L’Ultramaratona Milano San Remo (UMS), ideata e organizzata da “Impossible Target”, è una gara di 285 km che attraversa tre regioni d'Italia, 54 comuni, con partenza dalla Darsena dei Navigli di Milano e arrivo al mare di Sanremo. Nel 2014 sì è disputata la prima edizione, le ore messe a disposizione per completare il percorso di 285 chilometri sono 48.
Il russo
Zaborskiy Ivan ha vinto l’edizione del 2018, partito sabato 28 aprile ore 10:00,
arrivato domenica 29 aprile ore 15:44
impiegando 29 ore e 44 minuti, precedendo il portoghese Oliveira Joao 31h07’ e e il primo atleta italiano Moreno Nadal.
Tra i partecipanti finisher anche Manuel Viezzi che arriva alla vigilia del suo compleanno, lunedì 30 aprile alle ore 09:26 con poco più di mezz’ora di anticipo rispetto al tempo limite. Di seguito, Manuel racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Tra i partecipanti finisher anche Manuel Viezzi che arriva alla vigilia del suo compleanno, lunedì 30 aprile alle ore 09:26 con poco più di mezz’ora di anticipo rispetto al tempo limite. Di seguito, Manuel racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
L’ultramaratona
Milano San Remo è una grande sfida per tutti, è difficile decidere di
partecipare a tale gara ed è difficile portarla a termine, ci sono dei cancelli
orari che bloccano le persone e non le fanno continuare per tutelare la loro
salute e per prevedere un tempo massimo di completamento, Manuel ce l’ha fatta
a portarla a termine e questa è una delle tante altre imprese che ha intenzione
di compiere il 2018.
Ciao Manuel auguri, com'è andata l'Ultramaratona Milano San Remo? “La corsa è andata benissimo perché in gare così
lunghe la cosa importante è arrivare in fondo.”
E’
una gara molto dura e provante, inimmaginabile per coloro che sono al di fuori
di questo sport di ultramaratona, c’è bisogno di coraggio, esperienza e tanto
supporto. E’ possibile prepararsi per questo tipo di gare facendo allenamenti e
gare lunghissime, ma quando ti trovi nel momento della stanchezza, al buio, con
la mente confusa tutto può essere più difficile e impossibile, ma se ti affidi
a te stesso e qualcun altro che stimi o che è competente riesci a trovare le
modalità e le strategie per superare e aggirare problemi e crisi e ad andare
avanti.
Cosa ti è rimasto? Cosa ti ha aiutato in gara? “La cosa che
maggiormente mi è rimasta è stata l'umanità, la vicinanza e la solidarietà
durante i momenti di crisi, anche di persone che non conoscevo. In gara un
aiuto fondamentale è arrivato dal mio Crew (sono stati angelici) e dalle
telefonate con la mia compagna Elena e con il mio amico ultrarunner Filippo
Poponesi. Mi hanno dato una stimolo
enorme quando ero sul punto di fermarmi.”
È stata come te
l'aspettavi? “Sinceramente, avendo già concluso la 9
colli, pensavo che la UMS fosse più semplice, invece si è rivelata un
"osso duro".”
In
queste gare della durata di più di un giorno, oltre all’allenamento fisico,
all’esperienza, all’attrezzatura giusta, bisogna sapersi anche alimentare,
bisogna conoscersi bene, il fisico necessita degli alimenti più strani e
impensabile, bisogna reintegrare le scorte non solo di glicogeno ma anche altre
componenti essenziali.
L'alimento preferito? “Alimenti
preferiti...non ridere.. dall'80° chilometro alla fine mi sono alimentato solo
con ghiaccioli al limone, latte macchiato e chinotto. Erano gli unici alimenti
che il mio stomaco all'apice della nausea accettava.”
A
volte i percorsi di gara sono stimolanti e a volte sono noiosi, bisogna trovare
dentro di noi gli stimoli giusti e aggrapparci alle sensazioni del momento,
piccoli stimoli che ci aiutano a progredire verso il traguardo.
Problemi,
criticità, percorso? “Il percorso è stato noioso
fino al Passo del Turchino poi invece lo scenario era suggestivo ed
entusiasmante...forse ci poteva essere qualche indicazione in più, ma sono
piccolezze facilmente migliorabili.”
Dopo
aver portato a termine queste gare considerate estenuanti ed estreme è
opportuno e necessario staccare la spina, distrarsi, recuperare, avere piani B
per rimettersi in sesto fisicamente e mentalmente e ognuno utilizza proprie
strategie personali e relazionali.
Come recuperi ora, con quali coccole? “Adesso una settimana di stacco (farò un po' di bici e di palestra) per
il fisico. Per il recupero mentale, Elena (la mia compagna) e Mattia (mio
figlio) mi daranno tutta la carica e la serenità che mi serve per la prossima
impresa.”
Dopo
aver assimilato e metabolizzato il lavoro fatto, lo sforzo compiuto, l’impresa
portata a termine, la mente è di nuovo in azione per cercare nuovi stimoli,
direzioni, mete da sperimentare, affrontare, seguire e portare a termine.
Quali
direzioni ora? “La direzione di adesso è quella di cercare
di migliorare sempre più, soprattutto a livello mentale. Nel nostro sport
essere "forti di testa" è fondamentale.”
Obiettivi, mete,
sogni? “Obbiettivi mete e sogni.. quest'anno ho la fortuna
di partecipare, oltre alla Milano San Remo e alla Race Across Apulia (di 285 km
fra un mese), anche alle 2 gare "sogno" di tutti gli
ultramaratoneti: UTMB e Spartathlon, quindi
sarà un anno molto intenso.”
Lo
sport aiuta le persone, incrementa consapevolezze, autoefficacia e resilienza,
cambia e trasforma le persone, le rende più fiduciose in se stessi e più capaci
di tollerare situazioni e superare difficoltà e imprevisti.
Come sei cambiato
attraverso lo sport? “Attraverso lo sport credo
di essere riuscito a migliorare la mia autodisciplina e di essere diventato più
determinato.”
Segnalo alcuni libri pubblicati da Prospettiva Editrice: Sviluppare la resilienza; Da 10 a 100. Dai primi 10 km corsi alla 100 km per Milano (Alberto Merex Mereghetti e Matteo Simone); Triathlon e Ironman. La psicologia del triatleta; Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti; Sport, Benessere e Performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta; Ultramaratoneti e gare estreme.
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
Libri: http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
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