lunedì 26 ottobre 2020

Alex Tucci, ultramaratoneta: Oltre lo sport c’è il grande amore per il mio lavoro


Lo sport occupa una fetta importante della vita soprattutto per gli ultramaratoneti che dedicano tante ore di allenamento per tenersi in forma e prepararsi per sfide ambiziose come è solito fare Alex Tucci da solo o in compagnia.

Alex ha partecipato a gare difficili sfidanti ma è solito anche fare imprese da solo come la scalata sul Monte Amaro partendo dal mare (https://mag.endu.net/alex-tucci-mentre-corro-sogno-ad-occhi-aperti-e-con-le-gambe-che-girano/), la scalata dell’Everest metaforicamente correndo su e giù per le scale di casa durante il lockdown di primavera 2020 (https://www.runnersworld.it/alex-tucci-correre-scale-everest-coronavirus-9225) e l’ultima sua impresa è stata percorrere circa 320 km da Roma Piazza San Pietro al mare di Ortona (https://ilsentieroalternativo.blogspot.com/2020/10/alex-tucci-di-corsa-sul-cammino-di-san.html)  attraversando le due regioni Lazio e Abruzzo, lui abruzzese e Roberto Martino del Lazio.

Di seguito approfondiamo la sua conoscenza attraverso risposte ad alcune mie domande.

Come hai gestito il periodo del COVID?Il periodo covid ho cercato di gestirlo nel godermi una quotidianità diversa dal solito. Un modo di vivere che nel nostro periodo storico non si è mai verificato. Quindi ho approfittato per staccare la mente cercando di essere il meno negativo possibile visto che ogni giorno venivo bombardato solo da brutte notizie”. 

Quando succede qualcosa prima di tutto bisogna capire e accettare, poi ci si organizza, e soprattutto per chi ha sempre qualcosa da fare, da inventare, da portare a termine, da preparare l’avversità viene vista come qualcosa che cambia notevolmente la propria sfera d’azione ma non ci si può arrendere subito, si può trovare un qualcosa di positivo nell’avversità o quanto meno qualcosa che possa limitare gli effetti negativi.

Come ne sei uscito fuori?Ne sono uscito bene, non diverso, ma con molta più voglia di vivermi ogni piccola cosa che spesso nella nostra vita diamo per scontato”. 

Ogni tanto fermarsi o rallentare aiuta a comprendere come si è, cosa si fa, e incrementa l’attenzione su se stessi e su gli altri, sulle cose che si fanno e su quelle che si evitano, apprezzando piccolezze e considerando il vantaggio di essere vivi continuando a portare avanti piani e progetti.

Quali sono stati i momenti più difficili e come li hai gestiti?Non ho avuto momenti difficili se non quando avevo brutti pensieri pensando al nostro futuro”. 

Momenti e periodi avversi fanno riflettere e fanno pensare anche al peggio che può arrivare e a come prevenire o gestire le situazioni più complesse complicate.
Famiglia, amici, fan in che modo si interessano a te e ti supportano?Le persone che mi sono vicino si dedicano a me interessandosi davvero sulla mia vita, su come mi sento, se mi sento felice e soddisfatto delle cose che faccio nel lavoro e nello sport e sul mio stato di salute. I miei conoscenti invece, che spesso sono legati allo sport, fanno lo stesso, ma ovviamente in modo diverso. Ma comunque mi supportano tutti nello stesso modo, donandomi amore e interesse sulla mia vita”. 

E’ importante ed essenziale ricevere interesse da parte di altri soprattutto persone più care familiari o amici e interessarsi ad altri, comprendendo modalità di essere e di fare senza giudizio ma possibilmente sostenendo e supportando.
Cosa diresti ad Alex di 10 anni fa?Ad Alex di 10 anni fa direi di prepararsi a vivere i 10 anni più belli della sua vita per i suoi amici, la Nuova Zelanda e la scoperta della corsa”. 

Sembra evidente che Alex sta attraversando un periodo felice e fecondo con progetti che si realizzano e circondato da persone che gli vogliono bene e si interessano a lui.

Quanto e come soffri e gioisci in allenamenti e gare?Soffro in silenzio perché penso che la sofferenza da fatica è una cosa tua, con cui devi fare i conti ogni giorno se vuoi arrivare a raccogliere qualche frutto. Agli altri delle tue fatiche non interessa nulla. A la gente piace solo gioire con te quando porti a casa qualche risultato. Nello gioire avviene un po’ la stessa cosa, ma mi piace condividerlo spesso con chi mi è vicino e non mi abbandona mai”. 

Lo sport come l’ultramaratona insegna a soffrire in silenzio con la consapevolezza che se si stringono i denti, se si tiene duro, si può ottenere grandi cose ma sempre con preparazione e attrezzatura adeguata e tutelando il proprio fisico prima, durante e dopo ogni grande fatica.

A quale campione del passato o del presente ti senti più vicino?Non mi sento di paragonare la mia vita a campioni, loro sono solo miti che stimo e mi rendono orgoglioso di essere un uomo. Io mi confronto spesso con quello che definisco modelli; persone che come me nella vita fanno altro e hanno mille impegni e che riescono a trovare il tempo per fare sport e costruire dei risultati. Uno dei tanti è Nico Valsesia”. 

Lo stesso Alex è un riferimento per tante persone e soprattutto atleti che si cimentano in allenamenti, fare e imprese d lunga percorrenza e durata, dove si sta da soli con la fatica che Valsesia afferma che non esiste (https://www.nicovalsesia.com/) scrivendolo nel suo libro e io confermo aggiungendo che si esiste ma si può addomesticare, esiste ma non è nemica ma solo attraversando la fatica si ottiene qualcosa di importante e prezioso.

Ora cosa vedi davanti a te? Quali progetti? Dove vuoi arrivare?Davanti a me vedo solo la voglia di continuare a realizzare i miei sogni perché questo è lo spunto e la forza più bella che mi permette di andare avanti. Dove voglio arrivare non lo so e non vorrei mai scoprirlo. Mettersi un obiettivo, un traguardo finale la vedo come una resa che non vedi l’ora che arrivi”. 

E’ chiaro che Alex non ha un unico obiettivo o sogno nella sua vita ma è uno che ama rincorrere bisogni ed esigenze del momento inventandosi imprese da portare a termine che lo impegnano in periodi di preparazione e dove approfondisce la conoscenza di se stesso e della fatica per poterla gestire e arrivare fino alla fine indenne e soddisfatto.

Cosa c'è oltre lo sport?Oltre lo sport c’è il grande amore per il mio lavoro, la voglia di portare avanti l’attività di famiglia con lo stesso entusiasmo e determinazione che hanno sempre avuto i miei genitori. Inoltre, la cosa più importante è quello di voler tirare su una famiglia”. 

Bello amare il proprio lavoro e pensare a una famiglia che debba prosperare accanto a tanta passione per lo sport che non toglie solo tempo ma regala sensazioni, emozioni, racconti di cose belle che ispirano bimbi, giovani e adulti.
Ringrazio il carissimo Alex e mi complimento per la sua ultima traversata ma soprattutto per quello che dice e trasmette. 
Segnalo alcuni miei libri: Correre con la mente; Sogni olimpici; Sviluppare la resilienza; Cosa spinge le persone a fare sport?; Triathlon e ironman. La psicologia del triatleta; Maratoneti e ultrarunner; Lo sport delle donne; Sport, benessere e performance;  Carlos Castaneda incontra don Juan, uno sciamano divenuto suo maestro; Ultramaratoneti e gare estreme; Doping Il cancro dello sport; O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia; Psicologia dello sport e dell’esercizio fisico; Psicologia dello sport e non solo.


Dott. Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR

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