mercoledì 2 maggio 2018

Riccardo Losito: La gara più difficile? Il mondiale di kick-boxing


Ogni prova riuscita e superata aiuta ad avere sempre più fiducia in se stessi, aiuta a incrementare l’autoefficacia, si costruisce una personalità convinta e sicura delle proprie risorse e capacità per andare sempre avanti nel raggiungimento dei propri intenti e sogni da trasformare in realtà.

Riccardo Losito, Pugile, racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport?A volte.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho iniziato all’età di 5 anni a praticare kick-boxing, poi verso i 10 anni ho praticato un anno di nuoto, infine prima di iniziare la scuola superiore ho praticato 2 anni di boxe.
Chi contribuisce alla tua performance?L’allenamento.”

martedì 1 maggio 2018

Dante Gérard: Mi sono particolarmente appassionato ai trail grazie a mia moglie

Il sogno da realizzare è finire assieme a mia moglie il trail Swiss Peack in Svizzera, 360 KM
 Matteo SIMONE 

La vita è fatta di incontri, scoperte, conoscenze e soprattutto di vita all’aperto, Dante racconta la sua esperienza di atleta soprattutto all’aria aperta tra le montagna e in condivisione.

Come hai scoperto il tuo sport?Sono sempre stato un grande appassionato della montagna e sin da ragazzino ho praticato in maniera amatoriale gran parte degli sport che permettono di stare a contatto con la natura quali lo sci alpino, il free climbing, l’ice climbing, l’alpinismo ed il trekking. Negli ultimi anni mi sono particolarmente appassionato ai trail grazie a mia moglie Lorella la quale ha già preso parte a diverse gare.”

Non per forza bisogna fare sport per sentirsi campioni, per vincere, per guadagnare; lo sport fa bene al fisico e alla mente semplicemente praticandolo, semplicemente come passione da coltivare per star bene, per scaricare, per condividere, per apprezzare se stessi e il mondo che ci circonda. 

Manuel Viezzi, Ultra Milano San Remo: Pensavo che la UMS fosse più semplice


L’Ultramaratona Milano San Remo (UMS),  ideata e organizzata da “Impossible Target”, è una gara di 285 km che attraversa tre regioni d'Italia, 54 comuni, con partenza dalla Darsena dei Navigli di Milano e arrivo al mare di Sanremo. Nel 2014 sì è disputata la prima edizione, le ore messe a disposizione per completare il percorso di 285 chilometri sono 48.

Il russo Zaborskiy Ivan ha vinto l’edizione del 2018, partito sabato 28 aprile ore 10:00, arrivato  domenica 29 aprile ore 15:44 impiegando 29 ore e 44 minuti, precedendo il portoghese Oliveira Joao 31h07’ e e il primo atleta italiano Moreno Nadal.

Francesco Cannito, Ultra Milano San Remo 2018: Sono un po' stanco ma felice

Matteo SIMONE

Nel 2014 sì è disputata la prima edizione dell’Ultramaratona Milano San Remo (UMS), ideata e organizzata da “Impossible Target”, una gara che attraversa tre regioni d'Italia, 54 comuni, con partenza dalla Darsena dei Navigli di Milano e arrivo al mare di Sanremo, 48 le ore  messe a disposizione per completare il percorso di 285 Chilometri, con partenza il 28 aprile 2018.

Riccardo Trulla, runner: Lo sport dovrebbe aiutare a tirare fuori il meglio di se

Premiato al DigitalFundraisingAward 2018 come individui sez. creatività
Matteo Simone 

Riccardo Trulla si definisce un atleta di livello amatoriale ma si applica con metodo nella pratica del suo sport avvalendosi anche di un coach.

Ti sei sentito campione nello sport? “No,  ma pratico con metodo.” Chi contribuisce alla tua performance? “Sicuramente un’accurata metodologia redatta dal mio coach.”

Nonostante non si sia mai sentito un campion, Riccardo è un atleta che si mette in gioco, un atleta che ama le sfide, già correre una maratona a volte diventa una sfide figuriamoci tre maratone fatte bene in una ventina di giorni, una a settimana considerato che gli esperti consigliavano di correre un paio l’anno.
Qual è stata la gara della tua vita? La gara più difficile?Deve ancora arrivare la gara della vita e mai so se arriverà; la più difficile sicuramente la prima delle tre maratone che dovevo correre nello stretto tempo di 22gg con alte performance, sapendo cosa “lascia” una maratona nei giorni a seguire nel fisico; h2.51 Milano - h2.59 Boston - h2.51 Londra, con raccolta fondi (premiato al DigitalFundraisingAward 2018 come individui sez. creatività).”

La chiave del successo: Consapevolezza, Autoefficacia, Resilienza (C.A.R.)

Matteo Simone 

La chiave del successo è nell'acronimo C.A.R.: Consapevolezza, Autoefficacia, Resilienza. 

Una chiave per il benessere e il successo che racchiude tre aspetti: Consapevolezza di sé stessi, proprie risorse, capacità e limiti; Autoefficacia, fiducia in se stessi, ancorarsi a precedenti esperienze di competenza e successo; Resilienza per gestire e superare momenti e periodi difficili.
Consapevolezza di sé stessi, proprie risorse, capacità e limiti; si può sempre sviluppare consapevolezza con l'arte della meditazione, focalizzandosi con attenzione per comprendere cosa vogliamo e dove vogliamo arrivare. E’ importante fare le cose ascoltandosi ed osservandosi con attenzione ad iniziare dal respiro, dalle sensazioni corporee, una sorta di automonitoraggio per valutare momento per momento se quello che si sta facendo è in linea con il proprio desiderio, il proprio bisogno.

lunedì 30 aprile 2018

Isabella Romanas, Team KM Sport: Voglio correre per stare bene e serena

Sogni realizzati? Aver gareggiato nella nazionale rumena
Matteo Simone 


Lo sport avvicina persone, culture e mondi, ho conosciuto Isabella in occasione della “Tutta Dritta”, gara internazionale di 10 km organizzata da Team Marathon a Torino da piazza San Carlo alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, dove il keniano Douglas Kipserem, team run2gether si è aggiudicato la gara realizzando il nuovo primato della manifestazione con un tempo di 28'30".

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Isabella attraverso risposte ad alcune mie domande.

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