giorno, ora per ora,
chilometro per chilometro, momento per momento.
Ti sei sentito campione
nello sport almeno un giorno della tua vita? “Si quando ho completato una gara
impossibile.”
Qual è stato il tuo
percorso per diventare un Atleta? “Danza classica dai 5 ai 12 anni. Pallavolo
dai 12 ai 19. Poi 18 anni con ernia espulsa senza fare nulla. Poi ernia risolta
e ho cominciato a correre. Prima maratona dopo 7 mesi, 3.45. Poi seconda. Poi
terza. Poi 5 skyrace. Poi una sei ore. Poi ultratrail. 3 anni e mezzo che
corro. L'anno scorso la prima 110km in montagna. Quest'anno 480 km di gare.”
I percorsi non finiscono
mai, volta per volta si decide se si è sulla strada giusta o si può cambiare
verso altri interessi, qualcos’altro che ci può interessare, entusiasmare, è
importante essere aperti al cambiamento, flessibili, resilienti.
Sara Valdo: 3 mondiali, 24 ore corsa su strada, in maglia azzurra
Lo sport rende felici e avvicina persone, culture e mondi; infatti lo scorso maggio 2016 ho avuto l’onore di conoscere di persona Sara Valdo, scortata dal tecnico IUTA Stefano Scevaroli.
Una vita anche di sport
alla scoperta di se stessi, lo sport per sperimentarsi nelle gare ardue ed
impegnative ci lunga durata come 24 ore o anche di più, infatti la Nove Colli Running prevede un tempo massimo di 30 ore. Ha tanto da raccontare Sara, ha
avuto anche la gentilezza di rispondere ad alcune domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno
della tua vita? “Sono sincera sì, ogni volta che
raggiungo gli obiettivi prefissati.”
Beh! In effetti gli obiettivi di Sara non sono semplici e quindi quando li raggiunge è davvero una campionessa.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? Com'è stato il passaggio agli
altri sport? C’è un altro sport che vorresti praticare? “Da giovane ho praticato
sci, nuoto e pallavolo, non a livelli competitivi, ma per il benessere di fare
sport. Poi un giorno alcuni amici mi hanno proposto le non-competitive della
domenica e da li ho iniziato a correre. Mi piacerebbe fare un po’ di triathlon,
insieme alla corsa.”
lunedì 1 agosto 2016
Carlo Ascoli, ultrarunner: Ho iniziato a correre a 18 anni perché pesavo 100kg
Matteo Simone
Non ha perso tempo Carlo, si è
subito reso conto che non poteva continuare con il suo stile di vita e quindi
dalla fase contemplativa dell’autoconsapevolezza è passato alla fase
dell’azione con la corsa al parco già all’età di 18 anni, entrando in una fase
chiamata del mantenimento, cioè il continuare nel suo intento di stile di vita
corretto teso al benessere e così chilometri dopo chilometri, incontrando
sempre gente che gli dava consigli è arrivato ad essere un atleta di ottimo
livello soprattutto nelle lunghe distanze di corse a piedi di 100km centrando
alcune volte il podio. Ora si racconta attraverso un questionario teso ad
approfondire questo mondo e strano, bizzarro, ma anche interessante e
fantastico degli ultrarunner.
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