Ciò che più mi piace: correre e faticare sui monti
Matteo Simone
L’8 giugno 2023 si è svolta la Short Trail dei Campionati Mondiali di Trail e Corsa in Montagna da Innsbruck a Neustift im Stubai.
La Campionessa Mondiale 2023 è la
francese Clementine Geoffray cher ha concluso la prova in 4h53’12”, precedendo
le due svizzere Judith Wyder 4h55’13” e Theresa Leboeuf 5h09’29”. Per quanto
riguarda le italiane, si classifica 11^ Cecilia Basso 5h20’55”, 18^ Fabiola
Conti 5h27’14”, 19^ Alice Gaggi 5h27’16”, 25^ Martina Cumerlato 5h36’42”, 34^
Martina Chialvo 5h39’56” e il 72° Chiara Giovando 6h23’30”.
Per quanto riguarda la classifica a
squadre donne, al primo posto si classifica la Francia che precede Svizzera e Stati
Uniti. L’Italia si classifica al 6° posto grazie alle prime tre italiane:
Cecilia Basso, Fabiola Conti, Alice Gaggi.
Per quanto riguarda gli uomini, il
Campione del Mondo 2023 è il norvegese Stian Angermund, precedendo il
britannico Thomas Roach 4h21’18” e l’italiano Luca Del Pero (Sky Lario Runners)
che al debutto in Nazionale conquista il bronzo individuale in 4h22’04”.
Per quanto riguarda la classifica a
squadre uomini, vince la Gran Bretagna che precede Italia e Francia. Gli altri
due italiani che hanno contribuito all’argento sono Francesco Puppi (Atl. Valle
Brembana), sesto in 4h28’16” e Cristian Minoggio (Dinamo Team), quindicesimo in
4h36’12”. Gli altri italiani che hanno concluso la gara sono stati Daniel
Pattis, 22° in 4h42’47” e Andrea Rota, 50° in 4h59’27”.
Di seguito, approfondiamo la conoscenza di
Cecilia Basso attraverso risposte ad alcune mie domande di qualche anno fa.
Qual è
stato il tuo percorso per diventare atleta? “Ho deciso di iniziare a correre seriamente, facendomi seguire da un
allenatore dopo che, nell’estate 2017, ho inaspettatamente vinto una skyrace
con tanto di record del percorso. mi alleno con costanza, praticamente tutti i
giorni, da novembre 2017, ma ho iniziato a considerarmi seriamente un’atleta
dopo il secondo posto assoluto ai Campionati Italiani di Corsa in Montagna
Lunghe Distanze, tenutisi a Paratico il 20 maggio 2018.”
Prima o poi la persona si rende conto di quello
che piace di più, l’entusiasma, l’affascina e inizia un cammino verso il
benessere e la performance sperimentando sempre più entusiasmo e voglia di fare
bene soprattutto se si accorge di avere talento e di essere disposto a spingere
negli allenamenti, impegnandosi duramente e costantemente e credendoci ogni
giorno.
Il 20 Maggio 2018, si è svolto il Bronzone
Trail a Paratico (BS), valido come Campionato Italiano di Corsa in Montagna
Lunghe Distanze e la vincitrice è stata Alice Gaggi che ha concluso la prova di
21 km (1650 metri d+ e 400 metri d-) in 2h10’37” precedendo Cecilia Basso 2h19’49”.
Nello
sport chi ha contribuito al tuo benessere o alla tua performance? “Alla mia performance nello sport hanno
sicuramente contribuito il mio allenatore Sergio Benzio, che con allenamenti
mirati e tanta pazienza mi ha fatto crescere molto, e la mia squadra (dirigenti
e compagni), che non mi ha mai messo pressione addosso, ma ha saputo darmi la
giusta carica prima delle gare. Al mio benessere hanno contribuito i miei
genitori e di nuovo i miei compagni di squadra e i dirigenti.”
Familiari
ed amici cosa dicono circa il tuo sport? “I miei familiari e amici mi supportano e seguono con interesse la mia
attività sportiva. Proprio grazie a un amico ho iniziato a correre in montagna.”
L’atleta ha bisogno di persone che sostengono, ci credono, siano pazienti, non mettano fretta. La serenità diventa un’arma vincente per l’atleta che ha bisogno di tempo per apprendere, fare esperienza, comprendere proprie possibilità, caratteristiche, capacità e per fare sempre meglio.
La gara
della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle? “La Roc Skyrace, a Ceresole Reale,
nell’estate 2017. Questa è stata la mia prima skyrace, sono partita con la
speranza di finirla e sono arrivata prima col record del percorso. Ho scoperto di essere la prima donna a metà
del percorso, e da lì è stato un mix di gioia e paura di venire sorpassata,
fino all’arrivo, dove ad aspettarmi c’erano i miei genitori e gli amici, anche
loro increduli e molto soddisfatti. Un’altra gara in cui ho provato grandi emozioni
è stata la skyrace dei Mondiali Giovanili, sul Gran Sasso, a inizio agosto
2018. Dopo il vertical, in cui ho avuto fitte all’addome per metà gara, durante
la skyrace non ho avuto alcun problema fisico e mi sono divertita dall’inizio
alla fine, godendomi ciò che più mi piace: correre e faticare sui monti.”
La tua
gara più difficile? “Il
Vertical dei Mondiali Giovanili sul Gran Sasso: per più di metà gara ho avuto
fitte all’addome e più volte ho pensato di ritirarmi, ho stretto i denti e sono
riuscita a concludere la gara, comunque al terzo posto ma è stata davvero dura
tenere di testa. Alla fine ero soddisfatta di aver concluso la gara, è stata
un’esperienza molto utile perché mentalmente non ho ceduto ma c’era anche molta
amarezza, consapevole che se fossi stata bene avrei potuto fare di più (non
tanto come piazzamento, quanto a livello di prestazione).”
Una tua
esperienza che ti può dare la convinzione di potercela fare? “Il ricordo della Vertical dei Mondiali potrà
essere un bel supporto in altre gare/allenamenti in cui non tutto filerà per il
verso giusto. I miglioramenti che ho ottenuto fin ora mi danno la
consapevolezza che se continuo ad allenarmi con costanza e a crederci, posso
migliorare ancora.”
Domenica 16 luglio 2017, si è svolta la 4^
edizione della Roc Sky Race 31 km, tra le donne ha vinto Cecilia Basso precedendo
Cecilia Arrigoni. Il vincitore assoluto è stato Luca Carrara, precedendo il
francese Emmanuel Ranchin.
Al Mondiale Giovanile di Skyrunning, Cecilia
Basso (categoria Youth B) ha conquistato il bronzo nella prova Vertical di 3.5
km e l’oro nella Skyrace.
Lo sport permette di sperimentare sensazioni ed
emozioni uniche, intense, forti sviluppando sempre più autoconsapevolezza e
continuando ad andare avanti credendoci e avendo fiducia in se stessi.
Lo sport aiuta a comprendere che si possono accettare,
affrontare, gestire, superare problemi portando a casa comunque ricche
esperienze di vita che fanno maturare.
La vita è fatta di momenti, di mattoncini, di
esperienze; è importante costruire la propria personalità, la propria fiducia,
tenere a mente quello di buono che siamo riusciti a fare; il positivo che c’è
in noi ci aiuta, nei momenti bui e difficili, a essere pazienti e fiduciosi
considerando che si può ritornare ad alti livelli come abbiamo già dimostrato
in precedenti occasioni.
C’è
stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Non sono mai stata tentata dal doping. Dalla
prima volta che sono stata sottoposta a un controllo antidoping ho però
iniziato a prestare attenzione a tutti i medicinali che devo eventualmente prendere,
come a creme e altro: si può risultare positivi a un controllo anche se non si
ha mai avuto l’intenzione di doparsi. A parte il fatto che il doping può avere
conseguenze negative sulla salute, come si può esultare per una prestazione che
si sa non essere farina del proprio sacco?”
Un
episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Un paio di volte, mentre facevo le ripetute
al parco e tra me mi ripetevo ‘più forte’ oppure ‘dai, non mollare’, dei
signori anziani mi hanno urlato dietro ‘vai piano!’, non esattamente
l’incitamento di cui avevo bisogno.”
Quali
condizioni ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale? “Problemi con l’alimentazione: ho dovuto ‘prendere
le misure’ per capire cosa mangiare prima di una gara e quanto prima mangiare.”
Lo sport aiuta a conoscersi, a comprendere le
sensazioni e le emozioni che si sperimentano; aiuta a elaborare situazioni, affrontare
la vita quotidiana non solo sportiva ma anche relazionale, familiare,
lavorativa, scolastica.
Quali
sono le difficoltà, i rischi? A cosa devi fare attenzione nel tuo sport? “Uno dei rischi, presente in tutti gli sport,
è quello di esagerare con gli allenamenti, di caricare troppo. Anche per questo
ho deciso di farmi seguire da un allenatore (e, non l’avessi fatto, non mi
sarebbe stato possibile migliorare come sto facendo). Correndo molto sui
sentieri bisogna prendere dimestichezza col fondo irregolare e dissestato, per
riuscire ad andare più forte in sicurezza. Sicuramente ci vogliono
determinazione e tanta passione: è necessaria costanza negli allenamenti, non
li puoi saltare, anche se fuori piove o è buio e fa freddo. Io voglio diventare
forte nella corsa in montagna, e per farlo il mio allenatore Sergio Benzio mi
ha spiegato che devo migliorare anche sul piano, e quindi ci si allena tanto e
forte anche sul piano, anche se è una cosa che non amo particolarmente
(soprattutto all’inizio, ora sto apprezzando anche la corsa “forte” in piano).”
E’ importante avere obiettivi chiari, una forte
passione, la voglia di imparare e migliorare, la capacità di affidarsi a
qualcuno esperto, il resto viene da sé, soprattutto se c’è talento, la via
verso la performance diventa più spianata.
Cosa ti
fa continuare a fare sport? “Fare
sport mi fa sentire bene, fisicamente e mentalmente; lo sport ha sempre fatto
parte della mia vita, ho sempre sentito il bisogno di muovermi. Correre è un
modo per divertirmi, sfogarmi, distrarmi… a seconda dell’umore e della
necessità della giornata. L’allenamento è diventata una routine giornaliera piacevole:
ogni giorno c’è un allenamento diverso, il che rende impossibile annoiarsi.”
Ritieni
utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e fasi? “Penso possa essere utile: ho un dirigente
della squadra con cui parlo spesso prima delle gare e parlare mi aiuta a
sfogarmi; inoltre riesce sempre a trovare le parole giuste per motivarmi, senza
mettermi pressione. Penso quindi che lo psicologo dello sport possa essere
utile, sia prima che dopo una competizione sia nel periodo degli allenamenti,
soprattutto lontano dalla stagione di gare, per mantenere alta la motivazione.”
A volte lo sport diventa una fetta importante
nella vita di una persona, permette di sperimentare benessere, divertimento,
competenza, performance.
Come hai
superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Fortunatamente non ho ancora dovuto
affrontare infortuni o crisi importanti. Mi è però capitato di dover affrontare
qualche piccola sconfitta, in gare in cui pensavo sarei potuta andare meglio
perché mi ero sopravvalutata. Fortunatamente in questi casi mi sono sempre
tirata su le maniche, perché lavorando sodo potevo raggiungere il livello a cui
già pensavo di essere e anche andare oltre.”
Quali
sensazioni sperimenti facendo sport (pre-gara, in gara, post-gara? “Nel pre-gara sono agitata e tesa; in alcune
gare, quelle in cui mi sento più a mio agio - skyraces e gare di corsa in
montagna di più di 20km - alla tensione si mescola la voglia di partire, di
andare a fare qualcosa che mi piace e mi diverte. Quest’ultimo aspetto è meno
presente nelle gare brevi o di sola salita, con le quali devo ancora
familiarizzare un po’. Durante la gara sono concentrata sulla gara, cerco o di
dosare bene le energie o di andare a tutta, a seconda della gara e del momento,
di tenere duro mentalmente nei momenti no o di godermi la corsa se sto bene e
mi sto divertendo, oppure cerco di tirare fuori quel qualcosa in più nei
momenti in cui so che posso giocarmi qualcosa di importante. Nel post-gara sono
comunque contenta, perché la gara è finita e io l’ho terminata, poi a seconda
delle situazioni posso essere molto soddisfatta se la gara è andata
particolarmente bene, parzialmente soddisfatta o sentire un po’ di amaro in
bocca se so che potevo dare di più/fare meglio.”
Lo sport a volte diventa un addestramento alla
vita, fa comprendere che per ottenere qualcosa bisogna impegnarsi ma i
sacrifici poi vengono ripagati dal riuscire in quello che ci siamo predisposto.
Un
messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? “Ci sono moltissimi sport, penso che ognuno
possa trovarne uno che lo appassioni e quando fai qualcosa di cui sei
appassionato ti diverti e la fatica e gli eventuali sacrifici fatti passano in
secondo piano. Lo sport è giusto: raccogli quello che hai seminato; con lo
sport impari a conoscerti davvero: scopri quali sono le tue potenzialità, i
tuoi limiti, mentali e fisici e allo stesso tempo hai la possibilità di provare
ad alzare l’asticella, a portare questi limiti un po’ più in là. Lo sport inoltre
ti insegna a rispettare sia corpo che mente, e gli altri.”
Cosa hai
scoperto di te nel praticare attività fisica? “Ho scoperto di essere molto puntigliosa nel seguire gli allenamenti, e
molto ambiziosa: prendo come riferimenti le atlete più forti nelle varie
specialità e mi prefiggo di avvicinarmi al loro livello. Non sono quindi mai pienamente
soddisfatta. Ho scoperto di essere determinata e di riuscirmi a organizzare tra
i vari impegni, se è per qualcosa che mi interessa. Ho scoperto che il mio
corpo e la mia mente hanno bisogno di attività fisica. Mi sono resa conto che
gli obiettivi che sognavo di raggiungere e che credevo mi avrebbero fatto
sentire “un campione”, una volta raggiunti non mi danno quella sensazione di
pienezza che credevo, ma passano rapidamente in secondo piano, sostituiti da
altri; non riesco a godermeli appieno.”
Prossimi
obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? “L’obiettivo è quello di migliorare in toto, soprattutto sulla corsa in
salita e sui ritmi da tenere in pianura. Spero di diventare più competitiva
sulle gare di corsa in montagna “distanza classica”, per me ora troppo veloci,
e di migliorare ulteriormente sulle distanze un po’ più lunghe, su cui mi sento
più a mio agio. Ho realizzato il sogno di vincere i mondiali giovanili di
skyrunning; arrivare seconda assoluta al campionato italiano di corsa in
montagna lunghe distanze e vestire la maglia azzurra ai mondiali assoluti di
corsa in montagna lunghe distanze sono stati più che sogni realizzati: a inizio
stagione non osavo nemmeno sperare certi risultati. Per quanto riguarda i sogni
da realizzare direi migliorare più che posso, avvicinarmi pian piano alle ragazze
forti della corsa in montagna, per potermela giocare con loro.”
Un’intervista a Cecilia è riportata nel mio
libro “Correre con la mente. Perché correre? Come iniziare? Superare le
avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni”. Progetto Cultura, 2022
3804337230-
21163@tiscali.it
http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo
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