Mentalmente sono molto forte, credo sia la mia risorsa più grande
Matteo Simone
Domenica 29 gennaio 2023 ha avuto luogo la prima edizione della “Misano Marathon”, gara podistica, dedicata a Marco Simoncelli, organizzata dal “Club Super Marathon Italia” presso il circuito “Misano World Circuit Marco Simoncelli” di 4.260 metri.
La manifestazione prevedeva diverse distanze di gara: mezza maratona, maratona e ultramaratona di 58 km.
La 58 km è stata vinta da Matteo Lucchese (Atl. Avis Castel S. Pietro) in 3h41'31, precedendo Alessio Gazzo (ASD Educare con il movimento) 3h54’04” e Alessio Grillini (Liferunner) 4:09:18. Tra le donne ha vinto Eleonora Rachele Corradini (Grottini Team Recanati) in 4h28'05, precedendo Silvia Torricelli (Tricolore Sport Marathon ASD) 4h40’54” e Samantha Graffiedi (S.P. Seven) 4h55’21”.
La maratona è stata vinta da Riccardo Vanetti (Podistica Pontelungo Bologna) in 2h29'55, precedendo Luigi Pecora (Liferunner) 2h45’19” e Paolo La Placa (Maratoneti Cittadellesi) 2h46’. Tra le donne ha vinto Federica Moroni (G.S. Gabbi) in 2h52'20, precedendo Liliana Virlan (Running Team Mestre) 3h25’43” ed Elena Donati (Rimini Marathon) 3h50’43”.
La mezza maratona è stata vinta da Jacopo Boscarini (Atletica Grosseto Banca Tema) in 1h09'30, precedendo Enrico Bartolotti (Liferunner) 1h10’12” e Giusto Simone (Atl. AVIS Castel S. Pietro) 1h10’34”. Tra le donne ha vinto Sonia Del Carlo (A.S. La Fratellanza 1874) in 1h27'10, precedendo Barbara Cimmarusti (Grottini Team Recanati) 1h33’45” e Licia Piccinini (A.S.D. Dinamo Sport) 1h34’38”.
Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Alessio Grillini attraverso risposte ad alcune mie domande.
Complimenti per il terzo posto a Misano, soddisfatto? Ciao Simone, molto soddisfatto, anche perché vengo da alcuni acciacchi e non ero in scarico, quindi la giudico una ottima performance, per il mio livello e considerando tutto questo.
Un podio molto prestigioso accanto a due atleti che hanno indossato la maglia azzurra della nazionale italiana di ultramaratona: Matteo Lucchese, l’8 settembre 2018 ai Campionati Mondiali km 100 a Sveti Martin Na Muri e Alessio Gazzo, il 17 e 18 settembre 2022, ai Campionati Europei 24h di corsa su strada a Verona.
Come hai scelto questa gara? Quando ho visto che in calendario era in previsione una gara dedicata a Simoncelli ho subito cercato di avere informazioni. Sono molto legato alla figura di Marco Simoncelli, e la sua morte mi ha toccato profondamente. Il 29 Gennaio è stato l'incastro perfetto in ottica della gara per cui mi sto preparando, la 100 km del Conero, il 25/2. Un ottimo lungo, con una grande cornice, quella del circuito, per uno scopo davvero bello. Ricordare il nostro numero 58.
Davvero una gara in calendario utile a tanti in base al programma di allenamento e ai prossimi obiettivi importanti, un lunghissimo utilissimo per preparare gare dai 100km in su insieme a tanti altri atleti competitivi con cui confrontarsi.
Avevi tutto sotto controllo? Criticità? Direi di aver condotto una buona gara, forse tra il decimo e il trentesimo km potevo dare di più, ma avevo timore del vento e del freddo, sapevo che questi fattori potevano aumentare il mio consumo di energie, motivo per cui ho tenuto un atteggiamento prudente.
Nelle gare lunghissime bisogna essere prudenti e conoscersi bene per evitare brutti scherzi nell’ultima parte di gara dove a volte i serbatoi energetici scarseggiano e si fa fatica a tenere il ritmo giusto fino alla fine.
Com'è stato atleticamente il 2022 e cosa ti aspetti dal 2023? Il 2022 è stato un anno un po’ sfortunato. Era partito bene, una discreta maratona a Pesaro, e anche una buona vittoria alla 6 ore di Fano. Poi ho contratto il Covid, ho rischiato davvero grosso, e da lì in poi atleticamente ho fatto davvero fatica a riprendermi. Nonostante questo, testardo come sono, non volevo buttare via un anno di sport, e ho voluto onorare le gare a cui tenevo, Mondiale di Ironman (perché questo è il mio sport prevalente), 50 km di Romagna e 100 km del Passatore, chiuse comunque dignitosamente. Poi un brutto incidente a due settimane dall'Ironman di Cervia, due costole rotte, gara fatta in sofferenza, ma comunque, sempre di cuore un buon finale. Adesso sento che fisicamente sto finalmente tornando a crescere, gli acciacchi sono solo un ricordo, e ho davvero voglia di rimettermi in gioco.
La tua gara più difficile? Ironman Cervia con le costole rotte, ma facendo lunghe distanze, è facile e prevedibile trovare iceberg lungo il percorso. Bisogna metterlo in conto, e saper gestire alla meno peggio, fin dove possibile.
Bisogna mette in conto tutto, anche se si è abituati a soffrite, a gare di endurance, a volte la vita ci riserva delle sorprese e bisogna rimettersi in gioco con pazienza e gradualmente per continuare a rincorrere sogni difficili ma non impossibili.
Il 6 marzo 2022, Alessio vince la 6^ Supermarathon 6 ore con l’ottimo chilometraggio di 78,710 km precedendo Benito Pasquariello 75,602 km e Maurizio Bisacchi 73,344 km.
Alessio Grillini ha gareggiato ai Mondiale di Ironman a St.George, Utah, Stati Uniti, il 7 maggio 2022 concludendo la gara in 11h20’ e dopo un paio di settimane il 21 maggio 2022 ha corso anche la 100 km del Passatore in 8h50’09”. Inoltre, a settembre un'ottima prestazione all’Ironman di Cervia con il crono di 9h34’48”.
Quali sono i tuoi progetti, ambizioni, mete, sogni? La mia soddisfazione più grande è sempre quella di vedermi migliorare, anno dopo anno, a piccoli passi. Ho 44 anni, credo di avere la massimo 6/10 anni ancora al top, mi piacerebbe fare un podio di categoria in ironman, e poter pensare di giocarmi i primi posti in una 100.
Alessio sembra essere sempre più performante e confidente con le gare di endurance, e sembra che per lui debba ancora venire, centrando i suoi obiettivi.
Come stai cambiando attraverso lo sport? Lo sport ti aiuta a vivere, non solo, forse addirittura, ti tiene vivo. Diventa parte di te, lo senti nel tuo io, è uno stile di vita. Una parte di vita, importante.
Prossimi test e/o gare importanti? Per ora 100 km del Conero, e probabilmente Ironman Victoria e 100 km del Passatore.
Il 25 febbraio 2023 si disputerà una bellissima gara, l’Ultramaratona del Conero, 2° Memorial Mimmo Strazzullo a Porto Recanati, gara nazionale FIDAL di corsa su strada, organizzata da Grottini Team Recanati ASD, distanze: 100 Km – 50 Km – 30 Km - Staffetta 10x10Km.
Cosa dice di te la tua squadra, famiglia, colleghi, amici? Colleghi e amici mi osservano tra l'incredulità e l'ammirazione. Comunque tutti comprendono che gli incastri mortali che faccio, nascono da una grande passione e da una profonda motivazione. Mi rispettano e mi sostengono tutti. Non tolgo tempo né a mio figlio, che è la cosa per me più importante, né agli impegni, a partire dal lavoro. Piuttosto, azzero il tempo per me, forte del fatto, che comunque ritengo tempo prezioso, dedicato a me, anche quello in allenamento. Ovviamente, inutile dirlo, squadra e famiglia mi sostengono, ed è un fattore importante.
Quando c’è forte passione e motivazione, si può fare tutto, si riesce a trovare tempo e spazi per allenarsi e incastrare sedute di allenamento anche di discipline sportive diverse.
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Nasco nel basket, poi sciatore. Finisco poi per ripiegare come tanti sulla palestra, salvo poi scoprire, per caso, la corsa, a più di 30 anni suonati.
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? Credo di sapermi gestire molto bene, se programmo una cosa, è quella, non ci possono essere ostacoli. Mentalmente sono molto forte, credo sia la mia risorsa più grande.
Che significato ha per te una vittoria o sconfitta? Vittoria e sconfitte insegnano, e ti fanno sentire vivo. Fanno parte del gioco, e una è legata all'altra. Sono competitivo, mi piace la sfida, ma ogni giorno mi convinco sempre di più, con tutto quello che succede, che la vera vittoria è poter correre. Non è banale, dobbiamo essere grati di questo.
Non si può sempre vincere e a volte le sconfitte incrementano la motivazione a continuare ad allenarsi seriamente e metodicamente per cercare la performance migliore la peak performance che trasformare sogni in realtà.
Quali sensazioni sperimenti prima, durante e dopo una gara? Prima della gara sono tranquillo, cerco di concentrarmi e mentalizzare quello che potrà essere. Visualizzo il viaggio. In gara penso molto, le mie sono distanze lunghe, più che nella sfida, mi proietto in un viaggio introspettivo, che mi motiva, ma allo stesso tempo stabilizza, nello sforzo atletico. Il dopo gara invece è assoluto senso di realizzazione. Anche se ahimè dura ben poco, perché c'è subito una ricerca di nuove sfide. Diciamo che l’appagamento diventa lo stimolo per rimettersi subito in gioco. E questo credo sia la parte di questo sport più bella. Stimoli, sfide, appagamento. In un mondo che oggi offre davvero poco là fuori.
Molto interessanti le strategie pre e durante la gara. Importantissimo mentalizzare la gara, esercizi di consapevolezza e simulazione per capire come si sta e come si può fare. Dopo ci vorrebbe più tempo per godere, condividere, far depositare, assimilare, memorizzare sensazioni ed emozioni forti e poi si riprendono i sogni e le sfide lasciate in sospeso.
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? Le difficoltà sono nell’incastrare la preparazione tra gli impegni della vita di un uomo normale, i rischi sono gli infortuni, e gli incidenti. Quando corro, o sono in bici, ho sempre più paura delle auto. Capita sempre più spesso che non ti vedano, o se ti vedono, ti insultano. Pur girando quasi nel fosso.
Bisogna sempre fare attenzione e trovare un giusto equilibrio tra luoghi e tempi di sport e salute fisica e mentale.
Quali abilità fisiche e/o mentali bisogna allenare? Resistenza, fisica e mentale. Conoscenza profonda dei propri limiti, senza dimenticare la velocità, comunque.
Nelle gare di endurance vincolo quelli che curano sia il chilometraggio di quantità che la qualità senza escludere la serenità in allenamento e in gara.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per chi è dotato fisicamente, e meno mentalmente, può essere un aiuto. Nel mio caso, credo di avere queste doti invertite.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Ho superato sempre tutto credendo in me, e in quello che mi prefiggo di fare.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? Lo sport per un giovane credo sia vitale. Insegna ad affrontare difficoltà, sacrifici, sconfitte, insegna a programmarsi, e lottare. Cose che la nuova generazione sta perdendo dal suo DNA. Ti prepara sicuramente a essere un uomo. Poi, perché no, evidenziamo anche un bel fisico da portare in giro, che per un giovane è sempre motivo di vanto. Lo sport, infine, cari ragazzi, è emozione.
Sono tanti i vantaggi della pratica di una disciplina sportiva a partire dalla cura del corpo e dell’estetica fino ad arrivare a essere responsabili, maturi, resilienti e consapevoli delle proprie possibilità e caratteristiche e di eventuali criticità da voler e poter potenziare.
C'è stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l'uso? Ogni volta che riparti da zero dopo un infortunio, vedi tutto in salita. Prendere una scorciatoia forse sarebbe più semplice, anche per migliorarsi. Ma fortunatamente per me lo sport è un fatto personale, prima di tutto è una sfida con me stesso, e il doping in tutto questo non c’entra. Questo è il mio consiglio: focalizzarsi su sé stessi, se si ragiona così, non vi è ragione per pensare a scorciatoie. Credo sia il punto di partenza per stare lontani da certe situazioni. Poi credo incidano molto l’ambiente e le persone che ti circondano. Quindi sapersi contornare delle persone giuste, come nella vita di tutti i giorni, è importante.
Si può fare senza aiutini che causano malessere a lungo andare e che sono illegali soprattutto nei confronti degli altri avversari e prendono in giro se stessi e i propri fan.
Hai un modello di riferimento? Ti ispiri a qualcuno? Ammiro profondamente tanti campioni, a partire da Giorgio Calcaterra nel podismo, a Frodeno in Ironman. Ma non mi ispiro a nessuno. Io sono il mio modello di riferimento. Non sono di certo un campione, sono un semplice amatore, ma proprio partendo da qui, da questa umile consapevolezza, lavoro per migliorarmi focalizzandomi su quello che sono. In questi ultimi anni ho cercato sempre di correggere qualcosa, a volte sbagliando, ma molto più spesso centrando l’obbiettivo. Sono convinto che per tutti gli amatori, il punto di partenza sia il proprio io.
Giorgio Calcaterra recordman dell’ultramaratona, tre volte campione mondiale della 100 km, ha vinto per 12 volte consecutive la 100 km del Passatore, nel 2000 ottiene il suo personale best in maratona (2h13'15") e stabilisce il record mondiale di maratone corse in un anno sotto le 2h20'00" (16).
Jan Frodeno, recordman dell'Ironman, triatleta tedesco, classe ‘81, campione olimpico a Pechino 2008, 3 volte campione del mondo nel 2015, 2016 e 2019. È il detentore del record del mondo su distanza Ironman, con un tempo di 7h27'53", stabilito in Germania nel 2021.
Sogni realizzati e da realizzare? Il vero sogno, continuare a correre a lungo, poi chissà…ma a oggi mi sento appagato dal mio percorso personale.
In che modo ti senti un riferimento per gli altri atleti? Credo di essere un esempio di motivazione e di dedizione.
Tanta roba allenarsi e gareggiare per gare di ironaman e ultramaratone, non trascurando la qualità e la voglia di primeggiare.
Cosa c’è dietro un successo? Sacrificio e convinzione.
Cosa toglie e cosa dà lo sport? Lo sport toglie tempo, toglie forse risorse anche a livello economico, ma quello che ti restituisce a livello emotivo e interiore non ha prezzo.
Davvero una grande investimento che ripaga altamente degli sforzi e sacrifici fatti per ricevere in cambio tantissima consapevolezza, soddisfazioni, emozioni e sensazioni forti e intense che restano nel cuore, nella testa, nei muscoli per tutto la vita, soprattutto utili nei momenti e periodi difficili, critici, di demotivazione.
Quali sono i tuoi allenamenti più importanti e decisivi? Gli allenamenti decisivi sono quelli che fai nei giorni in cui tutto va storto, nei giorni in cui sei stanco, nei giorni in cui, anche semplicemente per il meteo, o fattori esterni, nessuno al tuo posto si allenerebbe. In quei momenti diventi decisivo.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
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