martedì 21 luglio 2020

Claire Teuwissen: Mi sono dedicata al trail a 44 anni, dopo due protesi alle anche

Non ho mai mollato l’attività fisica perché è solo gioia per me e adoro la montagna
Matteo SIMONE  21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta

Non c’è un momento migliore per dedicarsi a uno sport, non c’è un’età per dedicarsi al trail, non c’è una condizione migliore per partecipare a gare di ultra trail.  
Non c’è un momento migliore per dedicarsi a uno sport, non c’è un’età per dedicarsi al trail, non c’è una condizione migliore per partecipare a gare di ultra trail. 
Si è sempre in tempo a mettersi in gioco con passione e volontà, con proprie modalità e tempi di percorrenza. 
Di seguito Claire del team “Born To Run”, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande di alcuni anni fa.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita? Si, quando ho finito il mio primo trail di 38 km”.

lunedì 20 luglio 2020

Vincenzo Luciani: Per correre le ultramaratone deve funzionare bene il cervello

Matteo SIMONE 

Forse Vincenzo è uno dei primi ultramaratoneti che ho conosciuto tantissimissimi anni fa, quando ancora era temuta la maratona e le ultramaratone sembravano qualcosa di inavvicinabili. 

La sua società sportiva 'Atletica del Parco', di cui Vincenzo era presidente, era la prima squadra di ultramaratoneti che io conoscevo. Atleti che mi parlavano del Passatore, del caldo, delle flebo, dei piatti, dei cibi, della 50km di Romagna, insomma altri tempi.
Poi la squadra, vicina di zona, Villa de Sanctis si è potenziata con gli atleti che in massa si dedicavano alle ultramaratone. 
Vincenzo ha portato con lui tanti atleti a sperimentarsi nelle lunghe distanze e ora si racconta rispondendo ad alcune mie domande di alcuni anni fa.
Così si presenta rispondendo a un mio questionario: “Una premessa è doverosa. Sono stato ultramaratoneta fino al 2007, anno in cui ho corso il Giro del Lago Trasimeno, la 50 km di Romagna e la Pistoia-Abetone. Da allora mi sono limitato a fare delle maratone di 42 km. Perciò le mie risposte saranno rivolte al passato.

Eleonora Mella: Per me la corsa è vita, senza mi sento un po' spenta

La corsa mi ha aiutata anche nella vita privata e nel lavoro, mi ha resa migliore
Matteo Simone 
Psicologo, Psicoterapeuta

Lo sport cambia le persone, le rende più consapevoli, più in contatto con i propri bisogni ed esigenze, più felici e resilienti, più sani, forti, fiduciosi e meno paurosi.

Di seguito Eleonora racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica?Ho fatto sport da bambina (ginnastica artistica) ma solo dai 6 ai 9 anni. Poi più nulla fino ai 38 anni quando ho smesso di fumare ed ho cominciato a ‘corricchiare’ a Villa Borghese”.
Che significa per te praticare attività fisica?Per me la corsa è vita, senza mi sento un po' spenta, la corsa mi ha aiutata anche nella vita privata e nel lavoro, mi ha resa migliore”.

martedì 14 luglio 2020

Nella vita prima o poi lo trovi uno sport che fa appassionare


Nella vita prima o poi lo trovi uno sport che fa appassionare, fa mettere in gioco, fa sperimentare benessere e performance. Lo sport permette di far parte di una squadra che segue obiettivi condivisi, fa condividere allenamenti e gare, trasferte e viaggi.

Non c’è un’età per iniziare o per cambiare uno sport, importante è quello che si sperimenta e a volte le sensazioni e le emozioni sono ricche e intense. Lo sport è una palestra di vita, una modalità per sperimentarsi e mettersi alla prova, un’opportunità per apprendere dall’esperienza e portare a casa sempre insegnamenti.

Lo sport nutriente per l'anima, il cuore e la mente

Psicologo, Psicoterapeuta

A volte lo sport può essere considerato una terapia naturale migliore di tanti farmaci, un addestramento alla vita, un'opportunità per incrementare consapevolezza nei propri mezzi e proprie capacità, uno strumento per sviluppare fiducia in sé.

La pratica dell'esercizio fisico aiuta a stare al mondo con una visione positiva e propositiva, permette di elaborare pensieri e problemi, prendere decisioni ragionate, aiuta a pianificare progetti e mete, a stare con gli altri confrontandosi e condividendo gioia e fatica.

lunedì 13 luglio 2020

Praticare la bici come sport o per conoscenza del territorio e di se stessi

Psicologo, Psicoterapeuta

Con la bici si può uscire da soli o in gruppo, si può praticare la bici come sport o per lunghi percorsi di conoscenza del territorio e di se stessi. Pedalare, cercando l'equilibrio in bici, aiuta a pensare e riflettere, fare piani e programmi, elaborare pensieri e situazioni, ricordare episodi e situazioni, insomma la bicicletta può essere considerata un'opportunità per esplorare se stessi in profondità oltre che i territori.

La bicicletta permette di considerare la ciclicità della vita, che comprende salite e discese, fatica e rilassamento, periodi tristi e felici. Come nell’esperienza della bici così anche nella vita ci sono situazioni difficili e dobbiamo essere cauti e fiduciosi nell’affrontarle e poi accorgersi di aver risolto, di essere arrivati e apprezzeremo noi stessi per aver superato e vinto tutto, salite e crisi.

Francesco, triathlon: Le gare più belle sono quelle in cui stabilisco un nuovo personale

Matteo Simone 
Psicologo, Psicoterapeuta

Sollecitato da un amico triatleta, ho pensato di scrivere un libro che parli non solo di campioni ma anche dell’atleta comune lavoratore che deve districarsi tra famiglia e lavoro per coltivare la sua passione sportiva cercando di trovare il tempo per allenarsi, fare sport, stare con amici atleti, partecipare a gare.

Per tale motivo ho pensato di predisporre un questionario per raccogliere il punto di vista di atleti comuni e campioni approfondendo il mondo dello sport e in particolare gli aspetti che incidono sul benessere e sulla performance.
Di seguito si racconta Francesco Coronas della “Podistica Solidarietà (Triathlon)”.

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