Matteo
SIMONE
L’infortunio rappresenta un
evento destabilizzante l’equilibrio psicologico dello sportivo; un cattivo
adattamento all’infortunio può comportare la comparsa di sensazioni di rabbia e
impotenza, sbalzi di umore, sensi di colpa, pensieri depressivi, con la
conseguente compromissione delle relazioni famigliari, interpersonali,
dell’andamento scolastico o lavorativo, l’auspicabile intervento può espletarsi
nel prevenire l’incorrere dell’infortunio e nell’aiutare l’atleta infortunato.
Attraverso la
meditazione la persona riesce ad aspettare i suoi tempi, i tempi occorrenti per
il recupero, riesce a comprendere che tutto passa, tutto sorge e tutto muore,
riesce a non reagire agli eventi spiacevoli, riesce a partire dal qui e ora e a
programmare una formulazione del goal setting, un piano degli obiettivi
graduali con una giusta scansione temporale.
La persona che
avrà sviluppato un forte senso d’autoefficacia sceglie obiettivi più elevati, è
più motivata, usa le proprie capacità con maggiore efficienza, è meno ansiosa,
gestisce meglio i fallimenti, è più tenace e ottiene risultati più
soddisfacenti di chi invece ha una percezione negativa delle proprie
possibilità.