martedì 27 ottobre 2020

Stefano Romano, Campione Italiano 2020 di Ultramaratona 24h su strada

 Il mio obiettivo rimarrà sempre lo stesso: arrivare a 250 km

Matteo SIMONE 


Ha avuto luogo presso Bussolengo il Campionato Italiano Individuale Assoluto e Master di Ultramaratona 24h su strada organizzato dal GS Mombocar e tra gli uomini il vincitore è stato Stefano Romano (Torino road Runners ASD) che ha totalizzato 200,565km precedendo Thomas Capponi (Runners Bergamo) 193,724km e Pietro De Marchi (Team Mud & Snow ASD) 192,575.

La Campionessa Italiana è stata la giovanissima e fortissima Eleonora Rachele Corradini che ho conosciuto di recente in trasmissione Atleticat. Le donne hanno dimostrato di essere più determinate e resilienti, come già spiego nel mio libro “Lo sport delle donne. Sempre più determinate, felici e resilienti” edito da Prospettiva editrice, infatti Eleonora (#Faisenzadire ASD) ha totalizzato 221.177km, alla sua seconda esperienza sulla 24 ore, precedendo Elena Fabiani (Woman Triathlon Italia ASD) 209,451km e Francesca Canepa (Atletica Sandro Calvesi) 203,367.

lunedì 26 ottobre 2020

Antonio Mammoli, ultrarunner: È sempre una forte emozione arrivare al termine

 Antonio è giù dal podio ai Campionati Italiani 24 ore, per pochi metri, con 192,507km
Matteo SIMONE

Il 19 settembre 2020 si è svolto il Campionato Italiano Individuale Assoluto e Master Ultramaratona 24h su strada organizzato dal GS Mombocar presso Bussolengo.

Il vincitore assoluto è stato Nicolas De Las Heras 246,503, precedendo Deian Petkov 226,637 km. 
Il titolo italiano maschile è andato a Stefano Romano (Torino road Runners ASD) che ha totalizzato 200,565km precedendo Thomas Capponi (Runners Bergamo) 193,724km e Pietro De Marchi (Team Mud & Snow ASD) 192,575km.  
Le donne hanno dimostrato di essere più determinate e resilienti, come già spiego nel mio libro “Lo sport delle donne. Sempre più determinate, felici e resilienti” edito da Prospettiva editrice. Infatti, al terzo e quarto posto in classifica generale arrivano due donne: la giovanissima e fortissima Eleonora Rachele Corradini, alla sua seconda esperienza sulla 24 ore, totalizzando 221,177km e la slovena Natasa Robnik 218,024 km. 

Alex Tucci, ultramaratoneta: Oltre lo sport c’è il grande amore per il mio lavoro


Lo sport occupa una fetta importante della vita soprattutto per gli ultramaratoneti che dedicano tante ore di allenamento per tenersi in forma e prepararsi per sfide ambiziose come è solito fare Alex Tucci da solo o in compagnia.

Alex ha partecipato a gare difficili sfidanti ma è solito anche fare imprese da solo come la scalata sul Monte Amaro partendo dal mare (https://mag.endu.net/alex-tucci-mentre-corro-sogno-ad-occhi-aperti-e-con-le-gambe-che-girano/), la scalata dell’Everest metaforicamente correndo su e giù per le scale di casa durante il lockdown di primavera 2020 (https://www.runnersworld.it/alex-tucci-correre-scale-everest-coronavirus-9225) e l’ultima sua impresa è stata percorrere circa 320 km da Roma Piazza San Pietro al mare di Ortona (https://ilsentieroalternativo.blogspot.com/2020/10/alex-tucci-di-corsa-sul-cammino-di-san.html)  attraversando le due regioni Lazio e Abruzzo, lui abruzzese e Roberto Martino del Lazio.

Di seguito approfondiamo la sua conoscenza attraverso risposte ad alcune mie domande.

Come hai gestito il periodo del COVID?Il periodo covid ho cercato di gestirlo nel godermi una quotidianità diversa dal solito. Un modo di vivere che nel nostro periodo storico non si è mai verificato. Quindi ho approfittato per staccare la mente cercando di essere il meno negativo possibile visto che ogni giorno venivo bombardato solo da brutte notizie”. 

Quando succede qualcosa prima di tutto bisogna capire e accettare, poi ci si organizza, e soprattutto per chi ha sempre qualcosa da fare, da inventare, da portare a termine, da preparare l’avversità viene vista come qualcosa che cambia notevolmente la propria sfera d’azione ma non ci si può arrendere subito, si può trovare un qualcosa di positivo nell’avversità o quanto meno qualcosa che possa limitare gli effetti negativi.

Come ne sei uscito fuori?Ne sono uscito bene, non diverso, ma con molta più voglia di vivermi ogni piccola cosa che spesso nella nostra vita diamo per scontato”. 

Ogni tanto fermarsi o rallentare aiuta a comprendere come si è, cosa si fa, e incrementa l’attenzione su se stessi e su gli altri, sulle cose che si fanno e su quelle che si evitano, apprezzando piccolezze e considerando il vantaggio di essere vivi continuando a portare avanti piani e progetti.

Quali sono stati i momenti più difficili e come li hai gestiti?Non ho avuto momenti difficili se non quando avevo brutti pensieri pensando al nostro futuro”. 

Momenti e periodi avversi fanno riflettere e fanno pensare anche al peggio che può arrivare e a come prevenire o gestire le situazioni più complesse complicate.
Famiglia, amici, fan in che modo si interessano a te e ti supportano?Le persone che mi sono vicino si dedicano a me interessandosi davvero sulla mia vita, su come mi sento, se mi sento felice e soddisfatto delle cose che faccio nel lavoro e nello sport e sul mio stato di salute. I miei conoscenti invece, che spesso sono legati allo sport, fanno lo stesso, ma ovviamente in modo diverso. Ma comunque mi supportano tutti nello stesso modo, donandomi amore e interesse sulla mia vita”. 

E’ importante ed essenziale ricevere interesse da parte di altri soprattutto persone più care familiari o amici e interessarsi ad altri, comprendendo modalità di essere e di fare senza giudizio ma possibilmente sostenendo e supportando.
Cosa diresti ad Alex di 10 anni fa?Ad Alex di 10 anni fa direi di prepararsi a vivere i 10 anni più belli della sua vita per i suoi amici, la Nuova Zelanda e la scoperta della corsa”. 

Sembra evidente che Alex sta attraversando un periodo felice e fecondo con progetti che si realizzano e circondato da persone che gli vogliono bene e si interessano a lui.

Quanto e come soffri e gioisci in allenamenti e gare?Soffro in silenzio perché penso che la sofferenza da fatica è una cosa tua, con cui devi fare i conti ogni giorno se vuoi arrivare a raccogliere qualche frutto. Agli altri delle tue fatiche non interessa nulla. A la gente piace solo gioire con te quando porti a casa qualche risultato. Nello gioire avviene un po’ la stessa cosa, ma mi piace condividerlo spesso con chi mi è vicino e non mi abbandona mai”. 

Lo sport come l’ultramaratona insegna a soffrire in silenzio con la consapevolezza che se si stringono i denti, se si tiene duro, si può ottenere grandi cose ma sempre con preparazione e attrezzatura adeguata e tutelando il proprio fisico prima, durante e dopo ogni grande fatica.

A quale campione del passato o del presente ti senti più vicino?Non mi sento di paragonare la mia vita a campioni, loro sono solo miti che stimo e mi rendono orgoglioso di essere un uomo. Io mi confronto spesso con quello che definisco modelli; persone che come me nella vita fanno altro e hanno mille impegni e che riescono a trovare il tempo per fare sport e costruire dei risultati. Uno dei tanti è Nico Valsesia”. 

Lo stesso Alex è un riferimento per tante persone e soprattutto atleti che si cimentano in allenamenti, fare e imprese d lunga percorrenza e durata, dove si sta da soli con la fatica che Valsesia afferma che non esiste (https://www.nicovalsesia.com/) scrivendolo nel suo libro e io confermo aggiungendo che si esiste ma si può addomesticare, esiste ma non è nemica ma solo attraversando la fatica si ottiene qualcosa di importante e prezioso.

Ora cosa vedi davanti a te? Quali progetti? Dove vuoi arrivare?Davanti a me vedo solo la voglia di continuare a realizzare i miei sogni perché questo è lo spunto e la forza più bella che mi permette di andare avanti. Dove voglio arrivare non lo so e non vorrei mai scoprirlo. Mettersi un obiettivo, un traguardo finale la vedo come una resa che non vedi l’ora che arrivi”. 

E’ chiaro che Alex non ha un unico obiettivo o sogno nella sua vita ma è uno che ama rincorrere bisogni ed esigenze del momento inventandosi imprese da portare a termine che lo impegnano in periodi di preparazione e dove approfondisce la conoscenza di se stesso e della fatica per poterla gestire e arrivare fino alla fine indenne e soddisfatto.

Cosa c'è oltre lo sport?Oltre lo sport c’è il grande amore per il mio lavoro, la voglia di portare avanti l’attività di famiglia con lo stesso entusiasmo e determinazione che hanno sempre avuto i miei genitori. Inoltre, la cosa più importante è quello di voler tirare su una famiglia”. 

Bello amare il proprio lavoro e pensare a una famiglia che debba prosperare accanto a tanta passione per lo sport che non toglie solo tempo ma regala sensazioni, emozioni, racconti di cose belle che ispirano bimbi, giovani e adulti.
Ringrazio il carissimo Alex e mi complimento per la sua ultima traversata ma soprattutto per quello che dice e trasmette. 
Segnalo alcuni miei libri: Correre con la mente; Sogni olimpici; Sviluppare la resilienza; Cosa spinge le persone a fare sport?; Triathlon e ironman. La psicologia del triatleta; Maratoneti e ultrarunner; Lo sport delle donne; Sport, benessere e performance;  Carlos Castaneda incontra don Juan, uno sciamano divenuto suo maestro; Ultramaratoneti e gare estreme; Doping Il cancro dello sport; O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia; Psicologia dello sport e dell’esercizio fisico; Psicologia dello sport e non solo.


Dott. Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR

sabato 24 ottobre 2020

Corentin Lefer, triathlon: Lo sport è un farmaco multifunzione

 Le sport est un médicament multifonction

Il francese Corentin Lefer (La Berrichonne Chatearoux ATH), Campione Europeo Junior di Cross Duathlon 2019, ha vinto la “Les Foulées du Bord de Loire”, l’11 ottobre 2020, in 30’49” precedendo di 2 minuti e 6 secondi il secondo arrivato Jean-baptiste Aubanton 32’55”.

Il 2 luglio 2019 Corentin Lefer (Le Mans Triathlon) ha vinto a Târgu Mures in Romania i Campionati Europei Junior di Cross Duathlon in 53’30” precedendo i due italiani Filippo Pradella 54’22” e Francesco Podda 55’04”.
Di seguito approfondiamo la sua conoscenza attraverso risposte ad alcune mie domande.
Come hai gestito il periodo COVID?Il periodo COVID è stato vissuto abbastanza bene per me. Sono tornato a Vendôme con i miei genitori, avevo a disposizione dei campi per correre e un giardino per fare l'Home Trainer con il bel tempo. Lo stesso vale per la costruzione muscolare come compensazione per il nuoto”. 

venerdì 23 ottobre 2020

Antonella Feltrin, ultrarunner: Se mollo poi so che mi prenderei a schiaffi!

 Lo sport fa bene e ti fa sentire bene

Matteo SIMONE

http://www.psicologiadellosport.net 

Antonella Feltrin, Nuova Atletica Roncade, a settembre 2020 alla Lupatotissima 24 ore ha totalizzato 173,163km. Nel 2017 ha concluso la Nove Colli Running 202.4km in 29h21’30”.

Antonella risulta al 5° posto nella lista dei migliori del mondo dell'anno 2020 100miglia donne Categoria W55 con il tempo di 22h25’23” disputata il 20.09.2020 a Bussolengo (VR).

Di seguito approfondiamo la sua conoscenza attraverso risposte ad alcune mie domande.

Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Si, almeno un giorno nelle poche ma per me grandi sfide”. 

Luigi Pecora, ultrarunner: Se sto soffrendo penso a mia moglie al traguardo

10 anni fa...non ero assolutamente lo sportivo di oggi, anzi ero pigro e sovrappeso!
Matteo SIMONE

Luigi Pecora è un ultramaratoneta con le seguenti migliori prestazioni: il 25 aprile 2022 ha concluso la 50km a Castel Bolognese in 3h37’12” e il 25 maggio 2019 ha portato a termine la 100km del Passatore in 8h19’18”.

Di seguito approfondiamo la sua conoscenza attraverso risposte ad alcune mie domande.
Come hai gestito il periodo del covid?Beh non è stato subito semplice, non solo perché era una situazione per tutti sconosciuta, ma anche perché le regole, i DPCM, e le informazioni all’inizio, cambiavano giorno dopo giorno, andando a modificare le abitudini quotidiane, lavorative e sportive. Ma ho sempre voluto rispettare le direttive che venivano imposte, anche quelle meno piacevoli”. 

mercoledì 21 ottobre 2020

Luca Giglioni, runner: Ho fatto della lunga distanza uno stile di vita

Riesce a sentirsi campione chi riesce a mettersi in gioco


Luca Giglioni, ultrarunner e organizzatore di gara, l’ho conosciuto in occasione di una maratona di Terni in fila al bagno in un bar prima della partenza, e come dico sempre lo sport avvicina persone, culture, popoli e mondi. Sul suo profilo facebook si presenta con queste parole:

In marcia per la 100 km del Passatore. Non so dove arriverò, ma in fondo è la caratteristica di ogni ultramaratoneta. Rappresenta il mistero della vita ricercare dove andiamo, cosa cerchiamo, cosa riusciremo a costruire. Se lo erano già chiesto gli antichi greci, i latini, gli stessi esploratori dell'età moderna, fino agli astronauti che hanno viaggiato nello spazio. Non importa domani dove la mia testa mi porterà, dove le mie gambe riusciranno a trasportarmi. Quello che so è che è un altro giorno della mia vita che aggiungerà un altro scalino nella mia esperienza di corridore ad affrontare la fatica non solo nello sport, ma anche nella vita… Buon passatore a tutti! 

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