La
pratica dello sport costruisce personalità solide e resilienti, lo sport
permette di ampliare le proprie vedute, permette di spostarsi dalla propria
città per gareggiare in altri posti d’Italia e anche al di fuori per passione o
per rappresentare la propria Nazione. Di seguito Dario Santoro racconta le sue
impressioni di alteta maratoneta rispondendo ad alcune mie domande: Hai
partecipato ai campionati italiani 10.000? “Purtroppo non ho potuto
partecipare a al Campionato Italiano 10000 mt in pista, per via di un
risentimento al nervo sciatico durante un allenamento, devo dire che questa è
stata un po’ una delusione per me perché con il mio coach (Luigi di Lello) lo
stavamo preparando abbastanza bene e mi
sentivo in forma però come sempre ho dovuto fare ricorso alla resilienza
cercando di risolvere al più presto il problema.”
Nella mente degli atleti ci sono sempre tante gare e alcuni obiettivi importanti da preparare con accurateza per cercare di arrivare il giorno della gara nelle migliori condizioni possibili: Prossimi obiettivi: 10.000, mezza, maratona? “I miei obbiettivi stagionali sono: fare bene i 10km su strada ad Alberobello a settembre, i campionati italiani di mezza a Foligno ad ottobre, e fare una buona maratona entro fine anno...e in questo periodo fare qualche gara su strada.”
Con
il tempo si cambia, soprattutto attraverso lo sport, ciò che si apprende nello
sport si trasferisce nella vita quotidiana lavorativa e famigliare: Come sei
cambiato nel tempo? “Il mio cambiamento a
livello sportivo sicuramente è maturato e mi ha fatto prendere più fiducia in
me stesso e nelle mie potenzialità, a livello umano come dico sempre ha
cambiato in me la nascita di mio figlio, facendomi diventare più responsabile e
guardare alcune cose della vita con altri occhi.”
Nello
sport si cerca di dare sempre il massimo soprattutto quando sei quasi ai
vertici, certo c’è da trovare un giusto equillibrio tra lavoro e famiglia e
capire come incastrare allenamenti e gare per fare in modo che la vita fluisca
in modo sereno per se stessi e con le persone che circondano l’atleta: Cosa o
chi ti aiuta ora? “Quello che mi aiuta ora
sono la mia grande forza di volontà che mi fa correre anche dopo una dura
giornata di lavoro, e la mia determinazione a fare sempre meglio e a superare i
miei limiti. Mi aiuta anche tanto l’alimentazione che è un fattore importante per l’atleta, per tamponare le carenze che lo sforzo fisico comporta, e su questo devo ringraziare il mio dottore Atanasio de Meo il top della nutrizione sportiva e non."
Dario
Santoro è un atleta della cittadina di Manfredonia riuscito a vincere il titolo
di Campione Italiano di maratona nel 2015 e coinvolgendo tanti suoi coetani a
dedicarsi allo sport anche se è poco remunerativo e faticoso da praticare per
la mancanza di strutture e forse anche mancanza di interesse da parte delle
istituzioni pubbliche: Cosa faresti a Manfredonia se fossi Sindaco? “Diciamo che della politica non sono un grande appassionato, però per
prima cosa investirei anche negli altri sport e non solo nel calcio; non dico
questo per tirare l'acqua al proprio mulino, ma per una questione di equilibrio
comune e visibilità per tutti...oltre ad investire in strutture sportive che
mancano tanto in un paese che oramai e un po deragliato.”
Lo
sport rende le persone migliori sia dal punto di vista pratico quotidiano che
dal punto di vista psicofisico, emotivo e relazionale: Cosa dà e cosa toglie
lo sport? “Per come la vedo io lo sport da solamente, e da
tante cose positive, in primis la salute, dei sani valori e fa crescere ogni
persona che lo pratica in modo sano e con più autostima.”
Dario
potrebbe essere una grande risorsa per la cittadinanza di Manfredonia se
riuscisse ad attirare l’attenzione delle istituzioni locali che potrebbero
utilizzare lo sport e i loro testimonial come veicoli di sane abitudini e
validi valori attraverso testimonianze nelle scuole: Quando e come una maratona
sotto le 2h20'? “Sicuramente come detto prima, la maratona è
un obiettivo dell’anno solare, penso all'estero con l’obbiettivo di abbattere
il muro delle 2h20' che so di valerlo, ma purtroppo per alcuni incidenti di
percorso in gara non ancora ce l'ho fatta.”
Dario
ci è andato diverse volte sotto il muro delle 2 ore e 20 minuti e credo che
abbia tutte le caratteristiche per riuscirsci, inoltre appare essere molto
resiliente, sempre positivo e propositivo, sempre pronto a ripartire con tanta
consapevolezza delle proprie capacità e limiti: Come ti trovi con la nuova
squadra? “La Caivano Runners, la mia attuale squadra, è
capitanata dal patron Pasquale Ummarino, con la sua azienda Mondial Service, e
gestita dal grande presidente Luigi Celiento, il "padre"di tutti noi
giovani, sempre lì pronto a dare consigli e a trovare la soluzione giusta. Io
dico sempre che è una di quelle società che quando vai senti subito di trovarti
in famiglia. Hanno messo su un grande progetto a partire dai bambini passando
al settore master e assoluto, con risultati che parlano da soli. Io mi trovo
benissimo e non mi fanno mancare nulla, anzi..., devo dire che in Italia di
queste società con queste possibilità e questi progetti ce ne sono ben poche.”
Un grande augurio
per Dario per le sue prossime gare e i suoi ambiziosi progetti.
Dario
è menzionato nei mei libri “Sport, benessere e performance”, “Ultramaratoneti e
gare estreme”, “Psicologia dello sport e dell’esercizio fisico”, “O.R.A. Obiettivi,
Risorse, Autoefficacia.”
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