domenica 20 maggio 2018

La Nove Colli Running, il sogno di molti ultramaratoneti


Nelle ultime due edizioni è una donna la vincitrice del titolo di Uomo d'acciaio, Guajardo Brenda (USA) nel 2016 impiega 20h 20' 15'' per percorrere 202,4 km ed arrivando al traguardo 20' prima di Borlenghi Federico 20h 41' 08''. Nel 2017 Brenda bissa la vittoria con un tempo di 21h 21' 15'' e precede di più di due ore Placucci Nicola, 2° Classificato Assoluto con un tempo di 23h 34' 12''.

La prima edizione della Nove Colli Running 202,4km, risale al 1998 con 5 arrivati, Antonio Mammoli fa l’esordio il 2000 con un 4° posto, nel 2001 si classifica 2° e nel 2008 riesce a vincerla. Il record della manifestazione 17h52’55” risale al 2013 ed è di Palladino Daniele. Di seguito alcune testimonianze di atleti che hanno partecipato alla Nove Colli Running nel corso degli anni.

Antonio Mammoli riesce a portare a termine una ennesima Nove Colli Running, di seguito racconta le sue impressioni attraverso risposte ad alcune mie domande: Ciao Antonio, come stai? Com'è andata? Soddisfatto? “Ciao Matteo, allora, quando arrivi dici è andata bene, ma lo sai nel dirlo ci sono tante cose dietro che devono andare bene. Soddisfatto sì, dopo 17 anni esserci alla partenza è un sogno. 

Essere alla partenza è un sogno perché per esserci significa che ci devi essere di testa, di gambe e di cuore. La Nove Colli è un incontro di persone, di atleti a cui piace incontrarsi per condividere gioie e dolori, per parlare di altre gare fatte in passato o da affrontare, per confrontarsi e scambiarsi consigli: Momenti critici, problemi, esigenze particolari durante la gara? “Ho sofferto una crisi di ipotermia al 116km, la pioggia il freddo lo sbalzo di temperatura mi ha fatto davvero temere per il mio fisico. Tremavo, non stavo in piedi, non mi riusciva respirare, per riprendere la temperatura ho dovuto stare al caldo per 20 minuti e vestirmi moltissimo prima di ripartire.”

A volte si soffre, si affrontano situazioni quasi impossibili, bisogna ingegnarsi per uscirne fuori sani e salvi; l’esperienza aiuta tanto in queste gare dove saltano qualsiasi previsioni, qualsiasi tabella di marcia, qualsiasi teoria: Pensieri, sensazioni, emozioni, prima, durante, dopo la gara? “Ho sofferto di stress nell’ultima settimana, sono meno allenato di sempre e avevo timore di non potercela fare.”

A volte l’aiuto viene da quello di buono che si è fatto in passato, con il fidarsi che si può riuscire anche quest’anno malgrado gli allenamenti non sufficienti; in compenso si conosce il percorso e le situazioni difficili e si sa come gestirle; molta testa e il corpo segue: Cambia qualcosa dopo questa prova? “Ho raggiunto il mio massimo, il mio obbiettivo sognato in tutti questi anni, 15 arrivi!” Come decidi obiettivi e strategie di gara? “Improvviso, non curo niente, neppure l’alimentazione, gli amici mi sostengono, mio figlio nelle ultime edizioni mi è stato vicino.” Con l'esperienza e l'avanzare dell'età è cambiato il tuo modo di allenarti? “Le cose cambiano, non ho più voglia di allenarmi, gli impegni con la famiglia e genitori sono aumentati.”

Tutto cambia, tutto passa, a volte passa la fantasia di fare certe cose, gli impegni travolgono, ci sono altre priorità, ma la Nove Colli è una chiamata a cui è difficile rinunciare e poi una volta partiti, si attingono tutti i bricioli di energie a disposizione e si fa appello a tutta l’esperienza accumulata nel corso di tanti anni di prestazioni notevoli e performance: C'è una parola o una frase che ti aiuta a crederci? “Non esiste un limite se non quello che la mente ci impone.”

Vero se pensi troppo ti arrendi in partenza, se parti verso il tuo obiettivo sei già più vicino, basta proseguire. Una grande persona Mammoli, un grande atleta, ho avuto la possibilità di conoscerlo in gara, modesto e umile, pregevole la sua attività di spingitore di Marco Albertini, atleta in carrozzina, l’ho visto camminare sul percorso della Nove Colli Running, l’ho visto spingere la carrozzina con Marco Albertini sulle salite della Pistoia Abetone.

Di seguito, Roldano Marzorati racconta la sua esperienza a una Nove Colli Running rispondendo ad alcune mie domande: Momenti critici, problemi, esigenze particolari durante la gara? “Tutto è stato tenuto sotto controllo, anche il forte temporale notturno e un forte mal di schiena nel finale di gara.”

Il mondo degli ultrarunner fatto di incontri, condivisioni di gioie e dolori, partenze, ritiri e arrivi, cancelli orari da rispettare, condizioni climatiche diverse come pioggia e sole, freddo e caldo: Pensieri, sensazioni, emozioni? “In giornata di grazia pensieri sensazioni ed emozioni tutte positive :ho goduto del tramonto, della notte sotto l'acqua scrosciante, paesaggi nebbiosi a fine temporale, della natura e i suoi rumori. Vigile e determinato ad arrivare.”

Si diventa manager di se stessi, bisogna gestire forze ed energie, cibo e bevande, abbigliamento tecnico per ripararsi dal sole, vento e pioggia, per prevenire vesciche e arrossamenti: Curi la preparazione mentale? In che modo? “Sì, immaginando lo svolgersi della gara e cercando di prevedere le criticità della stessa. Al momento della gara entro in una ”bolla“ e mi estraneo ascoltando i segnali che manda il mio corpo.”

La gara non è solo il giorno della competizione ma comprende anche gli allenamenti, la preparazione, il vedersi avanti nel tempo, immaginarsi il giorno della gara, l’attesa, la pianificazione e programmazione, l’organizzarsi, il parlarne con amici e familiari.

Di seguito, Michele Belnome racconta la sua esperienza: Qual è stato il tuo percorso come atleta? “Ero prossimo ai 34 anni, pesavo circa 93 kg, mangiavo tanto, cioè ero il classico tipo casa-lavoro-famiglia. Un giorno, durante le ore di lavoro, dovetti salire un bel po’ di scale; all’improvviso il fiatone, cercavo aria per riprendermi. Quell’episodio fece scattare in me la molla, dovevo fare qualcosa perché a 34 anni non era possibile essermi ridotto in quelle condizioni. Cominciai a correre (si fa per dire) 2-3-5-7 fino ad arrivare a 10 km, imparai a correre tutti i giorni. Mi iscrissi presso la società podistica del mio paese (Mola di Bari) partecipando a numerose gare della Corripuglia. Nel 2012 avvenne il salto di qualità, ma non perché voluto, partecipai senza ambizione a una 6 ore, di cui non conoscevo l’esistenza, percorrendo poco più di 54 km. Da allora è stato un susseguirsi di 6 ore, maratone, 100 km, 24 ore e la Nove Colli Running (il sogno di ogni ultramaratoneta) conquistata in poco più di 30 ore.”

Si fa sempre in tempo ad accorgersi di quello che si fa e come lo si fa e decidere se apportare piccoli cambiamenti o fare finta di niente a prendere in mano le redini della propria vita. “La Nove Colli Running è testimonianza di ciò che ho voluto a tutti i costi. Volevo riuscirci a tutti i costi, giungere al traguardo e conquistare quella medaglia dal peso di 750g era tutto per me. La notte le condizioni climatiche sono peggiorate con tanta pioggia, vento e scarsa visibilità. Non mai pensato un attimo di abbandonare, tanto comunque, come spesso dico, a un inizio c’è sempre la fine.”

E’ quello che si apprende praticando l’ultramaratona o comunque lo sport di endurance, crisi vengono come il freddo, la pioggia che ti procura preoccupazione ma se vuoi riesci a trovare un modo per ripararti, per riscaldarti, per trovare energie sufficienti e occorrenti per avanzare. Pugliesi e squadre pugliesi sempre più proiettate nell’ultramaratona con piazzamenti prestigiosi sia a livello individuale che di squadre e anche come organizzazione di gare di lunga distanza: Quali sono i fattori che contribuiscono alla performance? ”Fiducia in me stesso, l’affetto della mia società “ASD Sei Sport di Monopoli”, l’incoraggiamento dei miei compagni di squadra e dei miei amici e la serenità.” Qual è stata la gara della tua vita? “Senza ombra di dubbio la Nove Colli Running corsa quest’anno, il mio esordio in una 202,400 km. Affrontare quelle salite e discese, la notte affrontando un diluvio pazzesco che ha decimato gli atleti per ipotermia o perché la testa-convinzione è venuta a mancare.

Per Angela Gargano la Nove Colli running rappresenta la gara della vita dove ha sperimentato le emozioni più belle, di seguito la sua testimonianza: “L’emozione più grande che conservo nel mio cuore e che rivivo ogni volta che ci penso, è quella provata quando ho tagliato il traguardo della Nove Colli. Tutti gli amici romani della Villa De Sanctis mi sono venuti incontro e mi hanno accompagnato fino all’arrivo, dove c’era mio marito che mi ha abbracciato dicendomi: ‘Sei stata fortissima!’.”

Anche per Sara Valdo la nove colli è stato un sogno realizzato e fa parte di una delle gare della sua vita ecco cosa dice al riguardo rispondendo a un paio di mie domande: Qual è stata la gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Sono state moltissime, dai primi risultati nelle 24ore, ai 3 mondiali in maglia azzurra e per ultima (ma solo cronologicamente) la meravigliosa Nove Colli.Quali sono i sogni che hai realizzato e quali quelli da realizzare? “Correre la 100km del Passatore, indossare la maglia azzurra e correre la Nove Colli. Da realizzare il Giro del lago di Balaton.”

www.psicologiadellosport.net/eventi.htm
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
https://www.ibs.it/ultramaratoneti-gare-estreme-libro-matteo-simone/e/9788874189441

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