Matteo SIMONE
Dal 9 al 11 Ottobre 2020 si sono svolti ad Arezzo i Campionati Italiani Individuali Master su Pista.
Tra gli atleti
partecipanti anche una rappresentativa dell’Atletica La Sbarra, di seguito i
risultati individuali e a staffetta.
Federica
Gallo: 400 metri 1’11”.26 (6^ SF35); 800 metri 2’39”05 (8^
SF35)
Italo
Madama 400 metri 1’07”40 (9° SM55)
Vincenzo
Paduano 800 metri 2’08”00 (5° SM35)
Mario
Di Benedetto 800 metri 2’13”24 (9° SM40)
Fabrizio
De Grandis 800 metri 2’18”63 (9° SM45)
Fabio
Lupinetti 5000 16’14”30 (6° SM45)
SM55 con i compagni di squadra: Pino Masi, Fabrizio De Grandis, Massimo Mantellassi,
Italo Madama Staffetta 4X400 metri 4’33”89 (4^ SM55).
Di seguito Italo Madama e Mario Di
Benedetto raccontano la loro esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Come
hai gestito il periodo del covid?
Italo:
“Il periodo covid, cerco di gestirlo
rispettando i comunicati dei medici”.
Mario:
“Rispettando le limitazioni imposte. Ma
senza paura o allarmismi eccessivi”.
Come
ne sei uscito fuori?
Italo:
“Mentalmente non ne sono uscito, ho paura”.
Mario:
“Ancora non si esce da questo brutto
periodo. Però cerco di viverlo in modo che non pesi troppo soprattutto a mio
figlio (5 anni) sforzandomi di fargli vivere i momenti della sua età in modo
più normale possibile. Anche se ciò non è sempre fattibile”.
Purtroppo dall’inizio di marzo la
pandemia sta mettendo a dura prova le persone, e sembra che non ne siamo ancora
usciti fuori. La pandemia sta togliendo parte di vita alle persone, soprattutto
ai più piccoli che si vedono negati alcune abitudini di sano divertimento
attraverso giochi, attività, sport.
Come
sono andati i Campionati Nazionali in pista?
Italo:
“Potevo sicuramente far meglio, comunque
bella esperienza”.
Mario:
“I Campionati Nazionali in pista (staffetta
e 800) sono andati male per la staffetta 4x100 perché siamo stati squalificati,
un cambio non è andato bene. Ma son cose che succedono, poi non avevo provato
perché ho sostituito un amico che, causa di forza maggiore, non ha potuto
partecipare all‘evento. Sull’800 invece è andata bene, ho fatto quello che era
nelle mie possibilità. E per il risultato conseguito ringrazio sentitamente il
mio coach Marco Testero che mi supporta giorno dopo giorno negli allenamenti. E’ anche merito suo se sono riuscito a raggiungere questo livello di
preparazione. Il prossimo anno si cercherà di fare meglio”.
Purtroppo succedono gli imprevisti
quando non si arrivi pronti e preparati a un evento programmato e pianificato,
ma si apprende sempre dall’esperienza e si fa tesoro sia degli eventi piacevoli
che di quelli spiacevoli. Purtroppo la pandemia sta stravolgendo la vita e le
abitudini delle persone, si cerca giustamente di stare alla larga dagli altri
per non rischiare la propria salute e quella dei propri cari, ma la vita
continua e bisogna organizzarsi per continuare a inseguire mete e obiettivi
comunque sfidanti.
Famiglia,
amici, fan in che modo si interessano a te e ti supportano?
Italo:
“La famiglia mi supporta tanto, anche gli
amici che non corrono”.
Mario:
“Famiglia amici e fan sono tutti
importanti nella vita. La mia famiglia mi supporta e grazie a loro che riesco a
ritagliarmi il tempo utile per allenarmi. In qualsiasi sport il sostegno della
famiglia è fondamentale perché devi essere libero con la testa e concentrarti.
Se la famiglia non ti supporta è tutto molto più difficile. I miei amici si
interessano alle mie corse e mi apprezzano perché notano in me uno spirito di
sacrificio importante. Anche perché nella vita non c è solo la corsa”.
E’ importante ritagliarsi un po’ di
tempo nell’arco della giornata o della settimana per dedicarsi a una passione
importante come può essere lo sport che rende felici, fa sperimentare un senso
di libertà, aiuta a tenere fisico e mente allenati e in salute.
Non si può rinunciare completamente a
passioni e hobby e non si può smettere di vivere ma si possono trovare le
modalità per continuare a vivere sperimentando benessere e anche performance
attraverso lo sport.
Cosa
diresti a te stesso di 10 anni fa?
Italo:
“Direi a Italo: ce potevi pensa prima a
correre”.
Mario:
“Mario di 10 anni fa era più o meno quello
di ora. Comunque sempre con la passione per lo sport (10 anni fa facevo nuoto).
Ma la mia vita dieci anni fa non era quella di ora (la nascita di Mattia ha
cambiato tutto in positivo ovviamente ma con più responsabilità, rinunce,
momenti emozionanti, insomma conseguenze di tutto quello che comporta la
nascita di un bambino)”.
Quanto
conta il sostegno di famiglia, amici e dei tuoi fan e come contraccambi?
Mario:
“Sono tutti importanti. Ovviamente la
famiglia gioca un ruolo fondamentale e cerco sempre di conciliare le mie
passioni con i loro bisogni senza trascurali e facendomi sempre trovare pronto
nella vita di tutti i giorni e alla gestione familiare. Con i miei amici mi
diverto e mi sono di grande aiuto perché è bello con loro trascorrere momenti
spensierati e gioviali in cui scarichi e ti stacchi dalla vita stressante di
tutti i giorni”.
La vita è molto ricca e interessante, ci
sono momenti e periodi di incombenze e anche momenti ricchi e densi e intensi
di affetto, svago, amicizia, lavoro.
Interessante
anche la testimonianza di Federica Gallo attraverso risposte ad
alcune mie domande di un po’ di tempo fa.
Qual
è stata la gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Considerata la mia breve carriera
agonistica, al momento posso dire che il mio primo 800 in pista è stata la gara
globalmente più piacevole, perché non avevo troppa ansia, nel primo giro ho
avuto la sensazione di controllare abbastanza bene il ritmo e nel secondo mi
sono concentrata in un sorpasso che non è avvenuto per un pelo, ma alla fine
sono comunque stata contenta. In altre gare invece ho sperimentato un misto di
sensazioni belle, delle prime fasi di corsa, ed altre brutte, quando
sopraggiungeva l’affaticamento finale ed entravo in uno stato di lotta interna
fra la parte di me che voleva mollare e l’altra che resisteva per guadagnarsi
il traguardo e per gioire delle emozioni di soddisfazione per un personal best
ottenuto, o per una premiazione inaspettata”.
L’atletica in pista è un gioco duro, si
cerca di avere tutto sotto controllo a partire dalle proprie sensazioni
corporee e mentali, bisogna tenere a bada eventuali sabotatori mentali interni
e cercare di ascoltare gli aiutatori mentali che danno coraggio nell’insistere
con fiducia ad andare avanti e a volte si spera in qualcosa di più che non
arriva e bisogna accettare e continuare a lavorare duramente.
Una
frase o parola che ti aiuta nelle difficoltà? “’Dai! Mica intendi mollare prima della
fine?’, o ancora semplicemente ‘Zanna’ (per cercare di rievocare la grinta, la
tenacia e la resilienza di Zanardi). Quando vivo quei momenti di difficoltà
però mi rendo conto che dovrei avere pronto qualche altro mantra di riserva,
magari più potente”.
A volte bisogna cercare dentro di sé
risorse utili per andare avanti in momenti di difficoltà ma può essere
altrettanto utili ispirarsi a qualcuno che stimiamo che riteniamo grandi e
resilienti persone che nonostante tutto riescono ad ottenere grandi successi.
Come hai scelto la tua squadra attuale?
“Nel corso dei mesi passati, un compagno di allenamento (Fabrizio De
Grandis) mi ha parlato spesso dell'ASD La Sbarra, vantandone la
multidisciplinarietà e in particolare la presenza, come associazione, alle gare
in pista o più affini ai miei obiettivi. Io ero tesserata Fidal da appena un
anno con una ASD che si occupa per lo più di distanze dai 10 km in su e quindi
nelle gare in pista mi sono sempre ritrovata a dover partecipare da sola,
principalmente per questo ho pensato fosse meglio cambiare squadra: vorrei
condividere almeno alcuni momenti agonistici con il supporto di amici e
cercando di ricambiare il loro sostegno con il mio contributo”.
In effetti da un po’ di anni l’Atletica
La Sbarra è presente spesso in gare in pista a livello provinciale, regionale e
anche nazionale con atleti che si mettono in gioco non solo con la corsa ma
anche con lanci e salti gareggiando individualmente per la squadra o
partecipando a staffette e, io stesso mi sono sperimentato nel salto in alto e
salto triplo nonostante sia un atleta delle lunghe distanze.
Come sei stata accolta? Come ti trovi?
“Purtroppo, visto il lockdown decretato a causa del coronavirus, non ho
avuto ancora tempo sufficiente per conoscere ed essere conosciuta da tutti i
membri della squadra, però ho notato grande disponibilità da parte di tutti, e
attenzione da parte del presidente e dei coordinatori”.
Che intenzioni hai?
“Di sicuro resta salda la mia intenzione di partecipare a qualche gara a
squadre o staffette di vario genere. Poi il resto si vedrà in divenire”.
Fabio
Lupinetti tempo fa ha risposto ad alcune mie domande
che riporto di seguito.
Quanto credi in te stesso?
“Tanto, penso sempre e comunque che posso migliorare perché è solo una
questione di allenamento, non mi pongo mai limiti”.
E’ un ottimo punto di partenza pensare a
sé stessi, a quanto si vale, a quanto si ha lavorato e avere la coscienza a
posto per presentarsi allo start con fiducia e voglia di fare bene.
Sogni da realizzare? Prossimi obiettivi?
“Di sogni ne ho tanti, il mio obiettivo è migliorare”. Come hai
scelto la tua squadra? “Ho scelto l’Atletica La Sbarra perché avevo
voglia di correre con la squadra del mio quartiere”.
Che intenzioni hai?
“Essere un buon compagno di squadra per tutti”.
Un caloroso benvenuto a Fabio Lupinetti
nell’ASD Atletica La Sbarra, di cui sono anch’io atleta e Vice Presidente.
Complimenti agli atleti dell’Atletica
Sbarra che si sono presentati i Campionati Italiani Individuali Master su Pista,
si sono allenati, hanno speso risorse ed energie per fare del proprio meglio
portando il nome della squadra a una gara nazionale in un periodo di incertezze
e confusione, ognuno di loro è stato un esempio per eventuali altri atleti che
potrebbero mettersi in gioco nelle prossime occasioni.
Complimenti agli atleti dell’Atletica
Sbarra che avevano programmato questa trasferta allenandosi seriamente, anche
se poi non si sono potuti presentare ma avranno modo di riprovare alle
prossime. Complimenti a tutti agli atleti dell’Atletica Sbarra che hanno
sfiorato il podio.
Complimenti a tutti agli atleti
dell’Atletica Sbarra che hanno gareggiato in più gare. Complimenti ai nuovi
atleti dell’Atletica Sbarra che si sono inseriti in squadra esordendo con la
maglia sociale in una gara nazionale. Complimenti alle donne dell’Atletica
Sbarra che aumentano e fanno squadra in allenamento e in gara. Complimenti ai
dirigenti dell’Atletica Sbarra che guidano, coordinano, coinvolgono.
Questo è lo sport che promuovo non solo
come compagno di squadra ma anche in qualità di psicologo dello sport e
dell'esercizio fisico, uno sport che fa portare a casa esperienze di vita, di
fatica, di obiettivi da cercare di raggiungere, di momenti insieme, di viaggi
per e post gara, di allenamenti insieme, percorsi insieme con il sorriso,
entusiasmo, consapevolezza, fiducia e tanta resilienza, grazie a tutti.
L’Atletica La Sbarra è menzionata in
alcuni miei libri:
“Cosa
spinge le persone a fare sport?”, edito da Aracne Editrice, Prefazione di
Isa Magli. Il libro riporta alcune interviste fatte ad atleti di diverse
discipline sportive e indaga sulla motivazione che spingono le persone a fare
sport. Non solo la performance, ma anche la voglia di mettersi in gioco, di
mantenersi in forma, di rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e
relazionale. Una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per
provare a non mollare e per migliorarsi.
“Sport
benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e
performance dell’atleta”, edito da Prospettiva Editrice. Sollecitato da un
amico triatleta ho pensato di scrivere un libro che parli non solo di campioni,
ma anche dell’atleta comune lavoratore, il quale deve districarsi tra famiglia
e lavoro per coltivare la sua passione sportiva, per trovare il tempo per
allenarsi, praticare sport, stare con amici atleti, partecipare a competizioni.
Attraverso questionari ho raccolto il punto di vista di atleti comuni e
campioni, per approfondire il mondo dello sport, e in particolare gli aspetti
che incidono sul benessere e sulla performance.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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