L'aiuto maggiore viene dalle persone che conosci che ti incitano sempre
a non mollare
Matteo Simone
Lo sport ti mette alla prova, soprattutto lo sport di endurance, le corse a piedi di lunga distanza come le gare di 100km, soprattutto se poi ci sono condizioni avverse come le lunghe salite e un caldo che penalizza tanto.
Di seguito Andrea
racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Come stai? Come è
andata? Soddisfatto? “Pieno di dolori ma
felice.. ero fermo per un vecchio
stiramento ma ci ho provato. Il risultato migliore è averla portata a termine
comunque.”
Nell’agenda
dell’ultrarunner ci sono tante gare segnate, tanti appuntamenti, tanti obiettivi
da raggiungere e sogni da realizzare. Nella mente dell’ultrarunner ci sono
tanti allenamenti, tante strade per allenarsi e percorsi da sperimentare per
arrivare pronti alla partenza il giorno della gara ma a volte ci sono impedimenti,
infortuni e nella testa degli ultrarunner ci sono tanti dubbi che lo assalgono,
ostacolano, sabotano l’atleta.
Problemi, criticità? Cosa o chi ti ha aiutato? “Problemi iniziali dovuti al caldo troppo e poi al dolore all'inguine.
L'aiuto maggiore viene dalle persone che conosci che ti incitano sempre a non
mollare ma questa volta un grazie a me per non aver mollato.”
Sono
tanti gli imprevisti in gare molto lunghe che comportano tanta fatica
prolungata e tanta è la consapevolezza dell’impegno, della presenza mentale in
quello che si fa, dell’esserci appieno nell’esperienza e dell’avvalersi di un
adeguato supporto di amici e professionisti del settore per arrivare al traguardo
nel miglior modo possibile.
Cosa porti a casa? Immagini, odori, suoni? “Mi porto a casa tutto dalla partenza sotto il sole, alle persone lungo
il percorso, al ristoro alla fine della salita di Fiesole con le persone lungo
la strada che sembra di rivivere il giro d'Italia, all'arrivo alla Colla, al
fatto di correre la notte e vedere tutte quelle luci, gialle, rosse, verdi
bianche, all'alba e all'arrivo a Faenza.”
Dietro
una lunga gara di ultracorsa c’è un mondo di sensazioni ed emozioni ricche e
variegate, le più insolite in quanto si tratta di correre in ore insolite,
sotto al sole, pioggia eventuale, al buio, tra le auto e si porta a casa tanta
esperienza.
Prossimi obiettivi? “Il prossimo obiettivo
dovrebbe essere i 100 km del Magraid a metà Giugno ma adesso devo ricaricare le
batterie e non so se potrò partecipare.”
Nella
mente dell’ultrarunner ci sono tante gare, tanti appuntamenti ma anche tanti
dubbi che lo assalgono, tanti se e tanti ma, ma si è sempre pronti a partire,
sempre pronti a cavalcare l’onda del cambiamento con le risorse residue con
attenzione e prendendo le possibili precauzioni del caso.
Dopo gare pensanti
e faticose sempre sono auspicabili tanta autoprotezione e tante coccole per
recuperare e riempire serbatoi emozionali che danno sollievo e permettono a
corpo, mente e anima di ristabilirsi appieno.
Un’intervista
ad Andrea è riportata nel libro La 100km del Passatore. Una gara fra
coraggio e resilienza.
La
100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre
una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare
con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara
di corsa a piedi da Firenze a Faenza.
È un libro che racconta di atleti
di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione
della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con
occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela,
attenzione, preparazione.
Sono trattati aspetti della psicologia dello sport
quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il
grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari,
difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale
fare affidamento su se stesso.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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