L’anno scorso Marco Lombardi, dell’Atl. Libertas Livorno, alla 100km del passatore si è classificato 13° assoluto in 8h12'41"; quest’anno si è fatto un bel regalo il giorno prima del suo compleanno classificandosi 9° posizione generale e 8° uomo assoluto in 7h59’27”.
Di seguito approfondiamo l a conoscenza
di Marco attraverso risposte da alcune mie domande di un po’ di tempo fa.
Come
decidi obiettivi e strategie di gara? Team, famiglia, amici, figure
professionali? “Gli obiettivi sono quelli di migliorare
i propri limiti! Sono uno a cui piace gareggiare e spesso decido di fare una gara
ultra anche pochi giorni prima.”
E’
cambiato nel tempo il tuo modo di allenarti? “Sicuramente il
mio modo di allenarmi è cambiato nel tempo: prima tanti lunghi, adesso un po'
più di qualità e distanze più brevi! Ho capito che è fondamentale il recupero
fisico e mentale! Ultimamente cerco di immaginarmi mentalmente la gara! Ciò mi
aiuta a capire tanti aspetti del mio inconscio, oltre che a darmi sicurezza nel
mio potenziale e serenità! Sicuramente nei momenti di difficoltà (in gara)
cerco di scovare ricordi del mio passato che mi hanno donato gioia e felicità!
Dunque il primo pensiero è rivolto ai miei 4 figli ed a mia moglie ed ai bei
momenti vissuti insieme a loro. Questo mi aiuta molto, perché è un modo
efficace per sprigionare serotonina nel nostro corpo e ritrovare, anche se
temporaneamente, il benessere".
Questo sembra essere un buon approccio,
con l’esperienza si scopre che si possono risparmiare tanti chilometri per
strada sostituendoli con allenamenti mentali, visualizzare e immaginare di fare
chilometri attivando i neuroni specchio che simulano la fatica degli
allenamenti e della gara e ti fanno incrementare la qualità della prestazione e
anche scoprire eventuali criticità da migliorare. Risulta importante anche
bilanciare la fatica muscolare, articolare e mentale degli allenamenti e gare
impegnative e dure con opportuni recuperi e cura di sé.
Hai
un tuo idolo, modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno?
“Vari personaggi hanno contribuito a formare il mio carattere ed il mio modo di
pensare: ma primo fra tutti è stato il grandissimo Pietro Mennea: "...la
fatica non è mai sprecata, soffri ma sogni!!!". Mai frase più vera!
Attraverso il sacrificio e la fatica, forse, i nostri sogni riescono a
materializzarsi, (almeno in parte) e comunque anche se non si realizzano, un
uomo nel lottare ogni giorno per raggiungere il proprio obiettivo, si
arricchisce d'esperienza e risulterà comunque ‘Vincitore’.”
Vero diventa importante l’impegnarsi, il
crederci e poi quello che viene si prende, serve tutto, diventa importante
l’esperienza fatta, il viaggio è altrettanto importante quanto la meta.
Quale tua esperienza ti dà la convinzione di potercela fare? “Un'esperienza
in particolare mi ha segnato e mi ha fatto capire che ce la posso fare. A Marzo
2013 alla 100 km di Seregno, conclusi la Gara con varie lesioni muscolari al
quadricipite: il dolore fu infernale sin dai primi km! Ma non mollai!!! Strinsi
denti e giunsi al traguardo sotto le 8 ore 3° assoluto. Poi 2 mesi di stop
forzato, non riuscivo neanche a camminare. I medici mi avevano detto che non
potevo correre per 6/8 mesi, ma spesso la determinazione è la cura migliore! A
Maggio, ad una settimana dal Passatore, dopo oltre 2 mesi di stop ripresi a
correre! Sfidando tutto e tutti mi presentai al Via: terminai la gara in 9 ore!
Ciò mi fece capire di che pasta ero fatto! Mi rimboccai le maniche ed a Luglio
2013, andai correre la 100 km più dura D'Europa: la 100 km di Asolo. Vinsi con
record della corsa! Li ho capito che volere è potere.”
Ci si conosce sempre di più, si può
osare senza strafare, e scoprire che a volte la mente ci può bloccare, ci può
sabotare o può essere nostra alleata e permetterci di fare quello che vogliamo.
Una parola o una frase di qualcuno che ti aiuta?
“La frase che più mi aiuta e che ha stravolto drasticamente il mio modo di pensare
è: 'mai arrendersi'. Queste due parole mi furono pronunciate da un
bambino di 8 anni, malato di cancro, consapevole di avere pochi giorni davanti
a sé. Quando mi conobbe, mi venne incontro e con l'indice rivolto verso di me
pronunciò tali parole, cambiando la mia vita...quelle parole le porto sempre
con me, soprattutto nei momenti più bui.”
Si apprende sempre e da tutti, si scopre
che la vita è tanto bella e che dobbiamo comprendere quello che ci fa star bene
e poi possiamo mobilitare le energie per andare verso il nostro benessere.
C’è
qualcuno che contribuisce al tuo benessere e/o performance?
“Al mio benessere e performance nello sport oltre ad una sana e corretta
alimentazione, contribuiscono anche gli integratori Inkospor, prodotti
controllati e che si attengono alle normative europee antidoping! Per chi fa
sport di endurance l'integrazione con prodotti sicuri e controllati è
fondamentale per non incorrere in infortuni o problemi di salute (forte
stanchezza, carenze di sali minerali, usura muscolare, ecc.)".
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?
“L'episodio divertente della mia carriera podistica, risale alla mia 1°
maratona nel 2011, quella del Mugello. Al ritiro dei pettorali, un addetto mi
guardò e mi disse che la palestra della lotta era da un'altra parte. (Riferendosi
al mio aspetto fisico, che somiglia più a quello di un lottatore che a quello
di un podista). Arrivai 10° assoluto su oltre 800 persone! All'arrivo venne a
complimentarsi con me.”
Cosa
hai scoperto del tuo carattere? Quali caratteristiche ti aiutano nello sport?
“Sicuramente la determinazione è un aspetto del mio carattere che prevale
mentre pratico sport. Inoltre una 'resilienza molto alta' e la voglia
di riscatto, è ciò che accomuna di più tutti noi ultramaratoneti.”
Vero, gli ultramaratoneti sono
determinati, non mollano, non si arrendono, cercano di studiare e comprendere
come raggiungere obiettivi sviluppando consapevolezza delle proprie capacità ma
anche dei propri limiti, sono molto autoefficaci con l’alzare gradualmente
l’asticella delle loro sfide, ricordano sempre quello che hanno fatto in
passato di buono, ed essendo molto resilienti, affrontando situazioni difficili
e a volte estreme, pazientando ma andando avanti un pochetto per volta.
Cosa
ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato di mollare di fare
sport? “Ciò che mi spinge a fare attività fisica è perché
attraverso essa si riesce a trovare uno stato idilliaco di benessere fisico e lucidità
mentale, inoltre aiuta a scaricare le pulsioni aggressive in un modo
socialmente accettabile (catarsi delle pulsioni aggressive).”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi al tuo sport?
“Io lavoro con i ragazzi, e spesso cerco di trasmettere loro lo spirito di
dedizione e sacrificio: 'ogni giorno, granello dopo granello, si tira su
un castello'. Questo sport, pur traumatico che sia, insegna a lavorare
duro, a rispettare il prossimo, forgiandoti nel fisico, nella mente e nel
cuore.”
Granello dopo granello, mattone dopo
mattone, metro su metro, si costruisce carattere, personalità, consapevolezza,
autoefficacia, resilienza, mete e obiettivi.
Ritieni
utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali
fasi? “A mio avviso la figura dello psicologo nello sport
è di fondamentale importanza. Ti aiuta a dare un senso ad eventi, stati
d'animo, ecc. che altrimenti non sarebbero capiti ed elaborati. Il suo
contributo diviene fondamentale nei momenti di maggiore stress fisico e
mentale.”
A volte un confronto con una figura
professionale che possa dare un sostegno o supporto psicologico, o che ti possa
far vedere le cose da altri punti di vista, o che ti possa far gestire meglio
eventuali paure, ansie o stress, o che ti possa far credere di più su te
stesso.
Un’intervista a Marco è riportata nel mio libro “La 100km del
Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza”, Edizione Psiconline.
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa
significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad
allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una
classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza.
È un libro che
racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che
hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste
aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da
avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. Sono trattati aspetti della
psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità
e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli
obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro
dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso.
+393804337230 Psicologo,
Psicoterapeuta
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