Matteo Simone
Hanno avuto luogo presso Borgo Egnazia in Puglia, sabato 10 ottobre 2020, i Campionati Italiani di Mezzo Ironman, i cui vincitori sono stati Marta Bernardi di TRI Evolution in 4h19’11” e Giulio Molinari del C.S. Carabinieri in 3:48:58.85.
Per quanto riguarda il titolo
Senior 4 donne, la vincitrice è stata Valentina d’Angeli della Dolomitica Nuoto
CTT che ha terminato la gara in 4h39’12” precedendo Eleonora Bado di Padova
Triathlon 4h54’18” e Maria Casciotti di Podistica Solidarietà 5h04’59”.
Attraverso risposte ad alcune mie
domande approfondiamo la conoscenza di Maria Casciotti che ho conosciuto in
occasione della Transumanza podistica Anzio - Ienne di alcuni anni fa. In
quell’occasione Maria parlava del suo trascorso ad alto livello quale
triatleta.
Come
hai gestito il periodo del COVID? “Ciao Simone, ti racconto un po' com'è rinata questa follia. Lo scorso
anno in seguito alla Maratona di Ravenna (8 Novembre 2019) per via dei carichi
di allenamento mi sono infortunata, così che dovetti stare ferma per molto
dalla corsa, ho ripreso così ad andare in bici, nuotavo già da sempre come ben
sai è la mia passione più grande nonché il mio lavoro, faccio l'istruttrice presso
la piscina Anzio Waterpolis.
Il Triathlon lo avevo accantonato dopo le
gravidanze, ma ora che i bambini sono cresciuti e diventati autonomi abbiamo
deciso insieme alla mia grande colonna di Vita, mio marito Fabio, di riprendere
questa via perché è sempre stata la mia passione più grande! Così a Gennaio è
iniziato la mia preparazione per il mezzo Ironman che inizialmente doveva
essere in Sardegna, arrivato il COVID tutte le gare vengono annullate. Le
motivazioni vengono a mancare ma in testa c'era sempre la positività di fare e la
fiducia che presto qualche spiraglio di luce si sarebbe visto e così è stato”.
Interessante la testimonianza di Maria
che trasmette il messaggio che tutto cambia, tutto passa, ma anche che tutto può
tornare, vecchie passioni possono tornare. Importante valutare momento per
momento, giorno per giorno, cosa di può e si vuol fare e impegnarsi per un
percorso i benessere che poi può portare anche a sperimentare performance senza
pressioni e senza tensioni. Molto forte Maria nelle sue specialità individuali
di corsa, nuoto e bici, di triathlon nelle diverse distanze sprint, olimpico e
mezzo ironman sempre alla ricerca di podi e soprattutto in Maratona ottimi
piazzamenti quale atleta italiana assoluta e di categoria. Sempre sorridente insieme
alla sua famiglia e a podio con i suoi figli che testimoniano che si può fare
tutto anche da mamma.
Con una squadra che ha sempre buoni propositi nello sport
ma anche nella vita quotidiana aiutando persone bisognose soprattutto in questi
ultimi periodi di pandemia La Podistica Solidarietà non ha lasciato soli né gli
atleti, né le persone che versavano in condizioni di precarietà affiancandosi
ad altre associazioni di volontariato quali la comunità di Sant’Egidio, la
Croce Rossa, l’Unicef.
Come
ne sei uscita fuori? “Nonostante
la pandemia e la quarantena il percorso è continuato… Con allenamenti indoor cycling e indoor running, potenziamento a casa! Abbiamo puntato ad una gara di grande spessore: il Campionato Italiano
di Mezzo Ironman che si è svolto questo sabato nella bellissima Puglia”.
Infatti è importante sempre aver fiducia
e organizzarsi con quello che si ha a disposizione e quello che si può fare in
attesa di giorni migliori e di eventi per mettersi in gioco e cercare di
ottenere buone prestazioni e sperimentare anche successo.
Come
è andata la gara in Puglia? “Condizioni meteo ottime, mare leggermente mosso, un percorso bici
impegnativo al punto giusto, si svolgeva su due giri da 45km con una salita
centrale molto impegnativa, ho gestito e dosato le forze fino in fondo”.
Il triathlon è uno sport di resilienza,
bisogna saper gestire le prove delle tre discipline sportive e le due
transizioni, bisogna saper affrontare il mare che può essere più o meno mosso,
bisogna affrontare il percorso in bici con eventuali tratti in salita e poi la
corsa finale fino al traguardo.
Quali
sono stati i momenti più difficili e come li hai gestiti?
“Ho svolto tutte le sezioni in maniera
regolare, il crollo l'ho avuto negli ultimi 5km a corsa, è stato un crollo emotivo,
ho iniziato a piangere perché ho realizzato che era finita, che avevo portato a
termine una lunga prova, ma non avrei potuto abbracciare la mia famiglia che
per motivi organizzativi era dovuta rimanere a casa! Sono abituata a condividere
con loro ogni mio percorso sportivo ma questa volta purtroppo non ho potuto, mi
sono mancati prima di partire, durante la gara e alla fine della gara!”.
Una grande prova per Maria, un grande
risultato ma anche una grande sensibilità verso i suoi cari con i quali è abituata
a condividere pre-gara e podi in giro per l’Italia in auto o camper.
Cosa
hai scoperto ancora di te stessa? “Dopo questa presentazione, e nelle condizioni in qui si è svolto tutto
il percorso per arrivarci, ho scoperto che il mio animo è sempre positivo, che
vedo sempre del bello e del buono in tutto e tutti”.
Cosa
diresti a Maria di 10 anni fa? “Che dire nulla, non rimpiango nulla cerco di riprendermi qualche
soddisfazione che è stata accantonata per via della mia prima gravidanza!”.
E’ interessante la testimonianza di
Maria, in effetti lo sport non è solo fatica e ricerca di prestazioni
eccellenti, ma anche conoscenza e scoperta di se stessi, di come si può essere
sensibile gestendo la fatica, di come si può riuscire a portare a termine una
gara lunga e dura dopo un periodo adeguato di allenamento con costanza e
impegno.
Famiglia,
amici, fan in che modo si interessano a te e ti supportano? “Il sostegno e l'approvazione e la pazienza
della mia famiglia vale l'80% delle mie prestazioni, la mia serenità viene da
loro solo così posso raggiungere grandi obbiettivi! L'amicizia? Per me questa
parola ha un valore importante, in questo caso c'è una grande amica nonché
compagna di allenamento da citare Silvia Martinini che mi ha sostenuto in tutti
gli allenamenti, lei bravissima ciclista mi ha saputo consigliare, accompagnare
in tante uscite, mi è stata sempre vicina, mi ha rincuorato nei momenti di
crollo! Mi ha accompagnata dall'inizio di questa esperienza fino al taglio del
traguardo!”.
Quanto
conta il sostegno di famiglia, amici, fan e come contraccambi?
“Il sostegno della mia famiglia e dei
miei fan viene contraccambiato dal mio essere semplice e trasparente, sono la
Maria che va a prendersi il gelato dopo la scuola, la Maria che scherza e ride difronte
ad una pizza, la Maria professionale sul bordo Vasca con i miei atleti e
ragazzi”.
Sembra avere una marcia in più Maria,
sembra essere in una botte di ferro, ha dalla sua parte la sua famiglia che la
incita, la sostiene, la supporta in allenamenti e gare, interessandosi a lei ed
esultando insieme, quando è possibile, per le sue prestazioni, podi, vittorie.
Sono belle le vere amicizie nello sport, senza invidia e senza gelosie ma
allenarsi insieme, passarsi consigli e insegnamenti, tifare l’altro e sentirsi
parte di un successo sperato, voluto, ottenuto dopo periodi di fatica superando
crisi e crolli.
Quanto
e come soffri e gioisci negli allenamenti e gare?
“Sono cresciuta a pane, acqua colorata e
asfalto, ho 25 anni alle spalle di allenamenti, sacrifici e competizioni, il
sacrificio è il mio pane quotidiano, senza sacrificio non si ottengono
risultati!”.
Per ottenere qualcosa bisogna
impegnarsi, essere fiduciosi, resilienti, saper affrontare crisi e difficoltà,
avere buone relazioni ed essere consapevoli che la vita è fatta di fasi e di
cicli.
A
quale campionessa ti senti più vicina? “Non ho campionesse a cui m'ispiro, prendo il
bello di ogni campionessa e le ammiro dallo schermo, una in particolare è la
Sara Dossena”.
Per diventare campioni bisogna copiare
dai campioni, capire come hanno fatto loro, qual è stato il loro percorso e
provare a imitarle a ispirarsi a loro diventando poi riferimenti per altri
atleti più giovani.
Ora
cosa vedi davanti a te? “Ci sono tanti progetti per la stagione che verrà ma COVID permettendo
c'è la viviamo giorno per giorno, non riusciamo a programmare obbiettivi troppo
distanti dal domani, dunque incrociamo le dita e speriamo che tutto finisca
presto e possiamo tornare ad abbracciarci”.
Nonostante il COVID, nonostante le
avversità bisogna avere sempre una minima progettualità futura che aiuta a
sentirsi vivi e propositivi alla ricerca del meglio per se stessi cercando di
individuare obiettivi e mete sfidanti e cercando di trasformare sogni in
realtà.
Cosa
c'è oltre lo sport? “La
solidarietà, amo aiutare le persone che non hanno ricevuto il dono della
libertà, in particolare ho a cuore i ragazzi di Spiragli di Luce che seguo con
dedizione e amore nelle loro esperienze Natatorie!”.
In effetti, dalle parole di Maria emerge
che nella sua vita c’è famiglia, sport e solidarietà, lei stessa fa parte di
una squadra il cui nome dice tanto: Podistica Solidarietà, che raccoglie premi
e offerte volontarie per aiutare poi i più bisognosi, famiglie, individui e
associazioni. Io stesso sono ciclista di Podistica solidarietà, sono stato
anche triatleta di Podistica solidarietà e ho intenzione di rinnovare il
tesseramento. Inoltre Maria segue da vicino l’Associazione Spiragli di Luce di
cui ho conoscenza attraverso la presidente Elisa Tempestini anche lei molto
impegnata nello sport e nella solidarietà con la sua associazione con la
squadra Podistica Solidarietà capitanata dal presidente Pino Coccia molto
attento agli atleti delle diverse discipline sportive e alle persone bisognose
nel territorio laziale.
Elisa e l’Associazione Spiragli di Luce
sono menzionati nel libro “Sport, benessere e performance. Aspetti
psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta”.
Un'intervista a Elisa che descrive anche
l’Associazione Spiragli di Luce, è riportata nel libro "Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti”.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
Nessun commento:
Posta un commento