venerdì 22 dicembre 2017

Omar Atzori: Pian piano sto adattando corpo e mente alle maratone e alle ultra

Matteo SIMONE  21163@tiscali.it 

La passione e la pratica per lo sport e la psicologia mi portano sempre più a conoscere atleti e ad approfondire gli aspetti che gli procurano benessere e che conducono anche alla performance. 

Ora sono focalizzato su un libro dal titolo Sport, benessere e performance, pertanto attraverso questionari ricevo risposte da atleti che trasmettono il loro mondo di intendere lo sport, di seguito il vissuto sportivo di Omar Atzori.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Sì, quando mio figlio per la prima volta mi ha aspettato al traguardo di una maratona ed ha tagliato il traguardo con me mano nella mano. Lo sport è vita.”

Lo sport è vita, ti fa sentire l’intensità e l’essenza della vita, soprattutto quando è partecipato anche da persone a cui si vuole bene.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Il mio Prof. di Educazione fisica Carlo Sansone ha visto in me delle qualità, oltre a farmi partecipare alle gare scolastiche mi portò al campo sportivo. La mia passione per il salto in lungo è durata per anni, ma amavo sperimentarmi e mettermi in gioco su più specialità, cimentandomi spesso in gara di decathlon. Poi un’operazione al ginocchio mi ha costretto ad abbandonarlo. Ho chiuso la mia carriera in pista con i 400hs. Ora pian piano sto adattando corpo e mente alle maratone e alle ultra. E’ un viaggio introspettivo meraviglioso.”

Filippo Poponesi: Questa gara ha ulteriormente accresciuto la mia autostima


Filippo Poponesi si presenta tra i partenti alla corsa a piedi di 490 km, con partenza a da Atene arrivo a Sparta e ritorno ad Atene (ASA), esperto di corse di lunga distanze e non solo la porta a termine ma arriva primo degli italiani e 5° assoluto.
Lo start dell’ASA c’è stato sabato mattina 18 novembre alle 07.00 (ora italiana 06.00) e Filippo ci ha impiegato quasi 4 giorni, il tempo massimo era di 104 ore. Ora Filippo che giorno per giorno prende sempre più consapevolezza di quello che ha fatto ha risposto ad alcune mie domande che ci permettono di approfondire la conoscenza di questo mondo degli ultrarunner, defiiito bizzarro, masochistico, resiliente, sorprendente e anche divertente.

Libro "Sport, benessere e performance"

Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta

Sollecitato da un amico triatleta ho pensato di scrivere un libro che parli non solo di campioni, ma anche dell’atleta comune lavoratore, il quale deve districarsi tra famiglia e lavoro per coltivare la sua passione sportiva, per trovare il tempo per allenarsi, praticare sport, stare con amici atleti, partecipare a competizioni. 

Attraverso questionari ho raccolto il punto di vista di atleti comuni e campioni, per approfondire il mondo dello sport, e in particolare gli aspetti che incidono sul benessere e sulla performance. Occupandomi di psicologia dello sport, è importante, oltre allo studio e alla formazione accademica, confrontarsi con gli atleti per conoscere il loro punto di vista, le motivazioni, il benessere o le difficolta ch’essi sperimentano praticando sport, eventuali rischi. 

giovedì 21 dicembre 2017

Francesco Cannito, conduttore di treni a rotaie ma anche di treni dello Sport

Matteo Simone 


Nelle gare si è sempre più formali con regole e il rischio è un abbandono dello sport perché diventa facile incorrere in squalifiche per motivi che nemmeno noi sappiamo e a volte non concepiamo.

A volte perché si spinge una carrozzina o perché incoraggi l'ultimo arrivato, o perché metti una maglia per essere simpatico, per rendere felice, per ricordare una persona, per mandare messaggi di amore e stima a qualcuno.
Conosco Francesco Cannito, persona umile felice e resiliente, conduttore non solo di treni a rotaie ma anche di treni dello Sport, conduce felicemente e resilientemente al traguardo non solo se stesso ma anche sua moglie e tanti altri vagoni di persone che attraverso lo sport si risentono vivi al mondo.

Luigi Mazzetti: Iniziai a praticare la corsa per gioco e fu amore a prima vista

Matteo SIMONE 

Lo sport permette di fare esperienze uniche e ricche, prima impensabile.

Tanti momenti partecipativi insieme agli altri, fare sport con masse di persone, fiumi di atleti che partono insieme e lungo il percorso ognuno continua con il suo passo e la velocità più appropriata e man mano si arriva all’arrivo per indossare la medaglia e reintegrarsi con cibo e bevande e poi incontri e racconti di com’è stata l’esperienza di gare di corsa, momenti ricchi per portare a casa sempre qualcosa di importante.
Di seguito, Luigi racconta la sua esperienza da ex fumatore a maratoneta e poi anche ultramaratoneta, rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Sii...Potrebbe sembrare banale come risposta ma conciliare turni di lavoro, famiglia e gli allenamenti mi fa sentire un campione tutti i giorni.

L’importanza dell’attività sportiva

Matteo Simone 

C’è sempre più consapevolezza che l’esercizio fisico è una sorta di medicinale senza effetti collaterali per prevenire malessere e per il raggiungimento di uno stato di benessere psicofisico, emotivo e relazionale.

In alcune interviste ad atleti emerge l’importanza dell’attività sportiva, esempio ne è Mauro Tomasi che racconta la sua esperienzaCosa ti fa continuare a fare sport?Per prima cosa mi piace, poi è un benessere fisico e psicologico, sono a contatto con molte persone e posso anche essere di esempio, dare un input a tanti per credere o ricredere in loro stessi. 

mercoledì 20 dicembre 2017

Avere un obiettivo e lottare per raggiungerlo facendo anche grandi sacrifici

Psicologo, Psicoterapeuta

A partire da oggi costruisci un piano per il tuo futuro, ora che c’è più consapevolezza crea un calendario per raggiungere il tuo obiettivo, buona fortuna, goditi il tuo viaggio.

Sviluppare Consapevolezza, percorso di autoconsapevolezza che possa agevolare la progressione nei sotto elencati stadi teorizzati con il modello transteoretico Di Clemente e Prochaska: fase precontemplativa, fase contemplativa, azione, mantenimento, uscita dal problema.
Nella fase precontemplativa, i soggetti non sono consapevoli o interessati alle conseguenze del proprio comportamento nocivo e quindi non esprimono alcuna intenzione di cambiare nell’immediato futuro.
Nella fase contemplativa si trovano le persone che dichiarano di aver pensato di cambiare il comportamento ma senza assumersi ancora impegni precisi verso una modifica.

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