Ci
sorprendiamo ad apprendere che anche i disabili praticano sport, abbiamo
difficoltà ad immaginare come possano fare a superare le proprie disabilità per
praticare un determinato sport, per esempio il calcio praticato dai non
vedenti, oppure il basket in carrozzina, eppure il disabile riesce ad eccellere
nello sport, ed è anche determinato nei suoi obiettivi, riesce ad ottenere i
successi prefissati grazie alla sua capacità, alla sua determinazione, alla sua
voglia di emergere, di stare con gli altri, di dimostrare il suo valore, di
riscattarsi, comunque tutte motivazioni che si riscontrano negli sportivi non
disabili, e succede che anche alcuni atleti disabili facciano uso di sostanze
dopanti, così come molti atleti disabili mostrino il loro fairplay come il
pluricampione Alex Zanardi, che è un esempio per tutti. (1)
In
un’intervista a cura di Marisa Vicini
fatta a Paolo Barbera emerge l’importanza dell’attività sportiva. Paolo perde
la vista a 13 anni in seguito a uno schizzo di calce chimica che gli ustiona
gli occhi danneggiandoli in modo irreversibile. Subisce 21 interventi, fra cui
un trapianto bioingegneristico di cornea che gli consente di recuperare
parzialmente la visione da un occhio. A 17 anni esordisce nell’atletica leggera
con i 400 metri, si specializza più tardi nel mezzofondo - 800 e 1500 - e
cambia infine specialità passando al fondo; attualmente si dedica a maratona e
mezza maratona. Ha collezionato sei uscite internazionali - tra mondiali,
europei e una Paralimpiade - che gli hanno portato due argenti e un oro.