sabato 9 dicembre 2017

Lori Maureliz: Lo sport mi fa bene alla mente, non solo al corpo

Matteo SIMONE 

A volte lo sport diventa una terapia, aiuta a passare momenti brutti, aiuta a stare da soli ma anche ad uscire dalla solitudine, aiuta a far parte di un gruppo, di una categoria di atleti, aiuta a prendersi cura di se stessi sia fisicamente che mentalmente, aiuta a scaricare rabbia e tensione. 

Di seguito Lory ci racconta la sua esperienza di atleta donna combattente, felice e resiliente.
Ti sei sentita campionessa nello sport ?Si, a volte.”
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell’attività fisica?Mio padre correva, si sentiva libero, e ho iniziato a correre con lui.”
Quali fattori contribuiscono al tuo benessere e/o performance?La nutrizione, un buon riposo, non bevo alcolici, non fumo, etc..”
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere e/o performance?Lo sport è parte della mia vita, mi fa bene alla mente, non solo al corpo, mi rende felice.” 

Fabiola Desiderio, ultrarunner: Devi avere la testa quella è il motore di tutto

Psicologo Psicoterapeuta

C’è un mondo dietro un atleta, soprattutto dietro un atleta di vertice che vince, che ha pressioni, che tutti si aspettano sempre risultati eccellenti e invece il disagio o la difficoltà è sempre dietro l’angolo soprattutto in gare lunghe dove bisogna non trascurare nulla, bisogna essere concentrati per la gara lunghissima, bisogna monitorarsi chilometro dopo chilometro.

Succede che si abbiano imprevisti ma bisogna andare avanti, bisogna fermarsi capire cosa è successo, a volte è opportuno distrarsi, vedere altro, prima di tutto guardare chi si ha vicino e parlare un po' della gara e un po' di altro, un po' continuare a essere tesi e un po' provare a rilassarsi per esempio sedendosi, chiudendo gli occhi, facendo respiri profondi prendendo aria e gonfiando l'addome e poi tirando fuori tutto comprese sensazioni e tensioni negative.

Dario Santoro, maratoneta: Ho la fortuna di avere un ottimo team alle mie spalle


Dario Santoro, Campione Italiano di maratona nel 2015, nonostante la sua giovane età inferiore ai 30 anni e nonostante le poche partecipazioni alle maratone, era molto maturo e pronto per questa esperienza regina a Firenze ma qualcosa ha impedito la possibilità di fare il suo primato personale.

Ecco cosa mi dice a fine gara: Com'è andata? Sofferto il freddo? We Matteo, oggi si è andati tutti in ipotermia, pensa i keniani da 2h06 hanno fatto 2h16-2h14...io fino al 18°km ho corso e stavo bene, ma da lì in poi è aumentata la pioggia il vento e il freddo, e ho deciso di portarla al termine per orgoglio.

A Manfredonia nel settore delle ultramaratone nuovi talenti e nuove realtà

Matteo SIMONE 

A Manfredonia nel settore delle ultramaratone, oltre a Michele Spagnuolo, l'uomo delle lunghe distanze, sono da menzionare nuovi talenti e nuove realtà.

Il nuovo talento è senza dubbio Filippo Castriotta capace di correre 6 ore totalizzando km72,400 e piazzandosi nel 2017 categoria M50 primo in Italia e 15° al mondo.
Le nuove realtà sono il corridore scalzo Gaetano Pastore che desta tanta curiosità e altri Ultra corridori e podisti quali Nicola Ciuffreda e Mimmo D'Ascanio, ma hanno provato le Ultramaratone altri atleti di spicco sulle gare più corte quale Giuseppe Fatone anche lui sempre sul podio categoria M50 e Michele Fiale.

giovedì 7 dicembre 2017

Zagara: Ultrarunner, lo ripeto, si nasce non lo si diventa

Se non credi in te stesso e nella tua forza mentale non puoi fare nemmeno un metro
Matteo SIMONE

Contentissima, felicissima, freschissima Zagara, senza segni di fatica, sembra essere uscita da un centro benessere e questo è il mondo bizzarro degli ultrarunner, la fatica terapeutica che rimette in senso, in realtà ha partecipato ad una durissima ultramaratona, di seguito la sua dichiarazione post gara: 

Quella costa laggiù io l'ho percorsa tutta da Sorrento a Positano per  54km in 5 ore e 52 minuti. Matteo Simone io ti ringrazio sempre perché riesci ad ascoltare cosa c'è 'dentro' di noi. Ultrarunner, lo ripeto, si nasce non lo si diventa. Se non credi in te stesso e nella tua forza mentale non puoi fare nemmeno un metro. Non tutti riescono a far uscire il meglio di sé dalle cose negative. Anzi molti si abbattono o si fanno abbattere. Io non ho paura, mi ripetevo. Io ce la farò! Io sotto la pioggia che voleva spaventarmi cantavo. E ora mi preparo alla prossima sfida.”

Michele Spagnuolo, ultramaratoneta: So cosa fare nelle varie situazioni di difficoltà

Matteo Simone 

24 Ore di corsa a piedi per Telethon a Lavello, sotto pioggia e freddo, riparandosi un pochetto ma andando sempre avanti, occasioni di incontri, abbracci e selfie per tutti, sana competitività e vincitore è il grandissimo Matteo Nocera affacciatosi quest'anno nelle ultra distanze mentre Empoli Valeria arriva seconda assoluta e prima delle donne.

Da menzionare il precursore delle ultramaratone a Manfredonia, Michele Spagnuolo che vince la categoria M60 totalizzando 150,520 km. Michele, l'uomo delle lunghe distanze, che con il suo team frizzi e lazzi coinvolge adulti e bambini nelle camminate serali e mattiniere e uscite di lunghe distanze nel week end facendo appassionare tante casalinghe e lavoratrici così tante altre persone comuni o professionisti di diversi settori per sperimentare che nello sport si è tutti uguali si fatica allo stesso modo senza etichette e senza gerarchie.

Sport e aggregazione, fidarsi e affidarsi ai pacer

Matteo SIMONE 

L’amico Pierlugi Lops mi ha invitato a fare il pacer delle 4 ore alla Maratona di Latina e quando la corsa chiama che faccio? Accetto l’invito per diversi motivi, perché conosco Pierluigi, amico runner ex ciclista che mi ha venduto anche la sua bicicletta che ho portato fino in Spagna a Caceres attraversando la Francia per il Tour bike for animals: basta anticorrida tour; inoltre siamo amici di allenamento con un gruppo wathsapp dal nome le vecchie glorie e tra una risata e l’altra ci alleniamo seriamente guidati a volte dal coach Fabrizio Galimberti e riusciamo a essere sempre pronti per gare ed eventi.

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