Matteo SIMONE
Tiziano De Marco, ex mezzofondista, conosciuto alcuni anni fa, ci racconta cosa è stato e cosa è oggi lo sport per lui.
Nella
vita si fanno delle scelte ma bisogna essere sempre pronti al cambiamento, a
rimodulare i propri obiettivi sportivi, lavorativi e di vita.
Tiziano, allenato dal Prof. Romano Tordelli, dopo un periodo di eccellenza
sportiva nel un Gruppo Sportivo dell’Aeronautica Militare, si è rimesso in
gioco dal punto di vista lavorativo ed ora riesce ad eccellere anche se non
sportivamente, l’importante è sperimentare benessere e voglia di progredire
nella propria carriera lavorativa e formazione personale e professionale.
Come ha
contribuito lo sport al tuo benessere? “Ha contribuito in maniera positiva sia sulla mente che sul corpo in quanto
mi ha fatto prender cura del fisico ascoltandolo e curandolo nel miglior modo
stando inoltre alla lontano da ciò che di sbagliato è talune volte nei
divertimenti di alcuni giovani e non, cioè alcol, alimentazione errata e
droghe.”
E’ vero a volte lo sport diventa uno stile di vita che ti permette di stare in salute e ti allontana da pratiche considerate insalubri.
Come hai scelto
il tuo sport? “L'ho scelto alle scuole medie. Nella selezione
scolastica per i giochi studenteschi.”
Nelle scuole non è importante solo la
teoria le materie classiche da studiare, da ripetere a memoria, è
importantissimo l’esperienza di vita soprattutto attraverso lo sport dove si
fatica, si conosce il proprio corpo, si comprende cosa si è capaci di fare.
Nella tua
disciplina quali difficoltà si incontrano? “Tante: fatica, muscolare, organica, mentale. Ma soprattutto il superare gli
infortuni che sono sempre in agguato.”
Ci sono delle fasi nella vita che comprendono amore, passione, prestanza fisica, studio, cercare lavoro, congedarsi dal lavoro, ci sono sempre delle scelte da fare, opportunità di cambiamento, mai rilassarsi, mai pensare per sempre, è importante considerare sempre il momento presente ed avere un piano B, una progettualità futura, la capacità di rimettersi sempre in gioco, di inventarsi sempre, di sorprendersi.
Qual è stata la gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o hai sperimentato le emozioni più belle? “Senza dubbio quando ho fatto il mio personal best!”
Qual è una tua esperienza che ti possa dare la sicurezza che ce la puoi fare nello sport o nella vita? “Non c’è un esperienza particolare. Ritengo che ci son due casi o un fondamento genetico o una maturità che si acquista entro l’età adolescenziale che ti fa esser sicuro di te stesso dei propri mezzi e ti ci fa al tempo stesso credere ciecamente!”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? “Sicurezza nelle proprie forse, testardaggine, voglia di raggiungere gli obbiettivi, predisposizione alla fatica e al lavoro… È un po' di componente genetica (organica e muscolare).”
Quale
alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? “Povera di grassi o cibi complessi (soffritti, bevande gassate zuccherine,
alcolici fritti Etc..). Ricca in maniera bilanciata di proteine nobili,
carboidrati, fibre, frutta e verdura.”
Quali condizioni ti hanno indotto a non
concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale? “Quando si arrivava alla vigilia della gara con acciacchi, infortuni o
malanni vari.”
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare
sport? “Mi ha fatto mollare nuove prospettive lavorative, nuove ambizioni…. È il
fatto che per la vita e il professionismo c’è un’età che va rispettata o meglio
di ogni cosa c’è la sua età!”Ci sono delle fasi nella vita che comprendono amore, passione, prestanza fisica, studio, cercare lavoro, congedarsi dal lavoro, ci sono sempre delle scelte da fare, opportunità di cambiamento, mai rilassarsi, mai pensare per sempre, è importante considerare sempre il momento presente ed avere un piano B, una progettualità futura, la capacità di rimettersi sempre in gioco, di inventarsi sempre, di sorprendersi.
Per lo sport in particolare non si può essere sempre campioni, ci sono dei
tempi da rispettare, c’è il fisico da rispettare e se non va più è inutile
porre rimedio con trucchi, è inutile prendersi in giro, se non va non va.
Nello sport chi ha
contribuito al tuo benessere o performance? “L’allenatore Prof. Romano Tordelli, fisioterapista, compagni di allenamento,
famiglia, sostenitori.”Qual è stata la gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o hai sperimentato le emozioni più belle? “Senza dubbio quando ho fatto il mio personal best!”
Qual è una tua esperienza che ti possa dare la sicurezza che ce la puoi fare nello sport o nella vita? “Non c’è un esperienza particolare. Ritengo che ci son due casi o un fondamento genetico o una maturità che si acquista entro l’età adolescenziale che ti fa esser sicuro di te stesso dei propri mezzi e ti ci fa al tempo stesso credere ciecamente!”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? “Sicurezza nelle proprie forse, testardaggine, voglia di raggiungere gli obbiettivi, predisposizione alla fatica e al lavoro… È un po' di componente genetica (organica e muscolare).”
Per eccellere ci vuole una sorta di
predisposizione genetica in termini di doti fisiche ma anche di predisposizione
a faticare, ad eccellere, ad essere convinti, sicuri di sé.
Quali meccanismi psicologici ritieni ti abbiano
aiutano nello sport? “Porsi degli obbiettivi a breve termine. Step by step e rinnovarli una
volta raggiunti.”
Questa degli obiettivi sembra essere una mentalità
vincente, andare a vanti a gradini, un po' per volta gradualmente.
Cosa pensano familiari e amici della tua
attività sportiva? “Mi hanno
sempre sostenuto e spinto a farmi continuare l’attività, talvolta sopravvalutando
anche le mie capacità.”
Un episodio curioso o divertente
della tua attività sportiva? “Ne ho tanti. Troppi e descrivendone uno non solo sminuzzerei l'importanza degli
altri ma dovrei scrivere 10 pagine.”
Tiziano è una persona solare, ha sempre faticato
facendo sport ma allo stesso tempo riusciva anche a divertirsi, a trovare
occasioni per fare caciara con amici di squadra ed allenamento, ogni cosa al momento
giusto, ci si allena duramente, ma è importante anche lo svago.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare
attività fisica? “Che sono cocciuto, autocritico, ambizioso e a volte forse egocentrico o
comunque troppo imbevuto di me stesso.”
Lo sport è una scuola di vita, ci si relaziona con
gli altri ed impari dagli altri, dalle situazioni, ti riconosci in quello che
sei, lo sport diventa una sorta di opportunità di auto-terapia, conosci le tue
forze ma anche le tue debolezze.
Come è cambiata la tua vita familiare e, lavorativa
nell’aver intrapreso un’attività sportiva costante e impegnativa? “Sicuramente lo sport è stato un
legante nelle relazioni con i miei cari. Nel lavoro che attualmente svolgo mi
ha permesso di sfruttare i lati positivi caratteriali che si sono forgiati
nell’attività sportiva: grinta, apertura mentale e comunicazioni verso gli
altri.”
Quali sono o sono
state le tue sensazioni pregare, in gara, post gara? “Pregata: concentrazione e rilassamento,
in gara concentrazione e auto invenzione fuori da ogni logica, post gara se
vincente piacere massimo, se perdente ampia autocritica.”
Hai dovuto scegliere nella tua vita di prendere o
lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? “Si. Per la carriera lavorativa.”
Che consiglio daresti a coloro che devono fare scelte importanti nello
sport? “Fate ciò
che amate fare. Riuscirete sicuramente! La passione spinge a fare cose che
neanche immaginiamo.”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella
tua carriera sportiva? “No mai, anche se in taluni periodi ho avuto il timore di incorrere in
qualche errore di analisi o contaminazioni errate o non volute.”
Un messaggio per
sconsigliare l’uso del doping? “Si inizia a far sport spesso per il proprio benessere… Bisogna andare
avanti sempre con questa politica. Il doping fa male alla salute. Inoltre si
dovrebbe far sport per battere i propri limiti quindi se stessi… Se ti dopi è inutile
gareggiare non sei più te stesso!”
Riesci a immaginare una vita senza sport? “Purtroppo si… Quella che sto
facendo ora per mancanza di tempo sufficiente anche se una volta a settimana
cerco di fare qualcosa.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte,
infortuni? “Con l’esperienza,
la cultura sportiva/fisica e con la forza mentale.”
Ritieni utile la figura dello
psicologo nello sport? Per quali aspetti e fasi dell’attività
sportiva? “La ritengo
molto utile soprattutto nella fase iniziale del professionismo ma anche nel
periodo di infortuni, pregare o post delusioni agonistiche.”
Un tuo messaggio rivolto ai
ragazzi per avvicinarsi a questo sport fatto di fatica, impegno, sudore,
sofferenze? “Lo sport ti apre la mente, ti rinforza
il carattere, ti fa bene al fisico, ti fa conoscere tanta gente, tanti posti,
tante culture e ti prepara ad affrontare con slancio la vita di tutti i giorni.”
Quali sogni hai realizzato e quali sono da realizzare? “Sogni Sportivi… tanti: vestire la maglia azzurra assoluta, far
professionismo per un decennio, entrare in un corpo militare, il Centro
Sportivo dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, sostenermi economicamente
con lo sport… Sogni attuali Lavorativi e non: nel cassetto non si dicono
altrimenti non si avverano!”
Soddisfattissimo Tiziano per la sua carriera
sportiva, per quello che è riuscito a fare in termini di performance, per il
benessere sperimentato coronando i suoi sogni, ed ora la vita va avanti con
altri e nuovi obiettivi.
Un’intervista a Tiziano è riportata nel mio libro “Sport, Benessere e Performance.
Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta”,
Prospettiva Editrice.
Segnalo alcuni miei libri pubblicati con
Prospettiva Editrice: DA 10 A 100 Dai primi 10 km corsi alla 100 km per Milano
(Alberto Merex Mereghetti e Matteo Simone); Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive
e resilienti; Sport, Benessere e Performance. Aspetti psicologici che
influiscono sul benessere e performance dell’atleta;.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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