Matteo SIMONE
Quando si indossa la maglia azzurra per rappresentare l’Italia in gare internazionali e bisogna pianificare e programmare bene allenamenti e gare intermedie; il tutto finalizzato alla condizione ottimale il giorno importante della gara per far bene per sé, per il proprio team e per la squadra Italia.
E’ importante un
lavoro accurato, ponderato e minuzioso di pianificazione e programmazione con
il proprio team e soprattutto con il proprio allenatore che conosce più di
tutti il proprio atleta, in particolare come gestisce la gara dal punto di
vista atletico e mentale.
Sabato 12 maggio 2018 si disputa a Penyagolosa (Spagna) il Campionato Mondiale
di Trail Running, 85 Km (D+ 4000 mt), la FIDAL ha convocato i seguenti atleti:
Stefano Fantuz, Riccardo Borgialli, Marco Zanchi, Christian
Pizzatti, Simone
Wegher, Andrea Macchi, Lidia Mongelli, Lisa Borzani, Chiara Bertino, Alessandra
Boifava.
Di
seguito riporto alcune impressioni e testimonianze di alcuni atleti che ho
raccolto di recente attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ognuno
usa i suoi metodi e tecniche, avere tutto organizzato aiuta a tranquillizzarsi
così come è importante focalizzarsi e concentrarsi per il giorno e il momento
importante della gara, mettendo da parte il resto, immaginando di chiudere
tutte le distrazioni in un barattolo per riaprirlo a fine gara e potersi
dedicare a resto dopo l’esperienza di gara.
Stefano
Fantuz:
C’è una parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta ad
affrontare la prossima gara? “E’ una frase di Walter
Bonatti, un alpinista del passato le cui avventure mi hanno sempre affascinato.
“Chi più in alto sale, più lontano vede. Chi più lontano vede, più a lungo
sogna”, una frase tanto semplice quanto profonda di significato. I sogni
alimentano la forza per affrontare le sfide più ardue e senza di essi non
esisterebbero grandi imprese o vette conquistate.”
Quali capacità, caratteristiche, qualità ti aiutano in gare importanti? “Ho la testa dura e difficilmente mollo l’osso. Forse è questa la mia
caratteristica più importante, l’essere determinato e testardo fino ad ora mi
ha sempre aiutato nelle gare più impegnative. Anche l’essere molto paziente
credo sia una buona qualità, mi aiuta ad aspettare il momento migliore per dire
la mia senza avere la fretta che fa commettere errori.”
Ritieni
utile la figura dello psicologo dello sport prima di una gara importante? “Credo di sì, personalmente non ho mai provato ma la storia sportiva
insegna che ci sono diversi campioni del passato ma anche attuali che si
affidano ad uno psicologo dello sport prima di gare importanti o durante
periodi di allenamento intenso per liberare la mente ed allontanare i pensieri
che possono intaccare il lavoro fisico svolto o la prestazione in gara.”
Una
bella sfida, un grande giorno di fatica confrontandosi con atleti di tutto il
mondo in una specialità durissima di testa e di fisico.
Un'intervista a Stefano è riportata nel libro "Il piacere di correre oltre".
Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.
Riccardo
Borgialli:
Ti senti pronto? “Sì, sono
pronto e non nascondo un po’ di emozione per l’esordio in Azzurro. Negli ultimi
5 mesi mi sono allenato molto duramente, è stato un inverno caratterizzato dal
freddo intenso, questa cosa penso mi abbia reso ancora più forte perché se
riesci ad allenarti anche in queste condizioni, inevitabilmente, si fortifica
mente e corpo in previsione di momenti più favorevoli.”
Sensazioni,
emozioni, pensieri prima della gara importante? “Ai mondiali
chiaramente ci sarà il meglio del meglio che il Trail Running può offrire, c’è
chi lo vivrebbe con un po’ d’ansia, io per mio modo di essere, la vivo come
un’opportunità di crescita enorme; il confronto è qualcosa che mi stimola e mi
fa dare quel qualcosa in più che si traduce poi in grandi prestazioni. E poi
c’è l’onore e l’orgoglio di indossare la maglia Azzurra, quel sogno che coccolo
fin da bambino e che ora non vedo il momento di godermi.”
Quali
saranno le strategie di gara? “Il pericolo in una gara
del genere è quello di farsi trascinare dall’entusiasmo e seguire chi parte
forte, io preferisco optare per una partenza apparentemente in sordina per poi
aumentare il ritmo nel corso della gara e dare tutto nella parte finale.”
Ti consigli con famiglia, amici, figure professionali? “Certamente.
Il mio allenatore Fulvio Massa mi segue da circa un anno e mezzo, grazie a lui
sono arrivato al livello in cui mi trovo ora, saranno determinanti i suoi
consigli su come affrontare l’evento, mentre a darmi la giusta carica ci
penseranno i miei amici, la mia compagna e la mia famiglia.”
Utilizzi
una preparazione mentale pre-gara? “Mi piace ripassare
mentalmente il percorso, così una volta in cui mi troverò lì so esattamente
come comportarmi. In particolar modo ai ristori, dove bisogna cercare di essere
il più rapidi possibili e fare le cose giuste, senza dimenticarsi nulla. E poi,
giustamente, un po’ di musica non guasta per caricarsi!”
C’è una
parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta ad affrontare la prossima
gara? “Dopo la convocazione in nazionale ho ricevuto molti
messaggi da parti di amici, conoscenti o anche semplicemente persone che mi
hanno incontrato in uno dei loro viaggi. Quelli che mi hanno emozionato di più
sono quelli dei miei amici Matteo e Riccardo che ricordavano tutti i sacrifici
che facciamo per i nostri sogni, e che, prima o poi, vengono ripagati. La gente
vede solo la tua prestazione domenicale, ma non sanno che dietro ci sono
rinunce, sacrifici, momenti difficili…tutti per giocarsi una chance di gioia e
emozione che però, effettivamente, ne fa valere la pena.”
Il
mondiale sicuramente è una gara importante per se stessi ma anche per l’intera
nazione, davvero una bella responsabilità fare del proprio meglio, mettere da
parte i propri interesse nel periodo fino al giorno della gara, fare una gara
di squadra considerando anche gli altri atleti.
Riccardo Borgialli è menzionato nel mio libro “Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, Edizioni Psiconline.
Sensazioni, emozioni, pensieri prima della gara? “Sono contento perché è la seconda maglia azzurra che indosserò dopo i
mondiali fatti nel 2005 ma in un altro sport, canottaggio, quindi è molto
gratificante ed emozionante ora nel trail 13 anni dopo conquistarne una e
rappresentare la propria nazione sarà sicuramente diverso perché nel
canottaggio eravamo un equipaggio di 4 dove tutto era condiviso, mentre oggi si saremo 6 maglie azzurre e lo
spirito di squadra sarà sempre presente anche perché i primi 3 faranno
classifica per nazione ma ognuno nella gara è solo con le sue di forze e dovrò
gestirmi molto bene lungo gli 85km con 4900 d+.”
Quali saranno le
strategie di gara? “Penso che ci sia poca
strategia da fare, nel senso la gara in primis è con se stessi e devo riuscir a
dare il 100% dall’inizio alla fine, ma non partire al 130% per poi non averne
poco dopo, o viceversa partir troppo piano. Sarà difficile ma dovrò cercare di
isolarmi il più possibile mentalmente e ascoltare me stesso per capire come
meglio gestirmi in base a quello che succederà in gara.”
Ti consigli
con un team? “Si ho il mio team che mi segue formato da
persone professionali e in primis amici, sia sulla preparazione fisica che
alimentare che mentale, con in più i compagni atleti. Ma per tutte le gare che
facciamo, loro nella realtà non ci preparano una tattica perché ci son troppe
variabili da gestire lungo il percorso, ma ci mettono nelle condizioni di
equilibrio di poterci esprimere al nostro meglio.” Utilizzi una
preparazione mentale pre gara? “Devo solo essere in pace
con me stesso, saper di aver fatto tutto il possibile per arrivare pronto per
quel momento, poi la gara in realtà è il divertimento di tanta fatica.”
C’è una parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta ad affrontare la
prossima gara? “Buon tutto, questo è l’augurio più bello che
ricevo sempre da una persona speciale.”
L’atleta
ha bisogno e necessità di sentirsi sereno, di essere tranquillo. Inoltre
l’atleta ha bisogno di fidarsi e affidarsi a qualcuno, di essere consigliato e
sostenuto, e al riguardo sono fondamentali le figure di allenatori, familiari e
amici presenti e comprensivi.
Chiara Bertino:
Quale
esperienza ti dà la convinzione di potercela fare? “Solo le
parole del mio allenatore, che mi dice che sono forte nella mia disciplina,
anche se io non gli credo, quando gareggio mi ripeto dentro le sue parole per
stare concentrata.”
Quali sensazioni sperimenti nello sport (pre-gara,
gara, post gara)? “Durante gli allenamenti
cerco di ascoltare il mio corpo, mi concentro sul movimento, sul fiato. Nel
pre-gara cerco di studiare bene il percorso, il tempo stimato, l’alimentazione.
Durante la gara mi isolo, faccio la mia gara, al meglio delle mie possibilità,
cerco di non guardare gli altri, anche se mi sorpassano, soprattutto sulle
lunghe distanze, mi ripeto di lasciarli andare, che poi io ne avrò di più alla
fine. Nel post-gara sono sempre contenta, a volte di più, se ho fatto una bella
gara, a volte meno, ma cerco sempre di essere positiva…gareggiare è sempre un
onore e un regalo che ci viene fatto!”
Prossimi obiettivi? “Il prossimo obiettivo
inaspettato, vista la convocazione in nazionale, sono i Mondiali a Penyagolosa
il 12 maggio.”
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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