Quest'anno cade il giorno del mio compleanno e me lo sono regalato
Matteo SIMONE
Matteo SIMONE
Nella mente di un ultramaratoneta ci sono tante mete e obiettivi, tanti dubbi e tante convinzioni, tanti pensieri e frase così come tante sicurezze.
Di seguito
Vito racconta le sue impressioni, sensazioni ed emozioni rispondendo ad alcune
mie domande.
Prossimi obiettivi sfidanti? “Prossimi obiettivi, il
trail delle 5 querce. Il 5 querce è
una gara che mi ha sempre affascinato, dal momento in cui ne sono venuto a
conoscenza, e soprattutto il 2016 per infortunio e il 2017 per lavoro ci ho
dovuto rinunciare. Quest'anno cade il giorno del mio compleanno e me lo sono
regalato. Tra l'altro il mondo trail è meraviglioso.”
Gli
ultramaratoneti sono sempre alla ricerca di gare dure e lunghe per testare la
proprie forma e per alzare sempre un po’ l’asticella e sono anche alla ricerca
della strategia migliore per sperimentare sempre più performance oltre che
benessere.
Come ti stai preparando? “Per entrambi ho innalzato
i km settimanali di allenamento, e con il mio lavoro è un massacro. A malapena
tocco le tre ore di sonno giornaliere. Sia chiaro, resto sempre schiappa, ma
l'idea è di non improvvisare la gara, ma affrontarla consapevole delle proprie
potenzialità e quindi mi preparo meglio che posso.”
Il
mondo degli ultramaratoneti è davvero strano e incompreso, nella loro mente ci
sono sempre chilometri di allenamenti e gare da fare per sfuggire alla
pigrizia, alla monotonia, per prepararsi fisicamente e mentalmente ad affrontare
sia gare sportive che la vita quotidiana anch’essa ricca di imprevisti.
Dubbi,
certezze? “Dubbi e certezze?! Dubbi? Nessuno, andrà alla
grande in ogni caso. Fino a un paio d'anni fa non ci avrei minimamente pensato
e creduto che avrei ricevuto tanto dallo sport. E mi sto, letteralmente,
divertendo come un bambino. Certezze, amo questo sport, quello che rappresenta
per me, il fatto di poterlo condividere con amici e anche con le mie figlie
(prima di una gara per bambini ho fatto riscaldamento con le mie figlie, circa
1 km al loro fianco, guardandole come cercavano di emularmi e come sorrideva o,
un emozione unica).”
Si
apprende sempre dalla scuola dello sport, soprattutto dallo sport di endurance
che mette ala prova corpo e mente e permette sempre più dio conoscere se stessi
approfonditamente.
Nuove consapevolezze? "Ogni gara è un avventura,
oltre che un gioco, che ti lascia nuova esperienza e conferme o dubbi sul
proprio stato di forma. Mi sono accorto che ora ascolto di più il mio corpo dai
segnali che mi manda. Soprattutto quando mi alleno dopo una notte di lavoro. Un
anno fa invece ero più ossessionato dal crono (anche negli allenamenti), ogni
uscita era una gara con me stesso, a qualsiasi costo anche di rompermi.”
L’ultramaratoneta
è sempre alla ricerca di autoconvinzioni, si sicurezza in se stesso, di
strategie che lo aiutino ad andare avanti, che lo incoraggiano in situazioni di
fatica, di buio, di solitudine.
Parole e frasi che ti aiutano? “C'è una frase che mi ripeto, nei momenti di difficoltà, tu sei un
maratoneta. Tu sei un ultra. Tu puoi.”
Un'intervista a
Vito è riportata nel mio libro Cosa spinge le
persone a fare sport?, edito da Aracne
Editrice 2020.
Il libro riporta alcune interviste fatte ad atleti di
diverse discipline sportive e indaga sulle motivazioni che spingono le persone
a fare sport. Non solo la performance, ma anche la voglia di mettersi in gioco,
di mantenersi in forma, di rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e
relazionale. Una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per
provare a non mollare e per migliorarsi.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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