sabato 19 maggio 2018

Anna Tartaglione, karate: Cosa hai scoperto? La resilienza e la determinazione


Ho scoperto di poter superare limiti che sembravano impossibili

Matteo SIMONE

E’ importante essere convinti di quello che si fa e impegnarsi per fare del proprio meglio e raggiungere risultati soddisfacenti. Di seguito, Anna Tartaglione raccont ala sua esperienza di atleta rispondendno ad alcune mie domande.

Ti sei sentita campione nello sport? “Sì, quando ho scoperto di poter superare limiti che sembravano impossibili.”

Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? “Un percorso fatto di sacrifici e allenamenti per migliorare le prestazioni.”

Chi contribuisce alla tua performance? “La famiglia e l’allenatore.”

Qual è stata la gara della tua vita? La gara più difficile? “La più difficile è stata la prima gara che ho dovuto affrontare perché non sapevo cosa aspettarmi.”

La prima gara è un bell’esame, un bel testo dove ci si mette in gioco dopo un periodo di allenamento mirato per arrivare pronti il giorno della partenza.

Quale esperienza ti dà la convinzione che ce la puoi fare?  “La fiducia in me stessa e in quello che sto facendo.”

Quali sensazioni sperimenti nello sport: allenamenti, pregara, gara, post gara? “Euforia e adrenalina.”

Quali sono difficoltà e rischi? “Rischio di infortuni fisici e la paura di sbagliare e di non riuscire a dare il meglio nelle competizioni.”

Come superi eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Con l’aiuto della famiglia e dei compagni di squadra.”

Quale può essere un messaggio per avvicianre i ragazzi allo sport?Mens sana in corpore sano.”

C’è stato il rischio doping? Quale può essere un messaggio per sconsigliarne l’uso? “No, fare uso di doping contribuisce negativamente allo sviluppo del fair play ed alimenta la scorrettezza nei confronti degli avversari.”

Famigliari e amici cosa dicono del tuo sport? “Mi incoraggiano a migliorare.”

Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare sport? “La resilienza e la determinazione.”

Lo sport permette di trovarsi in situazioni difficili e scomode che comunque si riesce a uscirne fuori e a superare, lo sport permette di scoprire che la passione diventa un motore importante che fa impegnare e andare sempre avanti con determinazione e convinzione.

Ritieni utile lo psicologo dello sport? “Sì, per analizzare gli errori commessi durante una competizione ed affrontare le delusioni che da essi derivano.”

L’atleta attraversa diverse fasi delicate nella sua carriera sportiva, dalle motivazioni che vanno e vengono e a volte calano al punto da non farti impegnare e farti essere insicuro nella pratica dello sport, inoltre ci sono le fasi dell’impegno elevato dove ci vuole tanta determinazione, convinzione, alto impengo, le fasi delle gare dove bisogna focalizzarsi, essefre sereni, attivati al punto giusto senza sperimentare troppa ansia o poca attivazione, e tante altre fasi dalla gioia eccessiva delle vittorie e la voglia di conferma a ogni costo alle sonfitte e infortuni dove c’è bisogno di confrontarsi con allenatori, amici, famiglia e perché no con uno psicologo per fare il punto della situazione.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? Sogni da realizzare? “Correre una maratona.”

La maratona rimane sempre una gara sfidante dove bisogna dedicare tempo per gli allenamenti per arrivare pronti il giorno importante della fatica prolungata nel tempo attraversando eventuali crisi e muri, ma se si è preparti tutto è fattibile senza ansie e senza preoccupazioni.

Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
http://www.mjmeditore.it/autori/matteo-simone
http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo

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