Premiato al DigitalFundraisingAward 2018 come individui sez. creatività
Matteo Simone
Riccardo Trulla si definisce un atleta di livello amatoriale ma si applica con metodo nella pratica del suo sport avvalendosi anche di un coach.
Ti sei sentito
campione nello sport? “No, ma pratico con metodo.” Chi
contribuisce alla tua performance? “Sicuramente un’accurata
metodologia redatta dal mio coach.”
Nonostante
non si sia mai sentito un campion, Riccardo è un atleta che si mette in gioco,
un atleta che ama le sfide, già correre una maratona a volte diventa una sfide
figuriamoci tre maratone fatte bene in una ventina di giorni, una a settimana
considerato che gli esperti consigliavano di correre un paio l’anno.
Qual è
stata la gara della tua vita? La gara più difficile? “Deve ancora
arrivare la gara della vita e mai so se arriverà; la più difficile sicuramente
la prima delle tre maratone che dovevo correre nello stretto tempo di 22gg con
alte performance, sapendo cosa “lascia” una maratona nei giorni a seguire nel
fisico; h2.51 Milano - h2.59 Boston - h2.51 Londra, con raccolta fondi (premiato
al DigitalFundraisingAward 2018 come individui sez. creatività).”
Riccardo
sa che per fare le cose fatte bene e per ottenere riscontri positivi bisogna
allenarsi con metodo e con impegno e ogni tanto è utile e importante testarsi
per comprendere se si sta andando nella giusta direzione, se si sta facendo
bene, se i risultati arrivano già prima della gara che diventa il vero test da
poter apprendere insegnamenti utili.
Quale esperienza ti dà la convinzione di potercela fare? “L’intensità di lavoro nel training ed i riscontri
negli allenamenti.”
In
giro per il mondo per gare ed esperienze può succedere di tutto, l’attenzione è
alta nei confronti di tanti aspetti da curare per arrivare pronti il giorno
della gara e a volte la troppa attenzione ci fa brutti scherzi, ci focalizziamo
sulle cose più impensabili e trascuriamo quelle più banali, importante è non
subire danni gravi e poter sempre raccontare l’esperienza fatta, ridendoci
sopra e facendo più attenzione la prossima volta.
Un episodio curioso o
divertente della tua attività sportiva? “Sicuramente aver “spaiato”
le scarpe da gara in una maratona oltreoceano, accorgendomene solo all’arrivo a
destinazione.”
Riccardo
è consapevole che con le maratone non si scherza perché se si sottovaluta la
gara si arriva cotti al traguardo rischiando di fermarsi davanti al muro che è
possibile trovare superati i trenta chilometri se non si è ben preparati
adeguatamente, quindi è importante apprestarsi ad affrontare la maratona con la
consapevolezza di aver fatto i compiti a casa con metodo e programmi
personalizzati per arrivare al traguardo con il sorriso e la forza di gioire
del risultato conseguito.
Quali sono difficoltà e rischi? “Darsi
obiettivi senza valutarne bene l’entità, i rischi sono sicuramente un
fallimento, che nel caso delle maratone è sempre appeso ad un filo.”
Più
si usano accortezze e meno si soffre in gara e in allenamento, più si fanno le
cose con criterio e metodo e più si arriva preparati al giorno del gara, più si
eseguono i recuperi previsti e meno si infortuna, non serve massacrarsi di
allenamenti, basta sviluppare gli allenamenti previsti con gradualità e
periodicità che comunque portano frutti senza fretta.
Come superi eventuali
crisi, sconfitte, infortuni? “Crisi fortunatamente mai
incorso, la disciplina ti porta in primo a conoscerti, e quindi ad evitare i
disagi. Non essendo lo sport la mia primaria attività riesco sempre a “pesare”
la condizione se in grado di reggere l’obiettivo. Sconfitte fanno parte del
gioco, ma non essendo un atleta di élite mi limito ad analizzare il perché non sono
stati conseguiti gli obiettivi programmati. Infortuni fanno parte sicuramente
di una iperattività per la quale non ci si è preparati a sufficienza non
contemplando anche dei periodi di recupero.”
A volte, lo sport diventa una palestra di vita, aiuta a crescere e poi a restare giovani con la condivisione di fatica e gioia con gli altri allenandosi e gareggiando insieme, raggiungendo obiettivi difficili e sfidanti; a volte c’è la smania di dimostrarsi superiori agli altri, di fare più di quanto è
nelle proprie possibilità, ma qual è il senso? Perché rischiare la salute e
avvelenarsi di sostanze per falsare propri meriti? Perché prendere in giro se
stessi e gli altri? Concordo con Riccardo che di seguito descrive il suo punto
di vista.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi
allo sport? “Lo sport aiuta a crescere e una volta
cresciuti mantiene giovani!”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? “Conseguire
oltre le proprie capacità porta sicuramente più rischi che gloria, quindi
essere onesti con se stessi è la prima regola da insegnare, nello sport come
nella vita.”
Un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Fare sport è stare bene, il conseguire risultati col doping non è
sport, ma solo mentire a se stessi, ed i risultati non giustificano la gloria
raggiunta con l’imbroglio. Se porti a casa un successo devi avere gli occhi
puliti di gioia e limpidi di guardare in faccia chi crede in te.”
Cosa
hai scoperto di te stesso nel praticare sport? “Il
quotidiano che vivo mi aiuta a vivere lo sport nel rispetto delle regole,
quindi è lo sport che ha scoperto me stesso.”
A
volte, lo sport aiuta a conoscersi, a tirare fuori la vera essenza della
persona; a volte, lo sport aiuta a elaborare, a trasformare le persone, a
superare momenti e periodi difficili; a volte può essere utile confrontarsi con
uno psicologo per superare crisi e blocchi mentali, per ritrovare la
motivazione, per gestire ansie e stress.
Ritieni utile lo psicologo dello
sport? “Ne sento parlare, penso sia utile agli sportivi, ma
diffido sul diventare un campione. Lo sport, da se, dovrebbe aiutare sotto
l’aspetto psicologico a tirare fuori il meglio di se.”
Quotidianamente
e ogni momento è importante essere in ascolto con i propri bisogni ed esigenze e
comprendere come soddisfare nostri obiettivi, mete, direzioni per organizzarci
e mobilitare le energie utili per arrivare dove vogliamo e ottenere ciò che
vogliamo, senza pretese ma con passione, motivazione, impegno, grinta e determinazione.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? “Gli obiettivi fanno parte delle motivazioni, quando finiranno le motivazioni
non ci saranno obiettivi. Ogni giorno mi pongo sogni anche piccoli che aiutano
a dare le giuste motivazioni e stimoli.”
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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