Massimiliano Monteforte, una vita per lo sport, da atleta, allenatore, educatore e tanto altro, tanti progetti, tanti allenamenti.
Molto
sensibile alle persone, ai bambini, persone disagiate. Lo conosco da un po' di
anni ed è nata una sorta di collaborazione di intenti per il benessere nello
sport, per la sensibilizzazione alla lotta al doping. Disponibilissimo a
rispondere ad un questionario di psicologia e
sport per il benessere e la performance (Il punto di
vista dei comuni sportivi e dei campioni, quali sono gli aspetti che incidono
sul benessere e quali sulla performance).
Max è anche un organizzatore di gare e tra l'altro gestiva il settore
Top Atleti della Maratona di Roma.
Racconta
le sue impressioni, le sue sensazioni, la sua vita per lo sport.
Ti
sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Si in alcuni casi mi sono sentito un campione, non tanto per
quello che avevo fatto ma per quello che i miei piccoli risultati mi
permettevano di sognare.”
Quando sei ragazzo, hai una passione, allora è il momento di sognare, ci sono delle opportunità, dei treni da prendere al volo, com’è stato quello di entrare a far parte di un Gruppo Sportivo Militare,
Quando sei ragazzo, hai una passione, allora è il momento di sognare, ci sono delle opportunità, dei treni da prendere al volo, com’è stato quello di entrare a far parte di un Gruppo Sportivo Militare,
Come
ha contribuito lo sport al tuo benessere? “Fare della propria vita
quello che si desidera è la cosa più importante. Essere impegnato tutti i
giorni della propria vita verso obiettivi futuri mi ha fatto vivere il mio
presente con maggiore spensieratezza.”
E’
riuscito Max a coltivare la sua passione, a farne un lavoro a dedicarsi allo
sport.
Come
hai scelto il tuo sport? “Per caso. Quando mio zio mi disse se volevo provare a
correre, dissi subito di si!”
Nella
tua disciplina quali difficoltà si incontrano? “Tanti infortuni, che nel mio
caso specifico hanno limitato molto la mia carriera sportiva.”
Quale
alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? “Nulla di particolare, la
più naturale possibile.”
Cosa
ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “Se oggi a 42 anni ho
mollato un po’ è solo legato alle tante ore di lavoro che mi tengono impegnato, sempre in ambito sportivo. Continuo però a praticare perché
in tutta sincerità non ne posso fare a meno e mi piace portare il mio corpo al
limite.”
Se
fai dello sport una passione non molli facilmente, puoi rimodulare gli
obiettivi, ma si continua ad essere atleta o comunque a restare nell’ambito
dello sport.
Nello sport chi
ha contribuito al tuo benessere e/o performance? “Sicuramente
i miei genitori.”
La gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o hai sperimentato
le emozioni più belle? “Senza entrare nella gara specifica direi la gara dove
ho dato oltre le mie reali aspettative. Dove nessuno avrebbe scommesso un soldo
su di me e invece ho battuto tutti!”
“Ho battuto
tutti” risponde Max, sicuramente il primo a sconfiggere è stato se stesso, è
riuscito ad andare oltre le sue aspettative, sorprendendo prima di tutti se
stesso.
Una
tua esperienza che ti da la sicurezza di potercela fare nello sport e/o nella vita? “L’impegno quotidiano e l’assoluta costanza.”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di
possedere? “Determinazione e costanza, oltre qualche discreta qualità fisica.”
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport? "Il credere sempre che si poteva migliorare."
Non si
inventa niente, per riuscire bisogna applicarsi, impegnarsi, essere costanti,
determinati, credere in se stessi, affidarsi ad un bravo allenatore e nel caso
anche nutrizionista o psicologo dello sport. Importante far parte anche di un
Team, gruppo o squadra che ti dà una mano che ti permettono di allenarti
serenamente.
Cosa pensano familiari e amici della tua
attività sportiva? “Che sono un po’ pazzo…”
Un episodio curioso o divertente
della tua attività sportiva? “Una volta lessi male un programma scritto a penna
su di un foglio e cosi feci in una sola seduta il programma di due giorni
diversi. Alla fine dell’allenamento dissi a un amico: credo che il mio
allenatore si sia sbagliato…”
A volte si è talmente presi dalla passione della
corsa, dalla voglia di far bene che si va oltre, si entra in una sorta di flow,
ti passa anche la fatica e tutto diventa più facile.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare
attività fisica? “Che ho una determinazione e un metodo che altri non hanno.
Questo mi ha permesso, dopo 30 anni di attività agonistica di diventare un
allenatore professionista.”
La corsa ha dato tanto a Max, il suo impegno e la sua
passione gli hanno permesso di investire nella corsa e ora si ritrova a essere
un bravo allenatore e continua a essere campione vicario, campione con i
suoi ragazzi ed atleti che allena.
Come allenatore, oltre a seguire svariati ragazzi africani per il progetto Purosangue anche con personali di 59' sulla mezza maratona, Max allena la Nazionale Olimpica di Pentathlon ed è stato il responsabile della corsa di Riccardo De Luca.
Come è cambiata la tua vita familiare e lavorativa
nell’aver intrapreso un’attività sportiva costante e impegnativa? “In tutto,
la mia vita ha girato sempre intorno alla mia attività sportiva. Solo il
lavoro, in alcune circostanze, ha tentato di rompere questo equilibrio.”
Quali sono o sono state le tue sensazioni pre-gara, in gara, post-gara?
“Dipende da come andava la gara stessa. Nel pre-gara speravo sempre di far
bene. Nelle gare più importanti il timore mi creava qualche problemino di
ansia. Dopo la gara avevo sempre voglia di rifarmi.”
Come dicevo, forse il suo
primo avversario era se stesso, c’era un po di timore, insicurezza, ma quando
scattava la molla della rivincita, del rifarsi, tirava fuori la sua grinta,
determinazione e sorprendeva prima di tutti se stesso, compiacendosi.
Che consiglio ti
andrebbe di dare a coloro che si trovano a dover fare scelte importanti nello
sport? “Essere il più determinati possibili e non perdere il momento giusto. Il
treno passa solo poche volte nella vita.”
Un messaggio per
sconsigliare l’uso del doping? “E’ inutile, spesso è la testa che fa la differenza e li non
esiste doping.”
Tanti progetti di Max per contrastare l’uso di sostanze e metodi dopanti, tra i quali anche un cortometraggio.
Tanti progetti di Max per contrastare l’uso di sostanze e metodi dopanti, tra i quali anche un cortometraggio.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte,
infortuni? “Sempre ripartendo da zero, per cento volte, sempre!”
Cento volte cade, cento volte si rialza Max, si scrolla la polvere di dosso e riparte nei suoi intenti.
Cento volte cade, cento volte si rialza Max, si scrolla la polvere di dosso e riparte nei suoi intenti.
Ritieni utile lo
psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi dell’attività sportiva? “Assolutamente utile e serve per
affrontare meglio la gara, gli avversari e per avere maggior convinzione nei
propri mezzi.”
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli a questo sport fatto di fatica e impegno? “Se considerate la corsa solo con queste parole lasciate stare perché la corsa è altro: forza, divertimento, allegria e benessere. Solo l’impegno deve essere sempre al massimo.”
Impegnarsi va bene, ma lo sport, la corsa non deve essere solo fatica, non deve essere solo rinuncia, ci deve essere un sano divertimento, allegria, condivisione.
Sogni realizzati e da realizzare? “Se oggi mi guardo indietro non posso dire di essermi realizzato
come atleta, avrei voluto fare di più. Comunque ho corso in tantissime parte
del mondo, sono stato sponsorizzato da aziende sportive di massimo livello, ho corso
per un importante gruppo sportivo militare. Magari piccole cose per un Campione
vero ma quanto basta per aver avuto il tempo di sognarlo per una vita intera.”
Come atleta, ad ottobre 2015 ha ufficialmente corso 100.000 Km, tutti
registrati nelle sue agende sportive.
Centinaia di amici hanno corso insieme a lui il chilometro
mancante ai 99.999 corsi dal 1978 al 2015.
Un chilometro per festeggiare la sua
impresa e per sostenere le tante iniziative internazionali del Progetto Purosangue.
Costruire una scuola dove istruire i ragazzi, rispettare l'ambiente con
materiali ecosostenibili, creare una squadra di veri campioni per conquistare
grandi traguardi, promuovendo i valori positivi dello sport attraverso una
politica forte di "No Doping".
Purosangue è questo e molto di più:
assistenza sanitaria gratuita per la popolazione locale, possibilità di
praticare sport per i disabili.
Un’intervista a Max è riportata nel libro “Sport, benessere e performance”, edito da Prospettiva Editrice.
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