Penso sia andata meglio del previsto
Matteo Simone
Il 7 giugno 2023 si è svolta la gara Vertical Uphill della seconda edizione dei Campionati Mondiali di Trail e Corsa in Montagna (WMTRC) a Innsbruck nella valle dello Stubai, su un percorso di 7,1 km 1.020 metri d+.
La
campionessa mondiale è stata l’austriaca Andrea Mayr in 48’14”, precedendo la
keniana Philaries Jeruto Kisang 48’51” e la statunitense Grayson Murphy 49’22”.
La
squadra italiana femminile con 53 punti sfiora il podio (16^ Elisa Sortini
52’43”, 18^ Francesca Ghelfi 52’52”, 19^ Valentina Belotti 52’58”, 32^ Vivien
Bonzi 54’53”) classificandosi dopo Gran Bretagna (51), Germania (33) e Kenya
(17 punti).
Il
campione mondiale è stato il keniano Patrick Kipngeno 40’18”, precedendo
l’ugandese Levi Kiprotich 41’51” e il connazionale Josphat Kiprotich 42’04”.
La
squadra italiana maschile si classifica al 6° posto con 56 punti (14° Andrea
Rostan 43’53”, 19° Andrea Elia 44’18”, 23° Cesare Maestri 44’40”, 30° Tiziano
Moia 45’39”). Vince il Kenya (11), precedendo Uganda (21) e Svizzera (45).
Il 7 giugno 2023 si è svolta la Mountain
Classic e la campionessa è stata la statunitense Grayson Murphy in 1h04’29”,
precedendo la svedese Tove Alexandersson 1h05’26” e la keniana Joyce Muthoni
1h06’40”.
Le italiane ottengono un 6° posto di squadra
con 64 punti (14^ Francesca Ghelfi, 20^
Elisa Sortini 1h11’07”, 30^ Sara Bottarelli 1h13’13”, 41^ Vivien Bonzi 1h14’55”).
Ha vinto il Kenya (14), precedendo Gran Bretagan (43) e Francia (46).
Di
seguito, approfondiamo la conoscenza di Francesca Ghelfi (Pod. Valle Varaita)
attraverso risposte ad alcune mie domande dopo la gara.
Che
significato ha per te il mondiale trail 2023? Non saprei darle un significato particolare. Posso dire
che, visto che ho avuto un infortunio, consideravo il 2023 come un anno in cui
non avrei corso (questo fino a febbraio quando cercavo ti tornare a correre).
Ho corso poco senza allenamenti o lavori, il mondiale è stato una tappa grande
e importante rispetto a cosa pensavo e quindi posso continuare senza esagerare
e correre senza troppi pensieri.
È
andata come previsto? Criticità? Penso sia andata meglio del previsto, mi sentivo bene e non
ho avuto problemi fisici.
Cosa
lasci a Innsbruck e cosa porti via? Lascio la fatica, l'impegno che ho messo in quelle due gare
e le performance, non so se riuscirò a ripeterle anche se sarebbe bello. Mi
porto l'affetto e l'emozione di un bel pomeriggio con chi è venuto a vedermi (mamma, zia, l'allenatore Giulio ed Elena) e l'armonia con i tecnici e la
squadra italiana.
Ogni
gara è un test, un punto di arrivo e di ripartenza con nuove consapevolezze
puntando a prossimi obiettivi sfidanti preparandosi a dovere.
Cosa
hai scoperto degli altri atleti del mondo? Be sinceramente ho solo potuto ammirare che le altre
nazioni sono decisamente forti.
Cosa
e chi contribuisce al tuo benessere e performance? L'ambiente, allenarmi nei boschi,
in alta montagna, alcune volte in silenzio e con solo i cerbiatti. Oltre a
questo, anche i miei genitori.
Quali
caratteristiche e qualità possiedi come atleta? Come caratteristica ho sempre
pensato al fatto che io non ho un passato agonistico giovanile. Non gareggiavo
e non ero in gruppi sportivi prima dei 20 anni e sono sicura che è grazie a
questo che vedo e mi approccio allo sport in generale e agli allenamenti e alle
gare diversamente. Qualità non lo so.
Ritieni
utile lo psicologo nello sport? Per quali aspetti e in quali fasi? Vista l'importanza che ha la testa
sì. Ci va testa in allenamento come in gara, poi nella vita tutti abbiamo
problemi e difficoltà che hanno conseguenze sullo sport e su questo non saprei
dire.
La
gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle? Il trofeo Nasego 2021. È quella che
considero ancora la mia migliore prestazione. Era una gara che mi piaceva
perché mi aveva sempre regalato momenti belli insieme alla squadra.
Il
5 settembre 2021, tra le donne vinse il Trofeo Nasego la statunitense Grayson
Murphy in 1h45’56”, precedendo l’austriaca Andrea Mayr 1h48’15” e Francesca
Ghelfi 1h49’53”.
Tra
gli uomini vinse l’eritreo Petro Mam in 1h32’55”, precedendo Cesare Maestri
1h36’02” e il keniano Eric Muthoni Riungu 1h36’27”.
La
tua gara più difficile?
L'Europeo 2022 a El Paso. Non stavo bene e non ero mai stata in forma nel 2022
ma nessuno ci credeva perché si limitavano a vedere i piazzamenti in classifica
anziché guardare bene le mie prestazioni. Così sapevo che si aspettavano
qualcosa che non sarei riuscita a dare. Risultato che ho corso le due gare
faticando tantissimo e comunque impegnandomi al massimo.
Il
1° luglio 2022 si sono svolti gli Europei di corsa in montagna e trail a El Paso (Canarie) e Francesca comunque
ottiene due ottimi prestazioni contribuendo a due podi di squadra femminile
italiana: bronzo prova in salita (9^ Gloria Giudici 54’51”, 14^ Francesca
Ghelfi 55’38”, 19^ Elisa Sortini 56’42”, 21^ Alessia Scaini 57’21”) e argento
prova mountain (4^ Sara Bottarelli 1h20’20”, 6^ Alice Gaggi 1h21’16”, 14^
Francesca Ghelfi 1h23’18”, 24^ Lorenza Beccaria 1h27’02”).
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Non ho mai avuto crisi del genere:
‘non ho più voglia di correre’. Quando non mi vedevano a gare e allenamenti era
perché non potevo a causa di acciacchi fisici. Per le sconfitte, in senso di
risultati, penso che trovare un avversario più forte non sia una sconfitta. Ho
superato l'infortunio prendendo le scarpe e buttandole nel cestino (erano
comunque finite come scarpe) e dicendo basta: ‘io non corro più e non ci penso,
se mi passerà poi il male vedremo’. Così è passato meglio e senza troppe
angosce rispetto a quando cercavo di riprendere il più in fretta possibile e
facendo le cose più assurde per paura di perdere l'allenamento.
Correre
ad altissimi livelli diventando una fortissima atleta di punta della nazionale
Italia comporta anche dei costi da pagare in termini di pressioni da saper
gestire con la consapevolezza che viene prima il benessere e poi la
performance, si può far tutto e bene ma con calma, pazienza, accettazione.
Una
parola o frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? Quando ho iniziato mi dicevo
sempre: ‘mai camminare. Nelle corse lunghe e in tratti troppo ripidi, si
rallenta controllando fiato, cuore e gambe ma si rimane più concentrati e si
tiene un ritmo più facile andando sempre avanti con ritmo. Lo si può riportare
in ogni situazione.
L’esperienza
aiuta ad accettare, affrontare, risolvere, superare qualsiasi difficoltà e
crisi, soprattutto in gare difficili dove a volte vi è la sensazione che è
finito il carburante o si è sbagliato gara e c’è la tentazione di arrendersi,
fermarsi, mollare ma basta concentrarsi sul respiro e sulle sensazioni corporee
cercando di ritrovare stimoli e risorse residue che permettano di andare avanti
un passo alla volta fino alla fine, a volte basta anche un semplice gel o
integratore o anche una parola d’incoraggiamento, o un’immagine di successo del
passato per riavviare il motore.
Prossimi
obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? Correre senza farmi male e avere il
piacere di allenarmi. Avevo il sogno di un ritiro in nazionale insieme a mia
sorella, per il piacere di passare una settimana in montagna a correre e per
correre senza dover pensare ad altro o avere altri stress, è successo nel 2021.
Vorrei tanto avere la possibilità di trasferirmi in montagna.
Bellissimo
condividere uno sport con la propria sorella soprattutto un raduno della
nazionale italiana dal 19 al 27 giugno 2021 in Valle di Primiero ed erano
presenti entrambe le sorelle Erica e Francesca Ghelfi.
Il
19 maggio 2019 Erica Ghelfi (Podistica Valle Varaita) vinse il campionato
italiano di lunghe distanze in montagna in 1h54’29”, precedendo Lorenza
Beccaria 1h58’01” e sua sorella Francesca Ghelfi 1h59’04”.
Erica
Ghelfi vinse il titolo di campionessa italiani Assoluti 2021 di Chilometro
Verticale il 31 luglio a Malonno (Brescia), in Valle Camonica.
Agosto
2021 Francesca vinse i campionati italiani corsa in montagna precedendo la
sorella Erica.
Un
messaggio per spingere persone a fare sport? Non avrei un messaggio o uno slogan. Mi piace pensare
che il modo in cui facciamo sport e siamo atleti sia già un messaggio e che il
modo in cui vado a una gara, mi alleno o altro possa già influenzare con
semplicità.
Verissimo,
queste interviste oltre ad approfondire il mondo degli aspetti con i vari
aspetti anche mentali, servono anche a trasmettere il messaggio che si può fare
a qualsiasi età, si possono inseguire sogni, ci si può allenare bene e cercare
di puntare all’eccellenza, documentandosi, confrontandosi con altri atleti più
esperti, facendosi aiutare dai professionisti dello sport esperti e competenti.
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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