Antonio è giù dal podio
ai Campionati Italiani 24 ore, per pochi metri, con 192,507km
Matteo SIMONE
Il 19 settembre 2020 si è svolto il Campionato Italiano Individuale Assoluto e Master Ultramaratona 24h su strada organizzato dal GS Mombocar presso Bussolengo.
Il vincitore assoluto è stato Nicolas De Las Heras 246,503, precedendo Deian Petkov 226,637 km.
Il titolo italiano maschile è andato a Stefano Romano (Torino road Runners ASD) che ha totalizzato 200,565km precedendo Thomas Capponi (Runners Bergamo) 193,724km e Pietro De Marchi (Team Mud & Snow ASD) 192,575km.
Le donne hanno dimostrato di essere più determinate e resilienti, come già spiego nel mio libro “Lo sport delle donne. Sempre più determinate, felici e resilienti” edito da Prospettiva editrice. Infatti, al terzo e quarto posto in classifica generale arrivano due donne: la giovanissima e fortissima Eleonora Rachele Corradini, alla sua seconda esperienza sulla 24 ore, totalizzando 221,177km e la slovena Natasa Robnik 218,024 km.
Ma torniamo ad Antonio Mammoli che compie gli anni il 25 ottobre ed è un ultramaratoneta specialista e fedelissimo della Nove Colli Running 2042,4 km ne ha portate a termine 17 vincendone una il lontano 2008 in 22h32'58".
Di seguito approfondiamo la sua conoscenza attraverso risposte ad alcune mie domande.
Come è nata l'idea di partecipare a
Campionati Italiani 24 ore? “Ciao Simone, l’idea iniziale
era ritornare a San Giovanni Lupatoto per assaporare ancora una volta quella
magica pista sulla quale ho i miei ricordi più belli, poi tutto il resto non
contava. Orfano della mia '9 Colli', quest’anno volevo correre almeno una gara, così ho deciso per la 24 h”.
Antonio ha ottenuto a San Giovanni
Lupatoto la sua miglior prestazione sulla 100km in 8h01’14” nel lontano 2010
quando aveva 50 anni.
Come ti sei preparato?
“Avevo altri progetti con amici nel mese di Luglio, poi è saltato tutto, il
mio allenamento era sufficiente per riprovare una 24 ore”.
Gli ultramaratoneti sono quasi sempre
pronti per partecipare a gare considerate estreme dai 100km in su, sono abili
nel sapersi gestire le proprie energie, sanno come tutelarsi in gara e
accolgono sempre sfide per testarsi e confrontarsi con altri.
Come era il percorso?
“Con tutta sincerità non bello, ma era stato un po’ improvvisato per gli
eventi in corso. Nel complesso una buona organizzazione con qualche piccola
critica”.
Purtroppo gli organizzatori hanno dovuto
cambiare location e infatti hanno spostato l’evento dalla collaudata San
Giovanni Lupatoto a Bussolengo.
Cosa ti aspettavi?
“Ambivo ai 200km, ma circa a metà ho capito che non ci sarei riuscito”.
E’ importante avere un’idea e
un’aspettativa su quello che si vuole e si può fare ma nell’ultramaratona sono
tantissime le variabili in gioco ed è difficile testarsi prima di una gara
lunghissima soprattutto in un periodo dove scarseggiano gare, quindi è
importante osservare se stessi, la propria fatica percepita, ascoltare le
proprie sensazioni corporee e capire quanto si può insistere, quanto si può
osare m anche quanto è bene tutelarsi e uscirne integri.
Cosa hai scoperto?
“Mi sono riscoperto ancora una volta nella disciplina mia preferita, nonostante
gli anni è sempre una forte emozione arrivare al termine”.
Soddisfatto?
“Sii, moltissimo”.
Antonio è al 5° posto di tutti i tempi
in Italia sulla 24 ore con poco più di 248km. È sempre bello, emozionate,
soddisfacente arrivare alla fine della gara e poter raccontare a sé stessi di
avercela fata anche questa volta, nonostante l’età, nonostante tutto.
Quali sono state le difficoltà?
“E’ che non sono più giovane!”.
Cosa ti ha aiutato?
“La mia esperienza”.
L’ultramaratona è proprio una disciplina
per i meno giovani a parte qualche eccezione, infatti Antonio è giù dal podio,
per pochi metri, a quasi 60 anni con 192,507km. Anche tra le donne è giù dal
podio la 57enne Antonella Feltrin (Nuova Atletica Roncade) con 173,163km. Una
delle eccezioni è la campionessa italiana Eleonora Rachele Corradini che a 29
anni ha ottenuto la 4^ prestazione italiana di tutti i tempi, quindi possiamo
dire che per lei il meglio debba ancora venire.
La consigli?
“Difficile da suggerire, tutti si spaventano solo all’idea”.
La rifaresti?
“Certo che sì, sino a che potrò correre ci sarò”.
Certo non si può invitare le persone a
correre e faticare per 24 ore di seguito ma si può trasmettere quello che si
prova partecipando a questo tipo di gare considerate bizzarre e strane ma fanno
meditare, incrementano consapevolezza, fiducia e resilienza, rendono liberi.
Antonio Mammoli ha compiuto 60 anni il 25 ottobre 2020 ma è un ultramaratoneta specialista e fedelissimo della Nove Colli Running 202,4 km e siccome ne ha portate a termine 17 edizioni, vincendo anche l’edizione del lontano 2008 in 22h32'58", voleva diventare maggiorenne correndo la sua diciottesima edizione, ma ha dovuto aspettare altri 2 anni, infatti, il 21 maggio 2022, Antonio ha corso la “Nove Colli Running 200.3km” corsa su strada, in 28h30’31”. La gara fu vinta da Fabio Delbono 24h03’41”, precedendo Andrea Guiducci 24h50’03” e la prima donna (terza assoluta) Alice Modignani Fasoli 25h12’05”. Completano il podio femminile Giulia Ranzuglia 28h04’01” e Maria Pinto 28h45’17”.
Un messaggio per chi preferisce il
divano? “Tutto tempo sprecato”.
Antonio è menzionato nel mio ultimo
libro “Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, edito da
Edizioni Psiconline.
+393804337230
Psicologo, Psicoterapeuta
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