Le motivazioni a fare sport sono le più disparate: performance, benessere, non ingrassare, dimagrire, conoscere gente, fuggire da casa e dai problemi. Di seguito alcune testimonianze attraverso risposte alla domanda che è anche titolo del mio libro: Cosa spinge le persone a fare sport?
Italo
Merolli: “Matteo a prescindere dalle funzioni che ha lo
sport e sono tante, ciò che spinge le persone a praticarlo va sicuramente
ricercato nell'aspetto motivazionale. E le motivazioni possono essere le più
disparate”.
Carlo
Spairani: “Il motivo opposto a quello che spinge le
persone a stare sul divano...visioni diverse della vita”.
Per tanti c’è la
voglia di provvedere alla propria salute, prevenire, promuovere sani abitudini,
avere un salutare stile di vita, non ingrassare, tenersi in forma.
Luciano
Ciurleo: “La voglia di volersi bene, la voglia di
evadere dalla propria routine”.
Armando
Quadrani: “Il rinfresco”.
Matteo
Stelluti: “La bilancia”.
Paolo
Giorgetta: “La panza
…”.
Roberto
Tognalini: “Mangiare”.
Per tanti è vero
che lo sport aiuta a tenersi in forma come fisico e come mente sviluppando il
fisico, consapevolezza, fiducia, resilienza e poi da grandi attraverso lo sport
si ha a disposizione un piano B per evadere dai problemi quotidiani lavorativi
e familiari ma poi quando si torna sia a casa, sia al lavoro sia dalle mogli si
è più efficaci e produttivi.
Aldo
Siragusa: “Alcuni lo praticano per un po' lontano dal
coniuge”.
Franco
Varesio: “Da ragazzi per conquistare le fidanzate, da
adulti per scappare dalle mogli 😁”.
Francesco
Tieri: “La moglie
in casa è un buon motivo per fare sport all'aperto”.
Tra le risposte
più gettonata e frequenti vi è il senso di libertà, in effetti lo sport
permette di evadere dalle incombenze e preoccupazioni quotidiane, prendendosi
un tempo proprio da soli o con amici per dedicarsi a sé stessi curando corpo e
mente, di seguito alcune risposte.
Nunzio
Improta: “Il senso di libertà”.
Giampiera
Farre Chanel: “La sensazione di libertà che si ha
durante l’attività 😍”.
Veronica
Bellenna Mattioli: “Liberare la mente stressata e
ritagliare quel spazio solo per te! Ecco perché mi avventuro a correre nel
bosco”.
Natascia
Panzavolta: “L' attività sportiva nasce e si esprime come
senso di libertà nell' essere umano…io lo vivo così il mio sport…mi sento
libera...libera di esprimere ciò che sono!”.
Giada
Paolillo: “La voglia di vivere”.
Jana
Brafči: “Libertà, la vita migliore senza i pensieri
inutili e benessere assoluto durante e dopo ☺️❤️”.
Chiara
Lorenza Velocci: “Il senso di Libertà”.
Altra risposta
frequente è il senso di benessere che deriva dalla pratica dello sport da soli
o in compagnia, uno stare bene che motiva le persone a fare sport, di seguito
alcune risposte.
Cosimo Guerra: "Sentirsi meglio, pieni di vita. Fare sport fa bene al cuore e al fisico e ti sentirai sempre più giovane".
Franco
Piccioni: “...di stare bene… Per prima cosa”.
Margherita
Fraternali: “Il benessere”.
Mimma
Caramia: “Il senso di benessere e appagamento”.
Lo
Cascio Dorotea: “Benessere a 360 gradi!”.
Patrizia Melchior: “Endorfine”.
Matilde
Staffa: “Il senso di benessere che si prova dopo aver
corso per almeno un'ora e la soddisfazione dopo due ore di palestra! Lo sport
cura corpo mente e spirito. È una fonte inesauribile di felicità. Bacio dott.”.
Per tanti attraverso
lo sport si conosce gente, si fa gruppo, ci si confronta, è un’occasione per
ridere, sorridere, divertirsi.
Francesco
Di Pierro: “Noia, stress, crisi di mezza età, abitudine,
edonismo, voglia di conosce gente. Siamo tutti diversi, non credo ci sia un
motivo comune”.
Mauro
Ippoliti: “Vedere gente sorridente”.
Marco Maria
Mongiardini: “Mi spinge il fatto di star bene, conoscere gente
speciale, migliorare il proprio stile di vita e crescere a livello mentale”.
Per tanti lo
sport diventa una medicina, una terapia naturale meglio di tanti altri farmaci
a volte anche considerato meglio dello psicologo.
Chicca
Falvo: “Tengo a bada il mio diabete tipo 1 e le
complicanze”.
Michele
D'adamo: “È la medicina n1”.
Domenico Manzella: “Le scarpe da running costano meno dello psicologo”.
Gianluca
Achille: “La corsa è terapia (per ne). Per dirla alla
Ernesto Calindri: ‘contro il logorio della vita quotidiana’.
Uno dei motivi è
anche sviluppare la resilienza, praticando sport ci si accorge di poter fare
qualcosa di importante, di raggiungere mete e obiettivi sfidanti, superare
crisi e difficoltà.
Luca
Parisi: “Le persone come te che danno valore alle
persone che essi realizzino grandi oppure piccoli traguardi 💚”.
Massimo
Castellano: “E proprio grazie al grande motivatore
triatleta e psicologo dello sport il dott. Matteo Simone che spinge aggregando
tutti noi atleti leggendo i suoi libri a praticare e affrontando con resilienza
qualsiasi fatica al traguardo💪😃”.
Ringrazio Massimo Castellano per le sue parole e per la sua poesia:
“Grande Dott.
Matteo Simone! Una poesia per le sue imprese: Forza Matteo che con tè abbiamo
sempre un pensiero! La tua amicizia rende gioiosa ogni volta che esci senza
alcuna pigrizia, spesso con una volontà che solo chi a resilienza vince ad ogni
partenza questa è la realtà! Sei un amico di tutti e questo ci rende sempre più
orgogliosi della tua bontà senza malizia perché il tuo modo di essere e vivere
in piena amicizia. Donare per te un semplice sorriso e come praticare uno sport
all'improvviso. Condividi emozioni vivendo i momenti più preziosi con tutti gli
amici alcuni campioni altri tapascioni! La tua personalità non è fatta di
apparenza, vivi per i valori, è questa la vera sostanza, il resto non ha
importanza. Sei per tutti un grande esempio, come un maestro dai sempre il
consiglio giusto. L'amica salita è il tuo motto, in ogni momento ci aiuti a non
mollare per non piangerci addosso, sai come vincere ogni avversità con
coraggio, con parole da saggio augurandoci di arrivare vittoriosi al nostro
traguardo! 😃🖐🏻❤️”.
Descrizione dell’opera “Cosa spinge persone a fare sport?” Aracne
editrice.
Ho approfondito gli aspetti che
riguardano la motivazione a fare sport per il benessere e per raggiungere
obiettivi nello sport e nella vita e riporto nel testo alcune interviste ad
atleti di diverse discipline sportive individuali o di squadra.
Non solo la performance
ma anche la voglia di mettersi in gioco, di mantenersi in forma, di rincorrere
il benessere psicofisico, emotivo e relazionale. Una spinta motivazionale
dettata da cuore, testa e corpo per provare a non mollare, per condividere momenti
di pre-gara fatti di viaggi e incontri, per superarsi.
È importante
lavorare su obiettivi, sul superare errori e sconfitte, si impara da tutto ciò
che succede e si può fare meglio in futuro come individui e come squadra
conoscendosi meglio. Si impara sempre dall'esperienza, solo mettendosi in gioco
e facendo esperienza ci possono essere i presupposti per far meglio e
conoscersi meglio.
Questo è lo
sport che vogliamo che incrementa consapevolezza, autoefficacia, resilienza e
spirito di squadra e appartenenza. Chiamateli pure masochisti o incoscienti, ma
in realtà quello che emerge dalle varie storie e testimonianze è che si tratta
di un mondo fantastico e sorprendente, affascinante e protettivo.
Ringrazio la casa editrice “Aracne” e i suoi collaboratori per la fiducia e per il grande lavoro che richiede la pubblicazione e la distribuzione del libro.
Ringrazio tutti gli atleti che hanno
avuto la cortesia, la gentilezza e la disponibilità a raccontare le loro
esperienze legate allo sport.
Ringrazio le amiche e colleghe Rita
Tancredi e Francesca Vannucchi per la loro cortesia, generosità, gentilezza,
disponibilità nel contribuire alle correzioni della bozza.
Ringrazio Isa Magli per la sua
gradita Premessa:
“Il lavoro è ammaliante e, per questo, invitante
alla lettura e alla elucubrazione.
A guisa di una spiaggia si
presenta la gamma degli sport (calcio, triathlon, running, pallavolo, ultra
maratona, rugby, boxe etc.), distesa davanti ad un mare, a volte, blu,
inneggiante alla tranquillità, alla prosperità corporale ed alla pace dei
sensi; altre volte, melmoso, burrascoso a prima vista, ma poi accogliente
panacea ai problemi esistenziali quotidiani.
Emerge la piena dimostrazione
della personale presenza dell’autore: infatti lo sport appare come il cardine
del suo vivere e, la perfetta sintomatologia dei fonemi riportati, è un
riverbero dello sport nella persona umana come invito dell’attività
psico-somatica per la rivalorizzazione intellegibile e per la risoluzione
spicciola dei dilemmi giornalieri.
La trattazione è sotto forma
di quesito a personaggi che hanno vissuto e vivono, e hanno praticato e
praticano attività sportiva con conseguenti responsi epistolari o tecnologici.
Invita i ragazzi con i
familiari a prendere il treno dello Sport per salire per strade, monti e
parchi: insomma tutto ciò che la natura comprende.
Sport uguale solidarietà,
sviluppo sensoriale, autoefficacia, ed incremento della Resilienza.
Sport uguale solidarietà,
integrazione, consapevolezza del corpo entro i limiti ossia essere ardimentosi ma
non strafare, sperimentare, ma non affaticarsi.
Fa riferimento ad uno
acronimo C.A.R. (Consapevolezza, Autoefficacia, Resilienza) per evidenziare la
conquista del benessere e il successo.
E’ da mettere in conto il
valore che attribuisce alle donne, ponendole sullo stesso livello di quelli
dell’altro sesso come ad esempio: Maria Chiara Parigi (ultratrailer); Lara La
Pera (campionessa di pallavolo e corsa); la schermidora Silvia Tombolini
(campionessa con disabilità ipovedente), la quale incita alla tenacia, alla
lealtà e anche se con rischi e fatiche di non mollare mai neppure dopo una
sconfitta, perché perdere, dopo aver analizzato gli errori, si rafforza la
resilienza, che consente di riprendersi e di riportare risultati accettabili.
Seguono consigli per una
retta alimentazione che rappresenta un punto fondamentale per le varie
esercitazioni e per un buon risultato finale.
Tutti gli intervistati sono
favorevoli alla figura dello psicologo che risulta indispensabile non solo per
la salute del corpo del singolo, ma ancor più, del gruppo-squadra, affinché non
sia demotivato e subisca crisi, difficoltà, sconfitte.
Con O.R.A. (Obiettivi,
Risorse, Autoefficacia) si migliora la capacità di organizzazione e di
concentrazione, per cui i giovani dovrebbero prendere come massima: “Vinci
nello Studio – Vinci nello Sport” per crescere e maturare. Bando al DOPING
perché arreca sviluppo negativo al fair-play”.
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