mercoledì 21 giugno 2023

Cecilia Basso, Mondiali Trail: È stato un privilegio far parte della squadra azzurra

 Torno da Innsbruck grata per l'esperienza che ho potuto vivere 
Matteo Simone  


L’8 giugno 2023 si è svolta la
Short Trail dei Campionati Mondiali di Trail e Corsa in Montagna da Innsbruck a Neustift im Stubai
 

La Campionessa Mondiale 2023 è stata la francese Clementine Geoffray con il crono di 4h53’12”, precedendo due atlete svizzere: Judith Wyder 4h55’13” e Theresa Leboeuf 5h0929”.  
Per quanto riguarda le atlete italiane, Cecilia Basso si è classificata 11^ (5h20’55”), Fabiola Conti 18^ (5h2714”), Alice Gaggi 19^ (5h2716”), Martina Cumerlato 25^ (5h3642”), Martina Chialvo 34^ (5h3956”) e il Chiara Giovando 72^ (6h2330”). 
Per quanto riguarda la classifica femminile a squadre, al primo posto si è classificata la Francia precedendo Svizzera e Stati Uniti. L’Italia si è classificata al 6° posto grazie alle prime tre italiane: Cecilia Basso, Fabiola Conti, Alice Gaggi. 
Per quanto riguarda gli uomini, i
l Campione del Mondo 2023 è stato il norvegese Stian Angermund, precedendo il britannico Thomas Roach e l’italiano Luca Del Pero.
 
Per quanto riguarda la classifica maschile a squadre, ha vinto la Gran Bretagna precedendo Italia e Francia. Hanno contribuito all’argento italiano Francesco Puppi 6° in 4h28’16” e Cristian Minoggio 15° in 4h36’12”. Gli altri italiani in gara sono stati Daniel Pattis, 22° e Andrea Rota 50°.  
Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Cecilia Basso attraverso risposte ad alcune mie domande dopo la gara. 
Il mondiale trail 2023 è andato come previsto? È andata molto bene. Non sapevo bene cosa aspettarmi, quindi non avevo fatto previsioni, soprattutto a livello di classifica. Speravo di terminare la gara felice di come l'avessi gestita e delle sensazioni avute, e così è stato. 
Cosa lasci a Innsbruck e cosa porti via?
Torno da Innsbruck grata per l'esperienza che ho potuto vivere: è stato un privilegio far parte della squadra azzurra, condividendo tutto con i compagni e le compagne di squadra e lo staff della nazionale, dai momenti più leggeri e conviviali (spostamenti, pasti, passeggiate, allenamenti, chiacchierate) a quelli più "solenni" e agonistici (cerimonie, riunioni, gare, premiazioni). Torno altresì con la consapevolezza di aver fatto una gara solida e che alcune delle atlete più forti al mondo non sono poi tanto lontane.  
A Innsbruck vorrei non lasciare niente, ma portare con me tutto quello che ho vissuto in questi dieci giorni. Sicuramente da ora in poi assocerò la capitale del Tirolo a bei ricordi e bellissime montagne!  

Far parte di una squadra nazionale per rappresentare la propria nazionale in un campionato mondiale è davvero una ricchissima e intensa esperienza ricca di momenti preziosi e speciali al culmine di un lungo periodo di allenamenti e gare per arrivare al giorno importante pronti per dare il massimo delle proprie capacità per la classifica individuale e di squadra e Cecilia ha fatto una grande prestazione battendosi con le più forti al mondo cercando di stargli il più vicino possibile apprendendo ancora dall’esperienza in gara. 
Come sei stata con le amiche/amici di squadra e lo staff? Non so se sia la magia della maglia azzurra, o forse la fortuna di averla condivisa con persone genuine e amanti della montagna e dello sport, ma è bastato davvero poco per creare un gruppo allegro e coeso (sembrava ci conoscessimo da sempre!), arricchito dalle individualità di ciascuno. Nessuno era il primo, nessuno il più forte. Ci siamo sostenuti e incoraggiati a vicenda, abbiamo riso e lottato con le unghie e coi denti su ogni metro di sentiero.  

La fatica condivisa e gli obiettivi individuali e nazionali rafforzano individualmente e permettono al gruppo di sentire il proprio obiettivo impegnandosi al massimo.
 
Cosa hai scoperto degli altri atleti del mondo? Cultura e abitudini possono essere differenti, ma la passione è la stessa!  
Cosa e chi ha contribuito alla tua prestazione? Fondamentale è stato il mio allenatore, Sergio Benzio: è lui che ha curato la mia preparazione al mondiale ed è con lui che ho messo a punto la strategia alimentare da adottare in gara. Ma soprattutto è lui che mi ha spinto a crederci, mi ha motivata quando ne avevo bisogno, tranquillizzata e rassicurata nei momenti difficili, e mi ha trasmesso la giusta carica e spensieratezza. Sono altresì stati fondamentali i miei genitori, la Brooks e l'Orecchiella, che mi appoggiano, supportano e incoraggiano nel seguire le mie passioni. 
Quali sensazioni hai sperimentato prima, durante e dopo la gara?
Sono riuscita a vivere il pre-gara senza un'ansia eccessiva, volevo solo partire e godermi la gara, che sapevo sarebbe stata tosta ma bellissima. Un po' di insicurezze c'erano, ma la felicità di essere lì ha avuto la meglio.
Durante la gara mi sono sentita bene, sempre più a mio agio man mano che passavano i minuti e i km. Quando ho capito che potevo anche fare un bel risultato, è stata una motivazione ulteriore.
Al termine della gara ero distrutta ma felice e soddisfatta. 

L’atleta si allena, fatica, gareggia ma è supportato da persone e professionisti che sono capaci di sostenere, aiutare, consigliare grazie alla loro formazione ed esperienza. 
Cosa dicono familiari e amici di questa prestazione? Sono tutti contenti per il risultato ottenuto, probabilmente più entusiasti di me! Mi hanno trasmesso tutti tanto affetto, è stato davvero bello. 
Quali caratteristiche e qualità ti hanno aiutata? Mi ha aiutata l'essere un po' un trattore: riuscire a prendere il ritmo e mantenerlo fino alla fine. 
La fase di gara più difficile? Gli ultimi 3km dell'ultima salita (ovvero dal km 36 al km 39 di gara): lì la fatica era davvero tanta, e non è stato facile cercare di ignorarla e di concentrarsi solo sul passo successivo. 

In una gara di livello mondiale, con addosso la maglia della nazionale, bisogna essere pronti per affrontare qualsiasi situazioni di fatica, soprattutto in salita, mettendo in atto strategie per non mollare ma avanzare nel miglior modo possibile senza scoraggiarsi, con la consapevolezza che si può fare e che è dura per tutti. 
Un messaggio per spingere persone a fare trail? Correre immersi nella natura, raggiungere e attraversare paesaggi selvaggi e mozzafiato grazie alle proprie gambe, cuore e polmoni dà una sensazione di pace e libertà impagabili. 
Prossimi obiettivi? Sogni da realizzare? Continuare a crescere seguendo le mie passioni e divertendomi, cercando di tirare fuori il meglio di me come atleta e come persona. 

Sempre meglio per Cecilia, sempre più in alto nelle classifiche assolute internazionali sperimentando e apprendendo dall’esperienza, fiduciosa e grintosa. 
Nella mente degli atleti, soprattutto giovani come Cecilia, ci sono tante gare, sfide, avversari. 

Un’intervista a Cecilia è riportata nel mio libro “Correre con la mente. Perché correre? Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni”. Progetto Cultura, 2022.


Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it  
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

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