sabato 22 settembre 2018

Ogni allenamento diventa una mattonella per costruire la forma fisica


Impegnarsi in allenamento dà i suoi frutti da subito e aiuta a costruire muscoli, personalità e performance. Diventa importante trovare amici di allenamento che condividono fatica e difficoltà e impegnarsi nel momento presente.

Ogni allenamento diventa una buona mattonella per consolidare e stabilizzare muscoli e forma fisica, parallelamente si consolida e incrementa forza e resistenza mentale nel proseguire con gli allenamenti faticosi e credere sempre in più in se stessi e fidarsi e affidarsi al proprio coach che deve essere in grado di graduare la difficoltà di allenamento e gare in base alle capacità psicofisiche dell'atleta.

venerdì 21 settembre 2018

Alla 12 x 1 ora vince “La Sbarra & I Grilli”: Cosa c’è dietro la squadra?

Team Purple 2^ squadra femminile 149.519km, Team Black Primi Assoluti 177.090km

Presso lo Stadio delle Terme ha avuto luogo il 15/09/2018 la 23ª edizione della Staffetta 12 x 1 ora, organizzata dall’ACSI Comitato Provinciale Roma.

La squadra vincitrice è “La Sbarra & I Grilli Team Black”, per la prima volta e per appena 141 metri totalizzando metri 177.090, al 2° posto “G.S. Bancari Romani A” con metri 176.949, completa il posio “ASD Podistica Aprilia” con 168.418 metri.

Marinella Satta, 6 Days: Aiuta molto la testa e la convinzione di potercela fare

Durante la 6 giorni, a parte la fatica, si respira una bella aria, gioiosa e di solidarietà
Matteo Simone 

Si è svolta a Policoro, dal 10 al 16.09.2018, la 6 Days UMF - Italian Ultra Marathon Festival (ITA) con 29 atleti classificati di cui 22 uomini e 7 donne, su un circuito di poco più di 1 km.

Il francese Sessegolo Didier M50 ha vinto la gara di 6 giorni totalizzando complessivamente 740,300 km precedendo l’italiano Malena Alessio 731,704 km M65, completa il podio il Bielorusso Anatska Leanid 721,470 km M55, quarto lo spagnolo Posado Perez Jose Luis 695,968 km M60, quinto Alimonti Daniele 666,666 km M50.
Segue al 6° posto e 1^ donna la spagnola Tomaz de Aquino Maria Jose 663,308 km W55, 7° posto il giapponese Okiyama Kenji 663,308 km M50, ottavo posto e 2^ donna l’argentina Cotugno Gabriela 620,564 km W40, nono posto Taliani Massimo M55 614,004 km, decimo posto e terza donna la giapponese Okiyama Hiroko (Yuko) W55 608,921 km.

giovedì 20 settembre 2018

Tante gare, tanti obiettivi, tante mete nella mente degli ultrarunner

Matteo Simone 

A volte lo sport diventa una terapia, aiuta a passare momenti brutti, aiuta a stare da soli ma anche ad uscire dalla solitudine, aiuta a far parte di un gruppo, di una categoria di atleti, aiuta a prendersi cura di se stessi sia fisicamente che mentalmente, aiuta a scaricare rabbia e tensione.

Nel tempo se il fisico può avere dei ripensamenti, l’esperienza un po’ riesce a compensare soprattutto negli sport di endurance dove non è sufficiente avere muscoli ma anche forza mentale che faccia risparmiare energia con serenità e positività.
Giorgio Calcaterra: Lascio il mondiale 2018, un mondiale bello dove avrei voluto arrivare in condizioni migliori ma che comunque non mi ha deluso.

Tante gare, tanti obiettivi, tante mete nella mente degli ultrarunner, alla ricerca di competizioni sempre più difficili per mettersi alla prova, per testarsi, per apprendere sempre più dall’esperienza. 

Roberto Isolda, ultrarunner: Il 22 settembre 2018 sarò a Verona alla Lupatotissima

Coltivo nuovi progetti costruttivi in ottica di migliorare la prestazione sulla 100k
Matteo SIMONE

Lo sport a volte diventa un grande orto da coltivare oltre all’orto familiare e lavorativo, per esempio, lo sport diventa un orto individuale per esprimersi al meglio, per sperimentarsi, per coltivare benessere ma anche performance. 

Di seguito Roberto, della Bergamo Stars Atletica  racconta un po’ del suo orto rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao Rob, cosa combini ora?Ciao Matteo! Coltivo nuovi progetti costruttivi in ottica di migliorare la prestazione sulla 100k.”

Coltivare la passione della 100km significa dedicarsi a un grande orto che abbisogna di cura e allenamenti costanti e continuativi di lunga durata e intensi dal punto di vista qualitativo, ma se c’è passione, intenzione, motivazione, obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili si può fare tutto, tutto pesa di meno.
La fatica a volte diventa amica perché permette di sperimentare la ciclicità della vita che è fatta di programmazione, pianificazione, progetti, attese e poi tutto passa, passa la gara, la partenza, la fatica e quello rimangono le intense esperienze di gara: incontri, sguardi, ricchezza interiore, nuove consapevolezze che con il tempo bisogna assorbire e farle depositare nel nostro cuore, corpo, anima e mente, aiutandoci nel futuro per riflettere e ricordare come siamo riusciti, perché a volte lo dimentichiamo.

Hermann Achmueller, 100km: Dopo questo mondiale mi sento arricchito d'esperienza

Matteo SIMONE

L’8 settembre 2018 si è disputato, a Sveti Martin na Muri in Croazia, il Campionato Mondiale della 100 km di corsa su strada vinto dal giapponese Hideaki Yamauchi in 6h28’05” davanti al connazionale Takehiko Gyoba 6h32’51” e al sudafricano Bongmusa Mthembu 6h33’47”.
(Foto di Sandro Marconi “Scrotofoto”)

mercoledì 19 settembre 2018

Cosa c’è dietro la fatica? La ciclicità dell'esperienza

Lo sport rende felici nonostante la fatica
Matteo SIMONE

Cosa c’è dietro la fatica? Lo sport rende felici nonostante la fatica; lo sport per approfondire la conoscenza di se stessi e dell'altro; sport per comprendere la ciclicità dell'esperienza; sport per elargire e per ricevere daje! Che fanno tanto bene per attivarsi, per partire e ripartire.

Importante il fattore mentale anche nello sport per cambiare stile di vita, per un maggior benessere, per una miglior performance, per i vari passaggi e cambiamenti, per gestire infortuni, crisi e sconfitte; per gestire stress e ansia; per fare rete con altre figure professionali.
Tanti metodi, strumenti e attrezzi del mestiere; dal gol setting all'immaging; gestire il fine carriera; il passaggio al professionismo; pressioni da parte di familiari, allenatori, dirigenti.
Nella vita prima o poi lo trovi uno sport che fa appassionare, fa mettere in gioco, fa sperimentare benessere e performance, permette di far parte di una squadra che segue obiettivi condivisi, fa condividere allenamenti e gare, trasferte e viaggi. 

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