sabato 16 dicembre 2017

Zagara: Il mio debutto con il mio primo pettorale fu stupendo

Matteo Simone  

A volte la vita ti mette a dura prova, ti fa incontrare problemi e ostacoli, situazioni difficili da gestire, affrontare e superare, poi succede che incontri lo sport e tutto cambia, sperimenti altri modi di essere al modo, altre modalità di sperimentare benessere, fatica, gioie.

Da una parte fatica e sofferenza e dall’altra parte gioie e soddisfazioni. Così’ diventa un modo per vivere intenso e piacevole.  
Di seguito, Zagara racconta le sue esperienze di vita e di sport rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Campionessa mai, né nello sport, né nella vita.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho iniziato con 3 amiche, ci chiamavamo quelle delle 5.50 perché le 5.50 era l'orario che ci davamo all'alba per scendere e poi incontrarci per allenarci. Poi piano piano la corsa mi ha preso sempre più. Non uscivo con il Garmin, non sapevo neanche che fosse, ma so che a volte rientravo dopo 3 ore. Più correvo e più ero felice...sicché un amico mi invitò ad iscrivermi ad una società per poi correre la mia prima gara: la Garibaldina 19km con il passaggio sui Ponti della Valle dove ad attendere c'era l'inno di Mameli. Brividi e commozione. Il mio debutto circa 6 anni fa con il mio primo pettorale fu stupendo.”

Giuseppe Di Gioia: Ogni arrivo è il punto di partenza per il prossimo obiettivo

Matteo Simone 21163@tiscali.it 

Non bisogna mai smettere di sognare, è importante pianificare, programmare e vedersi mentalmente avanti nel tempo nel trasformare i sogni in realtà e poi impegnarsi duramente per la meta. 

Di seguito, Giuseppe Di Gioia ci racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Nella mia vita non mi sono sentito mai campione in quanto, per me ogni arrivo è il punto di partenza per il prossimo obiettivo, questo se da un lato può essere un male, in quanto non porta a goderti il momento, dall'altro ti da lo stimolo per ripartire.”

venerdì 15 dicembre 2017

Il 15 dicembre a Torre Spaccata: Psicologia dello Sport e non solo

Nell'ambito della manifestazione “Riusciranno i libri a salvare il mondo?” venerdì 15 dicembre alle ore 16.30 presento il mio primo libro: Psicologia dello Sport e non solo.

Lo scopo della manifestazione è quello di dimostrare l'importanza del libro nella nostra civiltà e il suo fondamentale utilizzo nella crescita e salvaguardia dell'uomo. 
Viale dei romanisti 53, presso ex mercato rionale, metro C torre spaccata.
E’ un libro divulgativo rivolto ad atleti, praticanti sport individuali o di squadra, psicologi, tecnici e staff medico di società sportive, famigliari di sportivi.
Argomenti trattati nel libro sono la psicologia dello sport, la psicoterapia della Gestalt, la psicologia dell’emergenza, l’EMDR, l’incontro con l’altro, la maratona, il doping.

Loris Cappanna, non vedente: L'emozione più forte è stata quando ho fatto il pacer

Essendo cieco totale, più che stare attento io, devono stare attente le mie guide
Matteo SIMONE  21163@tiscali.it 

Se si vuole si riesce a fare tante cose, importante è decidere obiettivi e mete, studiarle a tavolino e pianificare il percorso per arrivarci nel miglior modo possibile.

Fare da guida a un atleta non vedente o ipovedente è un’esperienza e un’opportunità unica e arricchente, bisogna proporsi, bisogna sperimentarsi, bisogna essere scelti per fidarsi e affidarsi.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Loris attraverso risposte ad alcune mie domande.
In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere?Lo sport mi ha dato nuovi stimoli e opportunità.
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione?Essendo cieco totale, più che stare attento io, devono stare attente le mie guide, anche se devi comunque fare sempre attenzione ai rumori che ti circondano.”

giovedì 14 dicembre 2017

Luca Cagnati: Fare sport (qualsiasi) è la migliore palestra di vita


Lo sport non è tutto nella vita, ma può diventare una fetta importante, una componente importante che a volte fa da trampolino nella vita, dà le basi e le fondamenta per vivere meglio la quotidianità e anche la difficoltà soprattutto se si tratta di sport di endurance o comunque complessi dove bisogna mettere in campo non solo qualità fisiche ma anche mentali e di management di se stessi e dell’ambiente circostante, una vera e propria scuola di addestramento alla vita e a superare imprevisti, crisi, difficoltà.

Di seguito, Luca racconta la sua esperienza e le sue impressioni rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Più che campione nello sport, mi sono sentito realizzato, o felice per un risultato raggiunto, penso che essere campione nello sport ma non nella vita di tutti i giorni non sia una cosa che ti fa sentire realizzato, ci vogliono entrambe le cose.”

mercoledì 13 dicembre 2017

Riusciranno i libri a salvare il mondo? Il 15/16/17 dicembre a Torre Spaccata


Riusciranno i libri a salvare il mondo? Lo scopo della manifestazione è quello di dimostrare l'importanza del libro nella nostra civiltà e il suo fondamentale utilizzo nella crescita e salvaguardia dell'uomo. 

Viale dei romanisti 53, presso ex mercato rionale, metro C torre spaccata.
Nell'ambito della manifestazione, venerdì 15 dicembre alle ore 16.30 presento il mio primo libro: Psicologia dello Sport e non solo.
E’ un libro divulgativo rivolto ad atleti, praticanti sport individuali o di squadra, psicologi, tecnici e staff medico di società sportive, famigliari di sportivi.
Argomenti trattati nel libro sono la psicologia dello sport, la psicoterapia della Gestalt, la psicologia dell’emergenza, l’EMDR, l’incontro con l’altro, la maratona, il doping.

Luana Greco, runner: Ascolto alla lettera chi mi prepara, il mio mister

Matteo Simone

Nello sport si fatica ma poi si notano i benefici in termini di benessere individuale e di gruppo, di risultati e di riuscita graduale, di raggiungimento di mete e obiettivi. 

Importante diventa chi circonda l’atleta, una squadra che sostiene e supporta l’atleta, una famiglia che comprende le esigenze e la motivazione dell’atleta, un mister che si dedica a preparare programmi e a osservare l’atleta in allenamento e in gara e i tanti amici incontrati durante i percorsi di allenamento e anche in gara.

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