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Un po’ di tempo fa Andrea Di Somma, il presidente dell’Atletica La Sbarra, di cui io sono vice presidente, mi comunica il suo progetto di organizzare una squadra di 10 atleti per partecipare alla 1^ edizione di “Resia Rosolina Relay”, una gara a staffetta della lunghezza di 431km percorrendo di corsa a piedi la pista ciclabile lungo l’Adige.
Ho aderito fin da subito
all’iniziativa e preparato in tal senso fisicamente e mentalmente non
trascurando l’abbigliamento essenziale con opportune attenzioni agli aspetti di
visibilità in vista di frazioni notturne e con clima atmosferico avverso.
Cosa c'è prima di una gara?
Pensieri, dubbi, preoccupazioni,
paure, timori, ansie, entusiasmo, aspettative, incontri, viaggi. Organizzazione,
decisioni, previsioni, proiezioni, scelte, incontri, viaggi, pensieri, dubbi,
incertezze, timori, ansie, paure, fame.
Cosa c'è tra una partenza e un
arrivo?
C’è successo un po’ di tutto e nonostante
tutto, abbiamo rimodulato i nostri obiettivi, ci siamo ridimensionati e abbiamo
continuato fino alla fine, senza paura, senza mollare, felici e resilienti
portando a casa non coppe e non podi ma dentro di noi tanta ricchezza interiore
e tanta conoscenza di noi stessi nella difficoltà e tante scoperte di luoghi,
ambienti, persone, culture.
Organizzazione minuziosa e perfetta
da parte di Andrea, alternanza di momenti di sconforto e di esultanza,
condivisione di spazi, alimenti, vestiario. Estrema attenzione ad usare
qualsiasi accortezza per evitare rischio di eventuale contagio cercando di
essere nel miglior modo possibile le opportune indicazioni in tal senso.
È importante avere obiettivi per
organizzarsi fisicamente e mentalmente per portarli a termine anche se sono
difficili, sfidanti, stimolanti ma non impossibili. È importante conoscere
persone che stimolano, coinvolgono, propongono, organizzano.
È importante avere sempre un piano
B, cercare di essere sempre pazienti e fiduciosi e rimodulare sempre piani e
programmi in base a ciò che c’è nel momento presente, a ciò che si ha a
disposizione.
Cosa c'è dopo una gara?
Dopo la gara ci sono i saluti, i
congedi, i commenti, le sorprese, i risultati, si ritorna alla quotidianità, si
danno appuntamenti per altre gare a partire dall’indomani. Tanti fotografi pronti a immortalare le gesta atletiche dei
concorrenti e anche le pose strane e bizzarre degli astanti.
Cosa spinge le persone a fare sport?
Avventurarsi, sperimentarsi, viaggiare,
conoscere persone, luoghi, culture, ambienti, situazioni, se stessi. Mettersi
in gioco per sperimentarsi, apprendere, scoprire, conoscere. Decidere obiettivi
sfidanti, difficili, stimolanti ma non impossibili. Una spinta motivazionale
dettata da cuore, testa e corpo per provare a non mollare, per condividere
momenti fatti di viaggi e incontri, per superarsi.
È importante lavorare su obiettivi, superare
errori e sconfitte, si impara da tutto ciò che succede e si può fare meglio in
futuro come individui e come squadra conoscendosi meglio. Si impara sempre
dall'esperienza, solo mettendosi in gioco e facendo esperienza ci possono
essere i presupposti per far meglio e conoscersi meglio.
Cosa c’è dietro lo sport?
Tanta passione, allenamenti,
incontri, fatica, tante decisioni, presenza, attenzione, focalizzazione.
Squadre, gruppi, associazioni. Lo sport permette di assaporare la ciclicità
dell’esperienza come nella vita, fatta di partenze e arrivi, incontri e
congedi, attivazione e rilassamento, tensione e relax.
Lo sport è una metafora della vita,
c’è la crisi e soluzione senza darsi per sconfitti ma accettando e cambiando il
corso degli eventi con fiducia e resilienza uscendone fuori sempre più
rafforzati. Lo sport rende felici nonostante la fatica; lo sport permette di
approfondire la conoscenza di sé stessi.
Un mondo dietro lo sport, tanta
fatica e impegno con passione e determinazione, tanti pensieri e dubbi, tante
sfide e sogni da realizzare, tante prove in allenamento e gara, tante persone
dietro gli atleti; tante gioie e soddisfazione oltre a tanti aspetti da curare
quali forza fisica e mentale.
Che significa fare squadra? Condividere momenti, situazioni, obiettivi, viaggi, cibo. Fidarsi e affidarsi, confrontarsi e aiutarsi. Essere risorsa per l'altro, avvalersi delle risorse altrui. Essere coraggiosi senza paura, diventare Team Senza Paura.
Davvero un'avventura di corsa da Resia a Rosolina, staffetta di 10 atleti percorrendo la ciclabile del fiume Adige. Il secondo frazionista si è perso, ha deviato dopo 8 km ne mancavano 2km era forte in discesa andava a 3'30" mi ha dato il cambio 50' di ritardo.
Erano
quasi le tre di notte correvo forte la 3^ frazione da Laudes – Ponte a Prato
allo Stelvio – Campo Sportivo km 9,86, ma attento alle eventuali segnaletiche
per terra e davanti, seguivo l'Adige, ascoltandolo, non molto freddo, non molta
pioggia, a volte indeciso dove continuare, ho rischiato anche io di andare
fuori percorso ma trovandomi davanti i binari sono subito tornato indietro.
Proseguendo c'era una sbarra e sterrato, ma avevo chiesto com'era il percorso e mi aspettavo sia lo sterrato che i laghetti a Prato dello Stelvio, sono andato forte. Paesaggi stupendi, montagne, fiume, prati, colline, meleti e vigneti. Stanchezza, poco riposo, mi ero portato un contenitore con riso, legumi, pane con noci, frisella integrale con olio e pomodorini, mi è durata per il pranzo e cena pre gara e per il termine prima frazione, poi barrette, banane.
Seconda
mia frazione era la 15^ da Nave san Felice al Carcere di Trento km 10,90, dopo
tanta pioggia un po' di sereno ma il vento mi bloccava e spostava a sinistra,
ma andavo avanti verso le montagne spettacolare arrivando al carcere di Trento.
Nei pressi di Verona ancora qualche
dubbio da parte di qualcuno se era il caso di continuare o fermarsi, fare una
cena insieme e tornare a casa. Ma non abbiamo mollato, abbiamo ripreso da
Verona con una grandissima frazione di Roberto del Negro. È ritornata a tutti
la voglia di correre più forte fino alla fine fino a Rosolina. Mi sono offerto
per anticipare le mie frazioni o fare frazioni in più ma ognuno ha cercato di
fare il proprio meglio cercando di recuperare energie riposando e cercando di
mangiare o bere qualcosa.
Corro
la 33^ frazione da Badia Polesine Loc. Bova a Barbuglio di Lendinara km 10,86, alle
3 di notte, la mia 4^ frazione vado fortissimo, senza orologio, scopro di aver
corso a 4’31 al km, doveva essere la mia ultima frazione e mi sembrava
impossibile avere ancora tutte queste energie, ma avevo tanta fiducia. Quando arrivai al
cambio avevo bisogno di defaticare un pochetto, mi aspettava Serena per accompagnarmi alla macchina e poi di corsa al prossimo cambio.
Dorotea
non si sentiva di correre la sua 4^ frazione, la 35^ da Ca’ Zen Di Lusia a Boara
Polesine Fraz. di Rovigo km 6,91, e mi propongo di sostituirla dopo di un
recupero di meno di 1 ora che era la frazione che correva Vincenzo. Parto
inizialmente piano per finirla e non farmi male, dopo qualche chilometro mi
affianca un atleta e mi supera, lo seguo, va fortissimo ma sono fiducioso e
resto attaccato a lui, io senza orologio, lui inizia a guardare l’orologio e
dice che dovevamo trovare la postazione del cambio ma niente si continuava a
correre, finalmente la individuiamo e vado ancora più forte perché intravedo i
miei amici di squadra, avevo corso 8km, avendo la conferma che se vuoi puoi,
abbiamo energie residue che nemmeno noi ci aspettiamo.
Un po’ di tempo fa intervistai
Serena Natolini e sono interessanti le sue risposte.
Quale esperienza ti dà fiducia nel
riuscire? “Non c’è
un’esperienza in particolare. Ho sempre affrontato ogni situazione a testa
alta; a volte è andata bene, altre meno, ma da ognuna ho sempre imparato
qualcosa. Penso che a darmi fiducia sia la consapevolezza che ogni situazione
ci insegni qualcosa e ci faccia crescere.”
C’è una parola o una frase che ti
aiuta in eventuali crisi?
“The moment you're ready to quit is usually the moment right before a
miracle happens (Il momento in cui sei pronto a smettere è di solito il momento
giusto prima che accada un miracolo) ...DON'T GIVE UP (NON ARRENDETEVI)! Come
stato su Whatsapp ho da tempo questa frase che mi dà molta forza nei momenti
difficili e mi aiuta a non mollare mai.”
A tal proposito segnalo alcuni
libri:
Lo sport delle donne. Donne sempre
più determinate, competitive e resilienti
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=425&controller=product
Maratoneti e ultrarunner. Aspetti
psicologici di una sfida
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libro, clicca qui: https://issuu.com/edizionipsiconline/docs/matteo_simone-maratoneti_e_ultrarun
Cosa spinge le persone a fare sport?
https://www.libreriauniversitaria.it/cosa-spinge-persone-fare-sport/libro/9788825528275
Dott. Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
Sito web: www.psicologiadellosport.net
Blog: http://ilsentieroalternativo.blogspot.it/
Libri: http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
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