lunedì 9 novembre 2020

Alessandro Carapella, calcio: Lo sport è in grado di regalare vere soddisfazioni

Sono stato ripagato dai miei sacrifici e dalla mia costanza 
Matteo SIMONE 

Per ottenere qualcosa di importante nello sport e nella vita bisogna soffrire, fare sacrifici, essere costanti, crederci e prima o poi si riescono ad ottenere risultanti importanti e trasformare sogni in realtà. 

Di seguito Alessandro racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. 
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica? “Dopo aver frequentato corsi di acquaticità e tre anni di Judo durante le scuole elementari, è nata in me la passione per il calcio che ho praticato ininterrottamente dall’età di 11 anni arrivando a giocare, lo scorso anno, nel campionato di Promozione”. 

venerdì 6 novembre 2020

Attraverso lo sport si conosce gente, si fa gruppo, ci si confronta

Matteo Simone 


Per tanti attraverso lo sport si conosce gente, si fa gruppo, ci si confronta, è un’occasione per ridere, sorridere, divertirsi. 
Di seguito alcune risposte alla mia domanda: Cosa spinge le persone a fare sport?
Francesco Di Pierro: “Noia, stress, crisi di mezza età, abitudine, edonismo, voglia di conosce gente. Siamo tutti diversi, non credo ci sia un motivo comune”.
Mauro Ippoliti: “Vedere gente sorridente”.
Marco Maria Mongiardini‎: “Mi spinge il fatto di star bene, conoscere gente speciale, migliorare il proprio stile di vita e crescere a livello mentale”.
Michele Ricucci:Fare nuove amicizie? Una Vita meno sedentaria e poltronosa? L’azione che ci rende agili, liberi di camminare con le nostre gambe verso cose belle e costruttive?”. 

venerdì 30 ottobre 2020

Cosa spinge le persone a fare sport? Tenere in forma il fisico e la mente

 Matteo SIMONE


Le motivazioni a fare sport sono le più disparate: performance, benessere, non ingrassare, dimagrire, conoscere gente, fuggire da casa e dai problemi. Di seguito alcune testimonianze attraverso risposte alla domanda che è anche titolo del mio libro: Cosa spinge le persone a fare sport?

Italo Merolli:Matteo a prescindere dalle funzioni che ha lo sport e sono tante, ciò che spinge le persone a praticarlo va sicuramente ricercato nell'aspetto motivazionale. E le motivazioni possono essere le più disparate.
Carlo Spairani: Il motivo opposto a quello che spinge le persone a stare sul divano...visioni diverse della vita”. 

martedì 27 ottobre 2020

Marilena Brudaglio: Vorrei essere libera di allenarmi, la corsa mi fa vivere

 Il mio sostegno è il mio allenatore, lo ringrazio infinitamente
Matteo Simone 

Non c’è un’età precisa per iniziare a pratica un’attività sportiva, sarebbe preferibile iniziare da ragazzi per gioco, per svago, per imparare a stare con gli altri, a cavarsela a scoprire il proprio corpo, a mettersi in gioco in sfide e competizioni.  

Ma va bene anche iniziare da grandi per caso o per cambiare stile di vita.  
Di seguito Marilena racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. 
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Per me essere campionessa significa vincere le gare con tempi importanti, io sono amatore e ho iniziato troppo tardi. Comunque, è sempre emozionante vincere la gara o arrivare nelle prime tre assolute. 

Stefano Romano, Campione Italiano 2020 di Ultramaratona 24h su strada

 Il mio obiettivo rimarrà sempre lo stesso: arrivare a 250 km

Matteo SIMONE 


Ha avuto luogo presso Bussolengo il Campionato Italiano Individuale Assoluto e Master di Ultramaratona 24h su strada organizzato dal GS Mombocar e tra gli uomini il vincitore è stato Stefano Romano (Torino road Runners ASD) che ha totalizzato 200,565km precedendo Thomas Capponi (Runners Bergamo) 193,724km e Pietro De Marchi (Team Mud & Snow ASD) 192,575.

La Campionessa Italiana è stata la giovanissima e fortissima Eleonora Rachele Corradini che ho conosciuto di recente in trasmissione Atleticat. Le donne hanno dimostrato di essere più determinate e resilienti, come già spiego nel mio libro “Lo sport delle donne. Sempre più determinate, felici e resilienti” edito da Prospettiva editrice, infatti Eleonora (#Faisenzadire ASD) ha totalizzato 221.177km, alla sua seconda esperienza sulla 24 ore, precedendo Elena Fabiani (Woman Triathlon Italia ASD) 209,451km e Francesca Canepa (Atletica Sandro Calvesi) 203,367.

lunedì 26 ottobre 2020

Antonio Mammoli, ultrarunner: È sempre una forte emozione arrivare al termine

 Antonio è giù dal podio ai Campionati Italiani 24 ore, per pochi metri, con 192,507km
Matteo SIMONE

Il 19 settembre 2020 si è svolto il Campionato Italiano Individuale Assoluto e Master Ultramaratona 24h su strada organizzato dal GS Mombocar presso Bussolengo.

Il vincitore assoluto è stato Nicolas De Las Heras 246,503, precedendo Deian Petkov 226,637 km. 
Il titolo italiano maschile è andato a Stefano Romano (Torino road Runners ASD) che ha totalizzato 200,565km precedendo Thomas Capponi (Runners Bergamo) 193,724km e Pietro De Marchi (Team Mud & Snow ASD) 192,575km.  
Le donne hanno dimostrato di essere più determinate e resilienti, come già spiego nel mio libro “Lo sport delle donne. Sempre più determinate, felici e resilienti” edito da Prospettiva editrice. Infatti, al terzo e quarto posto in classifica generale arrivano due donne: la giovanissima e fortissima Eleonora Rachele Corradini, alla sua seconda esperienza sulla 24 ore, totalizzando 221,177km e la slovena Natasa Robnik 218,024 km. 

Alex Tucci, ultramaratoneta: Oltre lo sport c’è il grande amore per il mio lavoro


Lo sport occupa una fetta importante della vita soprattutto per gli ultramaratoneti che dedicano tante ore di allenamento per tenersi in forma e prepararsi per sfide ambiziose come è solito fare Alex Tucci da solo o in compagnia.

Alex ha partecipato a gare difficili sfidanti ma è solito anche fare imprese da solo come la scalata sul Monte Amaro partendo dal mare (https://mag.endu.net/alex-tucci-mentre-corro-sogno-ad-occhi-aperti-e-con-le-gambe-che-girano/), la scalata dell’Everest metaforicamente correndo su e giù per le scale di casa durante il lockdown di primavera 2020 (https://www.runnersworld.it/alex-tucci-correre-scale-everest-coronavirus-9225) e l’ultima sua impresa è stata percorrere circa 320 km da Roma Piazza San Pietro al mare di Ortona (https://ilsentieroalternativo.blogspot.com/2020/10/alex-tucci-di-corsa-sul-cammino-di-san.html)  attraversando le due regioni Lazio e Abruzzo, lui abruzzese e Roberto Martino del Lazio.

Di seguito approfondiamo la sua conoscenza attraverso risposte ad alcune mie domande.

Come hai gestito il periodo del COVID?Il periodo covid ho cercato di gestirlo nel godermi una quotidianità diversa dal solito. Un modo di vivere che nel nostro periodo storico non si è mai verificato. Quindi ho approfittato per staccare la mente cercando di essere il meno negativo possibile visto che ogni giorno venivo bombardato solo da brutte notizie”. 

Quando succede qualcosa prima di tutto bisogna capire e accettare, poi ci si organizza, e soprattutto per chi ha sempre qualcosa da fare, da inventare, da portare a termine, da preparare l’avversità viene vista come qualcosa che cambia notevolmente la propria sfera d’azione ma non ci si può arrendere subito, si può trovare un qualcosa di positivo nell’avversità o quanto meno qualcosa che possa limitare gli effetti negativi.

Come ne sei uscito fuori?Ne sono uscito bene, non diverso, ma con molta più voglia di vivermi ogni piccola cosa che spesso nella nostra vita diamo per scontato”. 

Ogni tanto fermarsi o rallentare aiuta a comprendere come si è, cosa si fa, e incrementa l’attenzione su se stessi e su gli altri, sulle cose che si fanno e su quelle che si evitano, apprezzando piccolezze e considerando il vantaggio di essere vivi continuando a portare avanti piani e progetti.

Quali sono stati i momenti più difficili e come li hai gestiti?Non ho avuto momenti difficili se non quando avevo brutti pensieri pensando al nostro futuro”. 

Momenti e periodi avversi fanno riflettere e fanno pensare anche al peggio che può arrivare e a come prevenire o gestire le situazioni più complesse complicate.
Famiglia, amici, fan in che modo si interessano a te e ti supportano?Le persone che mi sono vicino si dedicano a me interessandosi davvero sulla mia vita, su come mi sento, se mi sento felice e soddisfatto delle cose che faccio nel lavoro e nello sport e sul mio stato di salute. I miei conoscenti invece, che spesso sono legati allo sport, fanno lo stesso, ma ovviamente in modo diverso. Ma comunque mi supportano tutti nello stesso modo, donandomi amore e interesse sulla mia vita”. 

E’ importante ed essenziale ricevere interesse da parte di altri soprattutto persone più care familiari o amici e interessarsi ad altri, comprendendo modalità di essere e di fare senza giudizio ma possibilmente sostenendo e supportando.
Cosa diresti ad Alex di 10 anni fa?Ad Alex di 10 anni fa direi di prepararsi a vivere i 10 anni più belli della sua vita per i suoi amici, la Nuova Zelanda e la scoperta della corsa”. 

Sembra evidente che Alex sta attraversando un periodo felice e fecondo con progetti che si realizzano e circondato da persone che gli vogliono bene e si interessano a lui.

Quanto e come soffri e gioisci in allenamenti e gare?Soffro in silenzio perché penso che la sofferenza da fatica è una cosa tua, con cui devi fare i conti ogni giorno se vuoi arrivare a raccogliere qualche frutto. Agli altri delle tue fatiche non interessa nulla. A la gente piace solo gioire con te quando porti a casa qualche risultato. Nello gioire avviene un po’ la stessa cosa, ma mi piace condividerlo spesso con chi mi è vicino e non mi abbandona mai”. 

Lo sport come l’ultramaratona insegna a soffrire in silenzio con la consapevolezza che se si stringono i denti, se si tiene duro, si può ottenere grandi cose ma sempre con preparazione e attrezzatura adeguata e tutelando il proprio fisico prima, durante e dopo ogni grande fatica.

A quale campione del passato o del presente ti senti più vicino?Non mi sento di paragonare la mia vita a campioni, loro sono solo miti che stimo e mi rendono orgoglioso di essere un uomo. Io mi confronto spesso con quello che definisco modelli; persone che come me nella vita fanno altro e hanno mille impegni e che riescono a trovare il tempo per fare sport e costruire dei risultati. Uno dei tanti è Nico Valsesia”. 

Lo stesso Alex è un riferimento per tante persone e soprattutto atleti che si cimentano in allenamenti, fare e imprese d lunga percorrenza e durata, dove si sta da soli con la fatica che Valsesia afferma che non esiste (https://www.nicovalsesia.com/) scrivendolo nel suo libro e io confermo aggiungendo che si esiste ma si può addomesticare, esiste ma non è nemica ma solo attraversando la fatica si ottiene qualcosa di importante e prezioso.

Ora cosa vedi davanti a te? Quali progetti? Dove vuoi arrivare?Davanti a me vedo solo la voglia di continuare a realizzare i miei sogni perché questo è lo spunto e la forza più bella che mi permette di andare avanti. Dove voglio arrivare non lo so e non vorrei mai scoprirlo. Mettersi un obiettivo, un traguardo finale la vedo come una resa che non vedi l’ora che arrivi”. 

E’ chiaro che Alex non ha un unico obiettivo o sogno nella sua vita ma è uno che ama rincorrere bisogni ed esigenze del momento inventandosi imprese da portare a termine che lo impegnano in periodi di preparazione e dove approfondisce la conoscenza di se stesso e della fatica per poterla gestire e arrivare fino alla fine indenne e soddisfatto.

Cosa c'è oltre lo sport?Oltre lo sport c’è il grande amore per il mio lavoro, la voglia di portare avanti l’attività di famiglia con lo stesso entusiasmo e determinazione che hanno sempre avuto i miei genitori. Inoltre, la cosa più importante è quello di voler tirare su una famiglia”. 

Bello amare il proprio lavoro e pensare a una famiglia che debba prosperare accanto a tanta passione per lo sport che non toglie solo tempo ma regala sensazioni, emozioni, racconti di cose belle che ispirano bimbi, giovani e adulti.
Ringrazio il carissimo Alex e mi complimento per la sua ultima traversata ma soprattutto per quello che dice e trasmette. 
Segnalo alcuni miei libri: Correre con la mente; Sogni olimpici; Sviluppare la resilienza; Cosa spinge le persone a fare sport?; Triathlon e ironman. La psicologia del triatleta; Maratoneti e ultrarunner; Lo sport delle donne; Sport, benessere e performance;  Carlos Castaneda incontra don Juan, uno sciamano divenuto suo maestro; Ultramaratoneti e gare estreme; Doping Il cancro dello sport; O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia; Psicologia dello sport e dell’esercizio fisico; Psicologia dello sport e non solo.


Dott. Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR

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