mercoledì 13 giugno 2018

L’amica fatica rende felici e resilienti

Matteo SIMONE

Psicologo, Psicoterapeuta

Lo sport permette di sperimentarsi, mettersi in gioco, uscire fuori dalla zona di confort per apprendere sempre dall'esperienza, per conoscersi meglio, ascoltare se stessi durante la fatica, attraverso il respiro e le sensazioni corporee, sempre pronti ad emozionarsi.

Nella vita si fanno delle scelte, molti preferiscono poltrire o restare in una zona di estremo confort, altri per sentirsi vivi devono sentire il proprio corpo, le proprie sensazioni corporee, il cuore che palpita, il respiro affannoso, il sudore, il senso di fame, sete, freddo, caldo.

martedì 12 giugno 2018

Alessandra Silvestrini, 2018 medaglia d’oro 10 km di corsa a squadra categoria W55

Campionati Europei Master Non Stadia Alicante (Spagna), 18-20 maggio 2018
Matteo SIMONE 

Il mondo dello sport è misterioso, è fatto di incontri, di sapori, di fatica, di colori. 

Lo sport davvero avvicina persone, culture e mondi; lo sport davvero fa sperimentare prima benessere e poi se ci sono le possibilità di allenarsi bene, di seguire un sogno, di farsi aiutare da persone esperte del settore, tifa sperimentare anche performance e tutto ciò che c'è attorno la performance. 
Di seguito Alessandra, conosciuta attraverso lo sport e attraverso una conoscenza preziosa in comune racconta la sua esperienza di sport a livello internazionale.
Che sapore ti ha lasciato questa gara?Il sapore dei 'colori': i colori delle maglie delle varie nazioni, ma anche il colore della pelle, dei capelli, degli occhi degli atleti, delle atlete, che ancor più di quelli delle maglie ti facevano vivere il contesto internazionale della gara.”

Quello che rimane dello sport, quello che si porta a casa dall'esperienza sportiva sono davvero gli incontri che si fanno, davvero l’esperienza unica e immensa, densa e ricca che si fa attraverso lo sport, l’attesa, la preparazione, la gara sortiva, il post gara, un sacco di momenti ricchi e speciali che fanno sentire vivi dentro.

Esperienza running e non solo in Kenya ad Iten 2.4000 m s.l.m.


Per essere campione ci vogliono i geni giusti, ma non basta, non tutti coloro che hanno il corredo per diventare campioni poi riescono, c’è bisogno del contesto che ti coinvolge, che crede in te, e poi te stesso devi essere motivato, ci devi credere, devi trovare stimoli giusti, devi essere resiliente, devi sapere aspettare il momento giusto, devi essere persistente, devi essere amichevole, saperti allenare da solo e anche con gli altri, devi saper ascoltare, e saper chiedere.
Un’opportunità può essere un’esperienza running e non solo in Kenya ad Iten 2.4000 m s.l.m. Di seguito racconto la mia personale esperienza presso l’High Altitude Training Centre di Iten in Kenya.
La sera prima ci si organizzava per il giorno successivo, in genere appuntamento alle 6.30 con i pacer keniani per un allenamento a piccoli gruppi in base alla distanza e velocità, si correva in genere dai 12 ai 20 km, con ritmi dai più veloci e in progressioni per gli atleti più forti, mentre più lenti per me e altri e anche alcune donne che andavamo più piano. Si tornava, stretching, colazione e poi liberi a bordo piscina oppure passeggiate varie.

Bisogna diventare sempre più resilienti e lo sport è una buona palestra


Lo sport è la metafora della vita, si sperimenta benessere e vitalità, si conosce sempre nuova gente e ognuno è diverso, quindi spazio a tutti. 

Bisogna metterci impegno, determinazione, convinzione e tanta passione. Bisogna fare tanta attenzione alle sensazioni corporee e non trascurare nulla, ogni minimo indizio va accolto e compreso, cercare di essere consapevoli il più possibile di se stessi, delle proprie possibilità e capacità e dei propri limiti. Bisogna fare tanta attenzione e non bisogna essere superficiali, bisogna documentarsi bene e consigliarsi su tanti aspetti quali alimentazione, abbigliamento, percorsi.
Lo sport è un mondo dove si può scaricare tensione, dove ci si può mettere alla prova, dove puoi sentire il tuo corpo, dove ti puoi testare, dove c’è un percorso, un inizio e una fine come è la vita, dove trovi tanti compagni di viaggio lungo i percorsi e fai dei tratti con qualcuno così come succede nella vita, un mondo dove si attraversano sensazioni ed emozioni, quali ansie, tensioni, paure, stanchezza, incredulità, gioia, precarietà, niente è stabile niente è per sempre.

6 Ore Strana Marathon, Vincono Velatta Stefano e Delfine Emma



Stefano Velatta, SM40 Atl. Paratico ed Emma Delfine, SF45 ASD Nadir on the road, sono i vincitori della 1ª edizione 6 Ore di Strana Marathon a Sammichele di Bari (Ba), organizzata dall’A.S.D. “La Palestra in Fitness” in collaborazione con l’A.S.D. “Nadir on the Road”, con il patrocinio del Comune di Sammichele di Bari, della IUTA, del Comitato Provinciale Fidal di Bari.
Emma ha totalizzato km 68,735 precedendo Trisolino Addolorata, SF40 km 63,216 ed Erica Teresa Delfine, SF35 AS Amatori Putignano km 63,141.

Correre un’ultramaratona significa organizzarsi fisicamente e mentalmente a fare sport per un periodo prolungato di tempo, si tratta di un approccio basato sulla pazienza, sull'attesa senza fretta, sul focalizzarsi sul momento presente considerando che l’arrivo, il termine della gara è in là nel tempo, quindi no panico, non problema ora, si gode il percorso verso la meta serenamente sperimentando un mondo di sensazioni e disposti anche a incontrare, affrontare, gestire le eventuali crisi che arrivano e che poi se ne vanno.

6 Ore Strana Marathon, Stefano Velatta precede Matteo Nocera



Il noto pluricampione delle ultramaratone Velatta Stefano, SM40 Atl. Paratico, ha vinto la 1ª edizione 6 Ore di Strana Marathon a Sammichele di Bari (Ba), organizzata dall’A.S.D. “La Palestra in Fitness” in collaborazione con l’A.S.D. “Nadir on the Road”, con il patrocinio del Comune di Sammichele di Bari, della IUTA, del Comitato Provinciale Fidal di Bari.
Stefano ha totalizzato km 82,402 precedendo il noto campione italiano 100 miglia Nocera Matteo, SM40 ASD Napoli Nord Marathon km 75,390 e il noto recordman mondiale di 24 ore tapis roulant Intini Vito, SM50 Amatori Putignano km 71,714.
Per quanto riguarda la gara femminile, la vincitrice è stata Delfine Emma, SF45 ASD Nadir on the road che ha totalizzato km 68,735 precedendo Trisolino Addolorata, SF40 km 63,216 e completa il podio    Delfine Erica Teresa, SF35 AS Amatori Putignano km 63,141.

lunedì 11 giugno 2018

Vito Intini ottiene il record del mondo delle 24 ore di corsa sul tapis roulant 2017

Il tempo della preparazione e tutta l’attesa è sicuramente il momento più bello
Matteo SIMONE

Vito Intini a Reggio Emilia ottiene il record del mondo delle 24 ore di corsa sul tapis roulant con 253,83km.

Il precedente era di 248,12 km detenuto dall'australiano Luca Turrini. 
Vito deteneva quello italiano di 234,2 km, alla 22^ ora ha superato il suo record italiano.
Nel 2019, stabilisce il record mondiale di tapis roulant di 24 ore, correndo 265,20km.
Non c’è un età per iniziare a fare sport o per essere competitivi, così come non c’è un’età per smettere di fare sport o di smettere di essere competitivi, Vito Intini ha quasi 50 anni, continua a essere motivato nella pratica della sua disciplina che è l’ultramaratona, continua a mettersi in gioco e a ottenere risultati di rilievo come quest’ultimo record.

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