Lo sport occupa una fetta importante
della vita soprattutto per gli ultramaratoneti che dedicano tante ore di allenamento
per tenersi in forma e prepararsi per sfide ambiziose come è solito fare Alex
Tucci da solo o in compagnia.
Di seguito approfondiamo la sua
conoscenza attraverso risposte ad alcune mie domande.
Come
hai gestito il periodo del COVID? “Il periodo covid ho cercato di gestirlo nel godermi una quotidianità
diversa dal solito. Un modo di vivere che nel nostro periodo storico non si è
mai verificato. Quindi ho approfittato per staccare la mente cercando di essere
il meno negativo possibile visto che ogni giorno venivo bombardato solo da
brutte notizie”.
Quando succede qualcosa prima di tutto
bisogna capire e accettare, poi ci si organizza, e soprattutto per chi ha
sempre qualcosa da fare, da inventare, da portare a termine, da preparare l’avversità
viene vista come qualcosa che cambia notevolmente la propria sfera d’azione ma
non ci si può arrendere subito, si può trovare un qualcosa di positivo nell’avversità
o quanto meno qualcosa che possa limitare gli effetti negativi.
Come
ne sei uscito fuori? “Ne
sono uscito bene, non diverso, ma con molta più voglia di vivermi ogni piccola
cosa che spesso nella nostra vita diamo per scontato”.
Ogni tanto fermarsi o rallentare aiuta a
comprendere come si è, cosa si fa, e incrementa l’attenzione su se stessi e su
gli altri, sulle cose che si fanno e su quelle che si evitano, apprezzando
piccolezze e considerando il vantaggio di essere vivi continuando a portare
avanti piani e progetti.
Quali
sono stati i momenti più difficili e come li hai gestiti?
“Non ho avuto momenti difficili se non
quando avevo brutti pensieri pensando al nostro futuro”.
Momenti e periodi avversi fanno
riflettere e fanno pensare anche al peggio che può arrivare e a come prevenire
o gestire le situazioni più complesse complicate.
Famiglia,
amici, fan in che modo si interessano a te e ti supportano?
“Le persone che mi sono vicino si
dedicano a me interessandosi davvero sulla mia vita, su come mi sento, se mi
sento felice e soddisfatto delle cose che faccio nel lavoro e nello sport e sul
mio stato di salute. I miei conoscenti invece, che spesso sono legati allo
sport, fanno lo stesso, ma ovviamente in modo diverso. Ma comunque mi
supportano tutti nello stesso modo, donandomi amore e interesse sulla mia vita”.
E’ importante ed essenziale ricevere
interesse da parte di altri soprattutto persone più care familiari o amici e
interessarsi ad altri, comprendendo modalità di essere e di fare senza giudizio
ma possibilmente sostenendo e supportando.
Cosa
diresti ad Alex di 10 anni fa? “Ad Alex di 10 anni fa direi di prepararsi a vivere i 10 anni più belli
della sua vita per i suoi amici, la Nuova Zelanda e la scoperta della corsa”.
Sembra evidente che Alex sta attraversando
un periodo felice e fecondo con progetti che si realizzano e circondato da
persone che gli vogliono bene e si interessano a lui.
Quanto
e come soffri e gioisci in allenamenti e gare?
“Soffro in silenzio perché penso che la
sofferenza da fatica è una cosa tua, con cui devi fare i conti ogni giorno se
vuoi arrivare a raccogliere qualche frutto. Agli altri delle tue fatiche non interessa
nulla. A la gente piace solo gioire con te quando porti a casa qualche
risultato. Nello gioire avviene un po’ la stessa cosa, ma mi piace condividerlo
spesso con chi mi è vicino e non mi abbandona mai”.
Lo sport come l’ultramaratona insegna a
soffrire in silenzio con la consapevolezza che se si stringono i denti, se si
tiene duro, si può ottenere grandi cose ma sempre con preparazione e
attrezzatura adeguata e tutelando il proprio fisico prima, durante e dopo ogni
grande fatica.
A
quale campione del passato o del presente ti senti più vicino?
“Non mi sento di paragonare la mia vita a
campioni, loro sono solo miti che stimo e mi rendono orgoglioso di essere un
uomo. Io mi confronto spesso con quello che definisco modelli; persone che come
me nella vita fanno altro e hanno mille impegni e che riescono a trovare il
tempo per fare sport e costruire dei risultati. Uno dei tanti è Nico Valsesia”.
Lo stesso Alex è un riferimento per
tante persone e soprattutto atleti che si cimentano in allenamenti, fare e
imprese d lunga percorrenza e durata, dove si sta da soli con la fatica che
Valsesia afferma che non esiste (https://www.nicovalsesia.com/)
scrivendolo nel suo libro e io confermo aggiungendo che si esiste ma si può
addomesticare, esiste ma non è nemica ma solo attraversando la fatica si ottiene
qualcosa di importante e prezioso.
Ora
cosa vedi davanti a te? Quali progetti? Dove vuoi arrivare?
“Davanti a me vedo solo la voglia di
continuare a realizzare i miei sogni perché questo è lo spunto e la forza più
bella che mi permette di andare avanti. Dove voglio arrivare non lo so e non
vorrei mai scoprirlo. Mettersi un obiettivo, un traguardo finale la vedo come
una resa che non vedi l’ora che arrivi”.
E’ chiaro che Alex non ha un unico
obiettivo o sogno nella sua vita ma è uno che ama rincorrere bisogni ed
esigenze del momento inventandosi imprese da portare a termine che lo impegnano
in periodi di preparazione e dove approfondisce la conoscenza di se stesso e
della fatica per poterla gestire e arrivare fino alla fine indenne e
soddisfatto.
Cosa
c'è oltre lo sport? “Oltre
lo sport c’è il grande amore per il mio lavoro, la voglia di portare avanti l’attività
di famiglia con lo stesso entusiasmo e determinazione che hanno sempre avuto i
miei genitori. Inoltre, la cosa più importante è quello di voler tirare su una
famiglia”.
Bello amare il proprio lavoro e pensare
a una famiglia che debba prosperare accanto a tanta passione per lo sport che
non toglie solo tempo ma regala sensazioni, emozioni, racconti di cose belle
che ispirano bimbi, giovani e adulti.
Ringrazio il carissimo Alex e mi
complimento per la sua ultima traversata ma soprattutto per quello che dice e
trasmette.
Segnalo alcuni miei libri: Correre con la mente; Sogni olimpici; Sviluppare la resilienza; Cosa spinge le persone a fare sport?; Triathlon e ironman. La psicologia del
triatleta; Maratoneti e ultrarunner;
Lo sport delle donne; Sport, benessere e performance; Carlos Castaneda incontra don Juan, uno
sciamano divenuto suo maestro; Ultramaratoneti
e gare estreme; Doping Il cancro dello
sport; O.R.A. Obiettivi, Risorse,
Autoefficacia; Psicologia dello sport
e dell’esercizio fisico; Psicologia
dello sport e non solo.
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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